A Barletta, città della Disfida, il “Nero di Troia” batte il francese “Tannat”

di Luciana Doronzo

Anche in cantina l’Italia batte la Francia! Non si tratta di una “rivisitazione”del romanzo di Massimo D’Azeglio, che nel 1833 rese celebre la Disfida di Barletta, ma di due famosi vitigni autoctoni: il Nero di Troia,uno dei più antichi vitigni coltivato nei comuni della Puglia nord orientale, soprattutto nelle zone di Corato, Andria, Barletta, Canosa, Cerignola, San Ferdinando di Puglia e Trani, e il Tannat, vitigno ugualmente importante del sud est della Francia.

La sfida in chiave enologica tra 13 vini francesi e 13 vini italiani è avvenuta nell’altrettanto famosa Osteria di Veleno, oggi Cantina della Sfida, dove nel 1503 il capitano francese Guy de La Motte, dopo aver probabilmente bevuto qualche bicchiere di troppo, offese gli italiani mettendo in discussione il loro coraggio e, definendoli codardi, lanciò la sfida a Ettore Fieramosca. Fu così che il 13 febbraio in un campo neutro – oggi agro di Corato dove sorge l’epitaffio che ricorda l’evento – 13 cavalieri italiani, guidati da Fieramosca, batterono i 13 cavalieri francesi guidati da La Motte. A distanza di 511 anni anche l’Italia enoica batte la Francia. Il verdetto è stato emesso da 12 “giornalisti artusiani” provenienti dal nord Italia che dal 9 maggio hanno visitato diverse località pugliesi, in particolare luoghi legati alla famosa battaglia, percorrendo ben 120 km, rigorosamente a piedi. L’idea, nata nel 2011 per celebrare la morte dello scrittore e gastronomo Pellegrino Artusi, ha lo scopo di esplorare località e giacimenti enogastronomici italiani.

Quest’anno, dopo le tappe nei territori toscoromagnoli nel 2011 e delle Langhe doglianesi nel 2013,è stata la volta della Puglia. Un’esperienza meravigliosa a detta degli stessi protagonisti che hanno visto luoghi incantati come Castel del Monte, il Parco dell’Alta Murgia e Montegrosso e città altrettanto belle come Andria, Barletta, Minervino Murge e Trani, dove nel carcere femminile, hanno potuto visitare il laboratorio sartoriale “Made in Carcere”, brand ormai famoso grazie all’ideatrice Luciana Delle Donne che promuove la filosofia della “seconda opportunità”, dando lavoro e quindi motivazioni di riscatto alle detenute del penitenziario tranese. I giornalisti, oltre alle visite nei centri storici, hanno visitato caseifici,oleifici, cantine vitivinicole, pastifici e confettifici, assistendo alle fasi di lavorazione dei prodotti. Infine, sono stati accolti dai migliori chef locali i quali hanno preparato deliziosi piatti tipici pugliesi. L’evento è stato organizzato dal Movimento Turismo del Vino Puglia, in partnership con l’Assessorato regionale alle Risorse Agroalimentari, Puglia Promozione e il Gal Città di Castel del Monte. A Barletta, a fare gli onori di casa è stata l’Assessore alla Cultura Giusy Caroppo.