di Kasia Burney Gargiulo
Dopo i recenti ritrovamenti presso la Casa di Giove, la Regio V dell’antica Pompei torna a far parlare di sè grazie alle scoperte ormai quasi quotidiane che gli scavi in corso, nell’ambito del Grande Progetto Pompei, vanno regalando al pubblico di tutto il mondo. Ad emergere in questi giorni sono stati gli ambienti elegantemente decorati di una ricca dimora su Via di Vesuvio e proprio da uno di essi proviene l’immagine di un Priapo che soppesa il proprio enorme membro con una bilancia (v. video seguente). E’ il secondo esemplare con questo soggetto ad essere rinvenuto a Pompei dopo il celebre affresco che campeggia all’ingresso della Casa dei Vettii ubicata in un’insula poco distante.
Divinità presente sia nella mitologia greca sia in quella romana, Priapo ha una genealogia variabile a seconda delle versioni riportate dai mitografi: numerose fonti lo vogliono figlio di Afrodite e Dionisio, altre figlio di Afrodite ed Ermes o Ares, Adone o Zeus. Uno dei miti narra che Hera, gelosa del rapporto adulterino di Zeus con Afrodite, si sia vendicata con Priapo conferendogli un aspetto grottesco per via del suo fallo abnorme.
Alla scoperta del Priapo affrescato hanno fatto seguito altri preziosi ritrovamenti come il delicatissimo ritratto femminile all’interno di un clipeo (v. foto in alto) e una stanza da letto decorata con raffinate cornici e quadretti con paesaggi marini, nature morte e animali in miniatura.
Lungo la stessa via, in direzione sud, è invece riemersa la parte superiore di una fontana-ninfeo con decorazioni a mosaico in pasta vitrea e conchiglie.
“La tutela a Pompei, condotta correttamente e sistematicamente sta portando a straordinari rinvenimenti – ha dichiarato il direttore generale della Soprintendenza di Pompei, Massimo Osanna – Ricerca, conoscenza (e dunque scavo), tutela e conservazione sono aspetti tutti strettamente connessi e non si possono portare avanti se non in maniera sistemica. Via di Vesuvio, da cui provengono i nuovi affreschi, via delle Nozze d’argento e via dei Balconi, dove in questo momento si concentrano i lavori di messa in sicurezza, sono stati in passato oggetto di crolli ripetuti e perdita di materiale archeologico (come il volto di Priapo). Interventi non sistematici fatti a posteriori, quando ormai il danno era avvenuto, hanno tamponato momentaneamente le criticità senza risolverle. Il progetto attuale è invece un imponente intervento caratterizzato da sistematicità e rigore metodologico che risolverà le criticità nel complesso, riprofilando i fronti di scavo per tutta la loro estensione”.
Sebbene all’avvio di questi scavi – ha inoltre ricordato Osanna – tutti gli archeologi impegnati si aspettassero numerosi ritrovamenti in un’area non ancora scavata di circa 22 ettari, “le continue e importanti scoperte hanno decisamente superato ogni più rosea aspettativa e si possono preventivare ancora molti altri ritrovamenti nelle operazioni che continueranno a interessare un fronte di scavo di circa tre chilometri”.
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