di Redazione FdS
Dopo la pausa domenicale di Calabria Grand Tour, l’iniziativa che per 30 giorni lo sta portando in giro per la Calabria, il giovane reporter Silvio Gatto riprende il suo viaggio, giunto alla sua settima giornata di narrazione. Vi ricordiamo che il tour è partito dalla stazione di Palizzi Marina, lido dell’omonimo borgo aspromontano di poco più di duemila abitanti in provincia di Reggio Calabria. Per un mese Silvio attraverserà la sua regione alla scoperta dei tesori nascosti, ma anche delle tante ferite inflitte al territorio soprattutto nell’ultimo cinquantennio.
Il percorso di Silvio si sviluppa per tappe, non troppo definite, lasciando così spazio anche all’inatteso. Si concentrerà sui singoli territori provinciali, portando il giovane viaggiatore a visitare i luoghi più suggestivi e le maggiori opere, interrogandosi sulla loro fruibilità e sulle loro condizioni. Silvio racconterà ed illustrerà parti importanti del suo viaggio con immagini e testi condivisi sui social network Facebook e Instagram, sul suo Blog personale e anche su Fame di Sud che darà gli aggiornamenti in tempo reale. Un modo per tentare di infrangere i tanti ed inveterati stereotipi su una regione che solo in pochi conoscono davvero e che Silvio intende raccontare con gli occhi di chi ne vive la quotidianità nei suoi aspetti positivi e negativi. Lo farà percorrendola a piedi, in macchina o in treno a seconda della situazione e della meta da raggiungere. Pernotterà a casa di amici lì dove gli sarà possibile, oppure ricorrerà a B&B situati in punti strategici lungo il suo percorso.
< rivedi la sesta giornata (21 giugno)
CALABRIA GRAND TOUR – 23 GIUGNO
Mi trovo nel parco di Kaulon (città fondata nel VIII a.C. da coloni greci provenienti dalla regione dell’Acaia). Davanti a me una distesa di resti archeologici. Sono solo, a pochi passi dal mare. L’area interessata è molto vasta, e comprende edifici pubblici e privati. Quello più significativo è il tempio dorico di Punta Stilo. Non è difficile immaginare come fosse: imponente e maestoso.
Presso Monasterace (RC)
Il capitello di una colonna dorica recentemente sfregiato da un “TI AMO”. Presumibilmente le colonne che sostenevano la parte superiore dell’edificio doveva essere alte più di 5 metri. La costruzione del tempio risale al 430-420 a.C.
Parco archeologico di Kaulon, Monasterace (RC)
Il castello medievale di Monasterace del X secolo, edificato dai Bizantini per contrastare gli attacchi dei Turchi. Nel corso dei secoli venne più volte ricostruito, oggi è completamente sommerso dall’abitato cittadino. La struttura interna non è visitabile. Nel 1919 venne ristrutturato senza tener conto dell’aspetto originale.
La porta Sud del castello, Monasterace (RC)
L’ecomostro di Riace. La struttura, mai ultimata, dista pochi metri dal mare.
Presso Riace Marina (RC)
Il 16 agosto 1972, Stefano Mariottini (un sub dilettante) avvistò, a 300 metri dalla riva, due statue bronzee nei pressi di Riace. Oggi i Bronzi, dopo diversi lavori di restauro, sono esposti al Museo Nazionale di Reggio Calabria.
In foto: il tratto di spiaggia su cui vennero riportati in superficie.
Riace Marina (RC)
Arrampicandoci sopra il lato opposto, siamo subito arrivati a Motta Placanica, una delle vere caratteristiche città calabresi. Come le altre in queste strane colonie, questo posto non ha profondità, ma è come se fosse solo una superficie, essendo le case costruite una sopra l’altra sugli orli e in crepacci, sulla facciata di una grande roccia sollevata in una cima, e il suo più alto pinnacolo adornato da un moderno palazzo. Non si può immaginare lo strano effetto che fanno queste città, persino per quelli abituati alle irregolarità delle architetture del Sud Italia; Motta Placanica sembra costruita per essere una meraviglia per il passante. Ci siamo soffermati per molto tempo a disegnare questo posto molto singolare; e, lasciandolo da una ripida discesa, siamo arrivati alla valle di Paganiti, attraversandola fra sinuosi passi sopra le alture dal lato opposto, dove la rocca di Motta Placanica appare come un gigante re dei birilli, come si vedono obliquamente contro il cielo; nessuna delle sue costruzioni era visibile a parte il castello coronato.
Edward Lear, Diario di un viaggio a piedi, 1847
Placanica (RC)
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