di Redazione FdS
Si inaugura oggi, 20 settembre, alle 17.00 la mostra archeologica “La riva delle dee. Divinità femminili lungo il Fucino” presso l’ex municipio di Luco dei Marsi (L’Aquila) in collaborazione tra la Soprintrendenza per i beni archeologici dell’Abruzzo e l’Amministrazione Comunale. L’evento, in programma fino all’8 dicembre, si svolge nell’ambito delle Giornate Europee del Patrimonio: manifestazione ideata nel 1991 dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione Europea con l’intento di potenziare e favorire il dialogo e lo scambio in ambito culturale tra le Nazioni europee.
Un percorso lungo un lago che oggi non esiste più è il motivo che ispira e guida la mostra; il bacino del Fucino fu infatti prosciugato a metà dell’Ottocento, dopo i tentativi portati avanti, nel I-II sec. d.C., dall’imperatore Claudio e poi da Traiano e Adriano.Un cippo di confine, recuperato nell’alveo dell’antico bacino lacustre, scandisce i tre settori del territorio che su di esso convergevano: Alba Fucens, Angitia (Luco dei Marsi) e i Marsi, che si riconoscono nel capoluogo Marruvium (San Benedetto dei Marsi). In questi tre ambiti tornano le immagini e le parole delle dee femminili che sul lago protendevano le loro capacità e la loro protezione: divinità differenti, sia nelle forme artistiche nelle quali sono a noi giunte che nelle espressioni rituali che le contraddistinguevano.
Il percorso affida a immagini e parole di epoca classica la trasmissione di una sensibilità variamente vissuta e proposta, dai tratti a volte ancora non del tutto noti, ma comunque portatori di un sistema di comunicazione simbolica operante all’interno sia di contesti religiosi e sacri che privati.Dall’antica colonia di Alba Fucens, la selezione di statue rappresentanti Venere introduce in una dimensione più intima e privata, in cui l’immagine della dea viene utilizzata soprattutto per scopi ornamentali, in giardini e residenze di lusso. Coniugano austerità e sinuosa armonia le tre statue rinvenute nel santuario di Lucus Angitiae: la dea seduta in trono, in terracotta, e le due in marmo di scuola rodia del II sec. a.C., rappresentanti Cerere e Afrodite, esprimono l’adesione a forme artistiche di particolare pregioSoltanto delle parole segnalano il culto della Bona Dea nel municipium di Marruvium; affidate a un piccolo vaso in marmo, sembrano suggerire quel mistero, completamente femminile, che ha sempre contornato i riti e le prescrizioni che informavano le pratiche sacre a lei dedicate.
A collegare queste presenze, che incarnano i variegati aspetti del mondo femminile e le sue prerogative che la sfera divina esalta, è la riva del prosciugato lago Fucino: un luogo ancora oggi profondamente ancorato ai cicli della natura dalla quale ricava sussistenza e sulla quale incardina il proprio futuro, capace di stimolare interessi e aspettative verso progettualità condivise di stringente attualità.Ricucire intorno a questa riva la trama delle relazioni, umane e divine, che cesure profonde provocate da eventi distruttivi hanno in parte interrotto, è il compito affidato, per il tramite di tutte le persone coinvolte, all’archeologia e alla sua capacità di essere parte attiva nel connettivo sociale del vissuto quotidiano.
Ex Municipio, Luco dei Marsi
P.zza Umberto I
Inaugurazione 20 settembre ore 17.00
Fino all’8 dicembre 2014
Ingresso libero
Orario: martedì/giovedì 10.00-13.00; venerdì/domenica 10.00-13.00 e 16.00-19.00
Info: 0863/5061; 366/9615633
E-mail: sba-abr@beniculturali.it
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