“Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà”
Peppino Impastato
di Redazione FdS
Trame.5 è incontro, dibattito, cinema, musica, teatro e letteratura. Un’edizione 2015 dedicata ai “giovani favolosi”, ragazze e ragazzi che in tutta Italia lottano contro le mafie e per la libertà. Un’occasione unica per riunire le giovani coscienze impegnate a costruire un futuro libero dai condizionamenti mafiosi. Importanti spazi saranno dedicati all’Associazione Antiracket Lamezia ONLUS in occasione dei dieci anni dalla sua nascita.
La giornata d’apertura sarà dedicata a Giancarlo Siani e sotto il segno del giovane cronista de Il Mattino, ucciso dalla camorra il 23 settembre del 1985 a Napoli, sarà inaugurata l’installazione curata dall’artista e scenografo Renzo Bellanca. La Citroen Mehari in viaggio sarà dunque uno dei simboli di questa quinta edizione di TRAME Festival, e nel corso della stessa serata, si dialogherà con il fratello Paolo, in un incontro-dibattito presso il Chiostro di San Domenico.
Un Festival che, unico nel panorama italiano e internazionale, per la concentrazione di interventi e di eventi, prende vita in un punto nevralgico della Calabria, Lamezia Terme, e dimostra, anno dopo anno di conquistare un peso sempre maggiore nel panorama civile, culturale e politico nazionale e non solo.
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L’edizione 2014 si era conclusa conquistando il premio Aretê per la comunicazione sociale, il 2015 si apre con l’inserimento nel programma MiBACT “Le città del libro” e prenderà parte a “La notte bianca del libro”, in collaborazione con Letteratura Rinnovabile nella maratona notturna della lettura del 20 giugno. Un percorso durante il quale la Fondazione TRAME ha fatto breccia nelle scuole lametine di ogni ordine e grado con il progetto “Trame a scuola, il mio impegno contro la mafia” (toccando tematiche sensibili come quella dei minori a rischio) ed ha incluso, tra le tappe scolastiche, quella all’interno dell’Istituto Penitenziario per Minori di Catanzaro “Silvio Paternostro”.
Grazie al sostegno del Comune di Lamezia Terme, di Confcommercio-imprese per l’Italia, al patrocinio dell’Ordine nazionale dei giornalisti della Regione Calabria, la collaborazione del Courmayeur Noir in Festival, del Pisa book festival, di Legambiente, e del media partner Radio 24, il Festival è realizzato ogni anno con il preziosissimo contributo di centinaia di volontari che, puntualmente, accorrono da tutta Italia per dar vita ad uno degli eventi socio- culturali più significativi del Paese. Sono loro, i “giovani favolosi”, che popolano le strade di Lamezia Terme per una settimana a rendere possibile un’esperienza unica come TRAME Festival, volontari che scelgono la Calabria per vivere un’esperienza di condivisione culturale che equivale ad una scelta di campo importante: per dire da che parte si sta. Scegliere la Cultura, la sola che può sconfiggere le mafie, scegliere un viaggio che segna e insegna delle grandi storie silenziose che, con coraggio, hanno cambiato il volto di un territorio, un luogo dove incontrarsi e confrontarsi sui temi caldi dell’attualità con giornalisti, scrittori, studiosi e magistrati.
Tra gli ospiti che prenderanno parte alla manifestazione: Rosy Bindi (presidente della Commissione parlamentare antimafia); Luisella Costamagna (giornalista); Michele Prestipino (Procuratore aggiunto di Roma); Luigi Lo Cascio (attore); Salvo Sottile (giornalista e scrittore); Giancarlo De Cataldo (magistrato, scrittore e sceneggiatore); Pietrangelo Buttafuoco (giornalista e scrittore); Maurizio De Giovanni (scrittore); Marzia Sabella (magistrato); Massimo Bray (direttore dell’Enciclopedia Treccani); Sandro Ruotolo (giornalista); Franco Viviano (inviato di Repubblica); Mario Giordano (giornalista e scrittore).
Trame.5 è anche cinema e teatro: debutterà, per la prima volta in Calabria, Buttanissima Sicilia, spettacolo-evento di Pietrangelo Buttafuoco con Salvo Piparo, Costanza Licata, Rosemary Enea e con la regia di Giuseppe Sottile.
Inoltre, grazie alla collaborazione con il Courmayeur Noir Festival, si assisterà ad una vera e propria “maratona” di documentari storici sulle mafie (alcuni ancora inediti), presi direttamente dagli archivi dell’Istituto Luce Cinecittà.
E, per i “Giovani favolosi”, verranno realizzati anche workshop. Corsi di aggiornamento per giornalisti “Raccontare l’economia mafiosa” a cura di Raffaella Calandra (Radio 24) in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti che riconoscerà anche quest’anno crediti formativi a valere sulla formazione obbligatoria, Management culturale, a cura di Massimo Bray per il quale il dipartimento di Scienze giuridiche, storiche, economiche e sociali dell’Università Magna Graecia di Catanzaro riconoscerà ai propri studenti 2 CFU.
“Cose mai viste”, Workshop sulla storia delle mafie a cura di Fabio Truzzolillo è, invece, un viaggio indietro nel tempo, nella ‘ndrangheta sconosciuta.
Ma Trame.5 non vuole limitarsi alla sola letteratura, piuttosto abbracciare e comprendere l’arte e la cultura in ogni sua forma. Per questo, un ruolo primario sarà giocato dal cinema che, grazie al carattere popolare che lo contraddistingue, riesce ad arrivare direttamente allo spettatore – forse, più di qualunque altra forma artistica.
