di Redazione FdS
L’avevamo lasciata lo scorso maggio al Museo Archeologico Nazionale “A. Salinas” di Palermo, dove è stata esposta, per la prima volta in Italia. E’ la famosa Testa di Ade proveniente dal sito archeologico siciliano di Morgantina (Enna), chiamata Barbablù a causa del colore della sua folta barba a riccioli. Dal 21 dicembre alle ore 11.00 la ritroveremo ancora una volta in Sicilia dove finalmente rimarrà esposta in via definitiva al Museo archeologico di Aidone (Enna).
E’ lunga e tormentata la storia di questa splendida opera della coroplastica greca: trafugata negli anni Settanta dal sito archeologico di Morgantina, è finita nelle collezioni del Getty Museum di Los Angeles da cui è rientrata in Italia il 29 gennaio 2016 grazie a rogatorie internazionali della Procura della Repubblica di Enna, alla collaborazione del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, Nucleo di Palermo, alla disponibilità del Consolato Italiano di Los Angeles e dello stesso Paul Getty Museum. Finita sul mercato antiquario, l’opera era stata acquistata dal magnate americano Maurice Tempelsman e nel 1985 acquisita dal Paul Getty Museum di Malibù (Los Angeles). Il sospetto che provenisse dal sito di Morgantina nacque dal confronto di un ricciolo di colore blu custodito nel magazzino del Museo di Aidone, pubblicato nel 2007 da Serena Raffiotta nel suo studio sulle terrecotte figurate di Morgantina, con la testa dalla folta barba blu conservata al Getty ed esaminata da Lucia Ferruzza nell’ambito della sua pubblicazione sulle terrecotte figurate del museo statunitense. A seguito dell’esito positivo della comparazione tra i due reperti, il Getty manifestò nel 2013 la volontà di restituire all’Italia l’opera.
In attesa della conclusione del procedimento giudiziario e della definitiva assegnazione alla Regione Siciliana, la mostra dello scorso maggio a Palermo è stata possibile grazie all’autorizzazione del Sostituto Procuratore di Enna Dott. Francesco Rio che ne ha disposto temporaneamente la giudiziale custodia al Direttore del Museo Salinas, Dott.ssa Francesca Spatafora. L’iter giudiziario è finalmente terminato per cui la scultura sarà consegnata alla Regione Siciliana ed esposta nella sua sede definitiva di Aidone. A renderlo noto è l’Assessore ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana Carlo Vermiglio: “Ricevuta la notifica del dissequestro da parte della Procura di Enna, con la direttrice del Polo Museale di Enna, Piazza Armerina e Aidone – spiega l’assessore – abbiamo operato affinché l’opera fosse esposta nel più breve tempo possibile nel museo di Aidone restituendola alla fruizione della comunità civica e di tutti i visitatori”. L’Ade di Morgantina va ad arricchire le collezioni del Museo che fra i suoi gioielli archeologici ospita una coppia di acroliti, la statua di Demetra e gli argenti di Eupolemos anch’essi trafugati da Morgantina e restituiti dai musei statunitensi.