di Redazione FdS
La città di Cosenza prosegue il proprio percorso di riscoperta di una delle figure più importanti del cinema americano degli esordi, il direttore della fotografia Tony Gaudio, cosentino doc trasferitosi negli USA a inizio ‘900 col fratello minore Eugenio insieme al quale intraprese una carriera da pioniere nel comparto tecnico dei set cinematografici americani (fu anche operatore di ripresa, sebbene non abbia disdegnato di cimentarsi anche con la sceneggiatura). In occasione dei 140 anni dalla nascita, la sua città dedica a Tony una grande mostra di immagini scattate sui numerosi set (lavorò a un migliaio di produzioni) oltre a locandine e poster dei principali film alla cui realizzazione prese parte. A stimolare però maggiormente tale riscoperta di Tony Gaudio – che ha visto anche l’apposizione di una lapide-ricordo sul palazzo del centro storico di Cosenza sede dello studio fotografico di famiglia e la realizzazione di un documentario di imminente uscita – è il fatto di essere stato anche il primo italiano a vincere un premio Oscar, conquistato nel 1937 per la fotografia del lungometraggio Avorio Nero (tit. orig. Anthony Adverse) del regista Mervin LeRoy. A Tony e al fratello Eugenio abbiamo dedicato un ampio servizio nel 2019 portando alla luce, grazie ad un approfondito lavoro di ricerca, il fondamentale contributo prestato dai due fratelli all’evoluzione dell’arte cinematografica.
Questa iniziativa rappresenta un ritorno a casa per i fratelli Gaudio che nel 1906 lasciarono lo studio fotografico di famiglia per tentare la grande avventura del cinema emigrando negli Stati Uniti. La Calabria si riappropria così di una storia importante, emblema delle grandi eredità spesso lasciate dagli italo-americani al Paese che li ha accolti o, come nel caso dei Gaudio, al mondo intero, tenuto conto che il cinema è un’arte praticata ovunque. Dal punto di vista delle iniziative rivolte al grande pubblico la riscoperta dei fratelli Gaudio è iniziata già nel 2017 con la mostra La grande avventura/direttori della Fotografia a Hollywood (l’esposizione riguardava anche un altro cineasta calabrese, Nicholas Musuraca) presso la Biblioteca Nazionale di Cosenza, seguita dalla stampa dell’omonima pubblicazione presentata nel maggio 2018 presso il Salone Internazionale del Libro di Torino, e dal riallestimento della stessa mostra nel maggio del 2019 presso il prestigioso Istituto Italiano di Cultura di Cracovia diretto da Ugo Rufino. Fino a quel momento la storia del cinema italiano aveva colpevolmente ignorato il grande direttore della fotografia Tony Gaudio, che tra l’altro fu anche socio-fondatore e presidente dell’Associazione dei Direttori della Fotografia.
Nati alla fine del 1800, Antonio ed Eugenio erano i fratelli minori di Raffaele Gaudio, affermato fotografo professionista di Cosenza. I due piccoli Gaudio frequentarono lo studio fin da bambini. Una volta cresciuti, lavorarono entrambi a Cosenza ma nel frattempo sognavano il Cinema. Sbarcati a New York, iniziarono a lavorare per alcune agenzie fotografiche per poi approdare al mondo del cinema. Nel 1909 Tony realizzò il suo primo film americano come autore della fotografia, Princess Nicotine; or, The Smoke Fairy, per la regia di James Stuart Blackton, un lavoro con effetti speciali decisamente all’avanguardia per l’epoca. Nel 1916 i fratelli Gaudio si trasferirono in California assunti entrambi alla Metro Pictures Corporation, ma nel 1920 a causa di una peritonite, Eugene venne a mancare, non senza peraltro essersi fatto notare per il grande talento (diresse tra l’altro la fotografia del film muto 20,000 Leghe Sotto i Mari (1916) di Stuart Paton, primo lungometraggio tratto dal capolavoro letterario di Jules Verne del 1870 nonché primo lungometraggio subacqueo con effetti speciali della storia del cinema); a lui rende omaggio una piccola sezione della mostra in corso a Cosenza.
Tony intanto fu ingaggiato dalla MGM per realizzare la fotografia dei primi due film americani di Greta Garbo, Il torrente del regista Monta Bell e La tentatrice di Fred Niblo. A questo punto della carriera, Tony incontrò sulla sua strada il regista e magnate Howard Hughes, dando vita ad una collaborazione che avrebbe segnato la storia del cinema hollywoodiano. Le successive collaborazioni con registi come Frank Borzage, Jacques Tourneur, Howard Hawks regalarono a Tony Gaudio cinque candidature all’Oscar e la vittoria nel 1937 con Avorio nero di Mervyn LeRoy, diventando il primo italiano a vincere la famosa statuetta. Già ricercatissimo, dopo l’Oscar tutti ad Hollywood sognavano di lavorare con il calabrese, incrementando così il suo già folto impegno professionale. Morì nel 1951, a 67 anni, per un arresto cardiaco, venendo sepolto all’Hollywood Forever Cemetery come il fratello Eugenio.
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