Agonum Tulliae: scoperta in Calabria specie di coleottero esclusiva della Sila catanzarese

Esemplare di Agonum Tulliae Mazzei, specie di coleottero scoperta nella Sila catanzarese - Ph. courtesy prof. Antonio Mazzei

Esemplare di Agonum Tulliae Mazzei, Brandmayr 2017, specie di coleottero scoperta nella Sila catanzarese – Ph. courtesy prof. Antonio Mazzei

di Rocco Mazzolari

“La foresta silana rappresenta il più importante rifugio europeo-mediterraneo della biodiversità forestale ed il valore conservazionistico del Parco Nazionale della Sila sale a livelli inestimabili”: così si esprimevano pochi anni fa gli scienziati Antonio Mazzei (entomologo del Museo di Storia Naturale della Calabria) e Pietro Brandmayr (ordinario di Zoologia del dipartimento DiBEST dell’Università della Calabria), riferendo (1) di alcune interessanti scoperte relative a endemismi e variabilità genetica di specie animali e vegetali presenti nel Parco Nazionale della Sila. La straordinaria biodiversità di quest’area protetta, che coinvolge tre delle cinque province calabresi (Cosenza, Catanzaro e Crotone) e che è stata inserita da poco nella Riserva della Biosfera italiana e nella Rete Mondiale dei siti di eccellenza dell’UNESCO, viene nuovamente confermata dalla eccezionale scoperta che Mazzei e Brandmayr (2) hanno compiuto e pubblicato di recente sulla rivista scientifica Journal of Entomological and Acarological Research. A rilanciare la notizia è il Parco Eco-esperienziale “Orme nel Parco” con sede in località Tirivolo, a Zagarise, comune dellla Sila catanzarese ubicato nell’area interessata dal rinvenimento, un luogo che già vanta l’eccezionale primato dell’aria più pulita d’Europa e che si è accertato ospitare una specie di coleottero finora ignota alla scienza oltre che esclusiva di quest’angolo del Parco Nazionale della Sila.

Si tratta dell’Agonum Tulliae Mazzei, Brandmayr 2017 – questo il suo nome scientifico – un coleottero di circa 10 mm con una splendida livrea dai cromatismi sfumati fra il verde metallico di testa e prototorace e il rosso ruggine delle elitre che ne fa uno degli insetti più belli della fauna europea. Si nutre esclusivamente di piccole prede come lombrichi e larve di altri insetti e vive fra gli sfagneti in ambienti aperti di montagna oltre i 1400 metri di quota. Il suo ritrovamento è avvenuto in località Tirivolo, nel bacino idrografico del Fiume Crocchio e del Fiume Soleo, aree comprese all’interno dei SIC (Siti di Interesse Comunitario) Colle del Telegrafo e del Torrente Soleo, protetti dalla Comunità Europea con la Direttiva Habitat (92/43/CEE). La scelta del nome assegnato al coleottero è un omaggio alla Prof. Tullia Zetto, scomparsa nel 2010, docente dell’Università della Calabria dove per oltre vent’anni ha studiato la morfologia e l’etologia dei coleotteri carabidi.

Questo coleottero rappresenta una specie molto importante dal punto di vista biogeografico: si ipotizza infatti che l’Agonum Tulliae sia una nuova specie derivata da popolazioni isolate di Agonum sexpunctatum (Linnaeus, 1758) coleottero con distribuzione europea, presente in Italia sulle Alpi, assente su tutto l’Appennino ma che sembra aver trovato in Sila l’unico massiccio montano dell’Europa meridionale dove vivere, probabilmente sopravvivendo alle fasi più calde del periodo interglaciale. Per la nuova specie Agonum Tulliae si ipotizza dunque che sia, a sua volta, un relitto biogeografico che vive esclusivamente nella Sila Piccola, area dall’alto valore naturalistico e conservazionistico. Le dimensioni circoscritte dell’habitat di questo coleottero fanno supporre che la sua esistenza sia condizionata da limitate preferenze ecologiche, motivo che lo rende una specie particolarmente sensibile alle alterazioni climatiche e ambientali e, in quanto tale, meritevole di una speciale salvaguardia al fine di impedirne l’estinzione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Note:

(1) Cfr. “L’approfondimento: la biodiversità animale e vegetale della Sila”, testo redatto insieme ad altri studiosi e disponibile sul sito Researchgate.net

(2) Mazzei e Brandmayr, insieme a Giuseppe Luzzi e Ettore Contarini, sono anche autori del volume “I coleotteri del Parco Nazionale della Sila”, Collana del Parco n° 14, 2016

Rispondi

Il tuo indirizzo e-mail non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono segnalati *

*

Torna su