di Redazione FdS
Nell’ambito del progetto “Segni-tracce-parole: sincretismi della Calabria Greca”, finanziato al Comune di Bova (Reggio Calabria), dal Dipartimento Cultura della Regione Calabria attraverso i fondi PAC Calabria 2014/2020, il Museo della Lingua greco-calabra “Gerhard Rohlfs” inaugura sabato 31 Marzo 2018 alle ore 18.00 tre nuove sezioni: la sala lettura della biblioteca Franco Mosino, la Giudecca e il borgo dei Mestieri. Gli spazi museali sono stati arricchiti di tre installazioni d’arte contemporanea, che saranno inaugurate alla fine dell’incontro, che si terrà al Museo e al quale parteciperanno il sindaco di Bova Santo Casile, il consigliere regionale della Calabria, Giovanni Nucera, il Presidente del Parco Nazionale d’Aspromonte, Giuseppe Bombino, Rossella Agostino, del Polo Museale della Calabria, e Danilo Brancati dell’Associazione culturale Jalò tu Vua. Seguiranno gli interventi degli artisti direttamente nelle nuove sezioni che fanno oggi del Museo della Lingua Greco-Calabra “Gerhard Rohlfs”, un vero e proprio museo urbano. Il piccolo borgo calabrese ha visto operare fianco a fianco gli artisti Angela Pellicanò, Roberto Lucifero e Antonio Puija Veneziano, artefici di opere d’arte incentrate sui segni, le parole e le tracce della cultura greca conservatisi nell’area ellenofona della Bovesia.
Nella sua fase conclusiva il progetto ha visto inoltre impegnate le associazioni culturali Alpeh Arte, Jalò tu Vùa e Apostrofì in una serie di visite guidate al museo, laboratori di ceramica e di ludo didattica, in collaborazione con l’Istituto di Istruzione “Ten. Col. G. Familiari di Melito Porto Salvo e il Liceo Artistico A. Caravillani di Roma. Nello specifico gli allievi dell’istituto melitese hanno svolto le attività di guida nel Museo della lingua greco-calabra “Gerhard Rohlfs”, mentre gli allievi del Liceo artistico romano hanno realizzato delle “menorah” (candelabri a sette bracci tipici della religione ebraica) che saranno allestite nella Giudecca di Bova. Gli eventi sono stati coordinati da Pasquale Faenza, ideatore e curatore del Museo “Gerhard Rohlfs” inaugurato da poco grazie alla collaborazione tra il comune di Bova e il Parco Nazionale d’Aspromonte. Con il progetto “Sincretismi della Calabria Greca”, ha sottolineato Faenza, il piccolo museo bovese avrà nuovi spazi deputati allo studio del patrimonio culturale grecanico, una maggiore visibilità grazie a un sito internet e sempre maggiori occasioni per scoprire aspetti poco noti della storia di Bova e del significato più intrinseco della sua millenaria grecità.
Di questo obiettivo di tutela e valorizzazione del patrimonio greco-calabro si è discusso di recente a Bova nell’ambito del convegno “L’identità grecanica all’interno della rete museale calabrese” organizzato in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia: muovendo dalla riflessione sul significato di museo etnografico e su quali funzioni debba oggi svolgere proprio in funzione della tutela e della valorizzazione della cultura grecanica, è emersa l’opportunità di contestualizzare, all’interno dell’istituzione museale, l’interno borgo di Bova, lasciando alla stessa comunità grecanica il compito di dare senso alle cose e alle tradizioni. Si è infatti messo in evidenza, ad esempio, come la locale comunità abbia saputo, negli anni, recuperare dal passato l’antica tradizione dell’intreccio delle palme organizzando una delle processioni religiose più suggestive della Calabria, quella delle cosiddette Persefoni che si tiene ogni anno nella Domenica delle Palme. La sentita partecipazione della popolazione locale a questo importante rito religioso è di certo da considerare un esempio concreto di valorizzazione e fruizione non solo ed esclusivamente di un bene etnografico immateriale ma dell’intero borgo di Bova. E proprio in questa stessa direzione è orientato il menzionato progetto “Segni-tracce-parole: sincretismi dalla Calabria Greca” che, come accennato prima, ha voluto mettere in atto una strategia di promozione del borgo intero attraverso il coinvolgimento di artisti d’arte contemporanea chiamati a “re-interpretare e re-immaginare il patrimonio culturale dei Greci di Calabria a condizione che ne siano profondi conoscitori: “è questa una prerogativa importante è molto delicata – afferma Faenza – in quanto la cultura grecanica, prima che studiata deve essere necessariamente vissuta. Attraverso l’arte contemporanea – conclude – vogliamo scavare nella memoria e nel passato della minoranza storico-linguista dei Greci di Calabria, così come ha fatto nel secolo scorso G. Rohlfs con la lingua greco calabra.”
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Museo della Lingua Greco-Calabra, Bova
via S. Antonio
Orario: ore 10.00
Ingresso libero
Info: 0965 762013
IL LUOGO