di Redazione FdS
“L’amore è eterno finché dura” dice un popolare adagio, a stigmatizzare la fragilità del sentimento cpiù importante che lega gli uomini; ma per qualcuno l’amore è qualcosa che va oltre la morte, oltre il confine inesorabile del tempo. Il caso ha voluto che proprio nel giorno di S. Valentino 2015 arrivasse dal sud della Grecia – dal Peloponneso per l’esattezza – la notizia di uno straordinario ritrovamento archeologico: una coppia di scheletri del periodo Neolitico rannicchiati uno dietro l’altro nella classica posizione dell’abbraccio ‘a cucchiaio’. Si tratta di un uomo e una donna di epoca preistorica rinvenuti presso la Grotta di Alepotrypa (il “Buco della volpe”), a ovest del villaggio di Mani, nella Grecia meridionale, in una zona che si stima essere stata popolata già nel 6000 aC.
Dal Ministero della Cultura ellenico, gli esperti fanno sapere come i ritrovamenti di sepolture doppie con scheletri in atteggiamento di abbraccio siano estremamente rari, e come quella di Diros sia una delle sepolture più antiche del mondo, se non la più antica mai trovata con questa datazione. La datazione al radiocarbonio effettuata dagli scienziati riconduce la sepoltura al 3.800 aC, mentre il test del DNA ha confermato che i resti scheletrici appartengono ad un giovane maschio e ad una femmina, sebbene le rispettive età non siano state specificate.
I due scheletri sono stati ritrovati in una necropoli che è in corso di scavo da cinque anni, con completamento dei lavori avvenuto nel 2014. Nei quattro metri di larghezza della cripta sepolcrale, sono stati trovati anche altri resti fra cui quelli di un bambino e di un feto, oltre ad un ossario contenente decine di scheletri, insieme a ceramiche, perline e ad un pugnale. L’ossario è considerato un reperto “unico” per la sua epoca, a causa della sua insolita pavimentazione in ciottoli. “Possiamo tranquillamente ipotizzare – ha comunicato il Ministero in una nota – che questa zona abbia svolto la funzione di luogo per deporre i defunti nel corso di migliaia di anni”.
Questo straordinario ritrovamento trova corrispondenza con il caso italiano degli ‘amanti di Valdaro’ – gli scheletri di una giovane coppia sempre del Neolitico, tumulati faccia a faccia e abbracciati, rinvenuti nel 2007 in una necropoli nei pressi di Mantova, mentre ad epoca molto più recente risale il ritrovamento nella Cappella di Saint Morrell nel Leicestershire, in Gran Bretagna, di due scheletri del XIV secolo, dopo 700 anni ancora mano nella mano.
© RIPRODUZIONE RISERVATA