È il caso di Sabina Guzzanti che presenterà La trattativa (2014), il film in cui ricostruisce la storia del nostro paese dalle origini della trattativa Stato-mafia attraverso un impianto estetico che alterna l’utilizzo della finzione ad inserti documentaristici – con un iniziale omaggio all’ingiustamente dimenticato Documenti su Giuseppe Pinelli (1970) di Elio Petri.
Ad animare lo spazio cinematografico della manifestazione saranno anche le proiezioni di film come La nostra terra di Giulio Manfredonia (2014), commedia sociale che pone al centro il tema delle cooperative antimafia, proseguendo quel percorso che aveva già iniziato con il precedente Si può fare (2008); Belluscone di Franco Maresco (2014), atipico documentario che ripercorre gli ultimi vent’anni di storia italiana incrociando storie di mafia, corruzione ed ostruzionismo; Fortapàsc (2009) di Marco Risi, in cui il regista ricostruisce la vita del giornalista Giancarlo Siani assassinato dalla camorra nel 1985, ritornando allo spirito socio-politico dei suoi precedenti film di denuncia Mery per sempre e Il muro di gomma. Ma, concedendo così un respiro internazionale alla manifestazione, verrà proiettato anche il francese French Connection di Cedric Jimenez, la cui storia del magistrato Pierre Michel e della sua lotta per distruggere la criminalità organizzata in quella Marsiglia degli anni Settanta – in cui riecheggiano i personaggi “maledetti” di Jean Claude Izzo – ricorda con una certa verosimiglianza quella di Paolo Borsellino.
Inoltre, grazie alla collaborazione con il Courmayeur Noir Festival, assisteremo ad una vera e propria “maratona” di documentari storici sulle mafie (alcuni ancora inediti), presi direttamente dagli archivi dell’Istituto Luce Cinecittà come La voce di Impastato di Ivan Vadori (2014), sulla vita di Peppino Impastato; Mafia d’Aspromonte di Giuseppe Ferrara (1966), lucida denuncia dell’assenza delle istituzioni in una terra che è condannata a vivere nelle mani della ‘ndrangheta, unica “opportunità” di riscatto sociale; i cinegiornali Cronaca nera: il brigante Musolino. Il brigante Musolino viene graziato (1946), da cui sarà tratto il film di Mario Camerini Il brigante Musolino (1950), e Catturato il mostro di Presinaci (nostro servizio esclusivo) del 1955; l’inserto documentaristico Donne contro la mafia. Inchiesta sulla mafia in Sicilia e sul coraggio di alcune donne siciliane di rompere (1967); Si bruciano il polpaccio (2014), il documentario audio-video, realizzato dal Collettivo fotografico PhoCA; Con il cuore fermo, Sicilia di Gianfranco Mingozzi (1965), nato dai materiali girati per un progetto documentaristico di Cesare Zavattini; Per quel soffio di libertà di Alberto Castiglione, film che ripercorre la storia di Bernardino Verro, storico capo del Movimento dei Fasci Siciliani, sindacalista e primo sindaco socialista di Corleone. Ad impreziosire la sezione cinematografica del festival saranno, poi, la serie di cortometraggi vincitori del Premio Libero Grassi (ideato da Cooperativa Solidaria Onlus e promosso da Confcommercio).
ASSOCIAZIONE ANTIRACKET LAMEZIA ONLUS
Il 2015 è il decimo anno di attività per l’Associazione Antiracket di Lamezia Terme, dieci anni che hanno contribuito al cambiamento di una città che ha iniziato a pronunciare parole importanti di libertà e dignità, da quando un gruppo di imprenditori e di professionisti decidono di essere la sponda del coraggio e di denunciare le estorsioni, dando poi seguito ad una seria e costante sensibilizzazione su ciò che era prima “impronunciabile”. A tutt’oggi, L’ALA, è motore di segnali di risveglio culturale e soprattutto induce le giovani generazioni ad esporsi senza paure per un percorso di riscatto sociale.
TRAME festival è dunque un contenitore pieno di esperienze, di volti, di persone che, dieci anni fa, hanno scelto da che parte stare e, soprattutto, hanno deciso di restare a Lamezia Terme.
LE ANTEPRIME DI TRAME
-In esclusiva per Trame, reading di Luigi Lo Cascio sulle pagine di Giuseppe Fava, Peppino Impastato e Giancarlo Siani.
-In anteprima nazionale Maurizio De Giovanni legge brani del suo prossimo romanzo: Anime di vetro. Falene per il commissario Ricciardi, Einaudi (in uscita a fine giugno)
-In anteprima nazionale Stefano Ciafani, vicepresidente di Legambiente, presenta i dati sulla Calabria del prossimo Rapporto sulle Ecomafie, in diffusione pubblica da fine giugno.
LA FONDAZIONE TRAME
A sette anni dalla costituzione dell’ALA Onlus, Associazione Antiracket Lametina, in seguito all’interesse ed al successo ottenuto con la prima edizione dell’omonimo festival, nasce la Fondazione TRAME. Promuovere e diffondere la cultura dell’antimafia sensibilizzando le coscienze sociali e civili contro le mafie – con particolare riferimento alla lettura e alla cultura in genere e in particolare con la promozione di autori di libri su cosa nostra, ‘ndrangheta, camorra e tutte le mafie – è quanto stabilito dai soci della Fondazione, che vedono, nella strada tracciata dal
Festival Trame, un’importante esperienza per la valorizzazione della cultura, unico mezzo in grado di smuovere le coscienze ed indirizzarle al cambiamento. TRAME Festival dei libri sulle mafie è, infatti, il filo conduttore di tutte le attività della Fondazione.
Il direttore artistico: Gaetano Savatteri
La direzione artistica di Trame.5 è affidata al giornalista e scrittore Gaetano Savatteri. Intellettuale impegnato ormai da più di trent’anni in battaglie sociali e civili, iniziate in quel lontano 1980 quando, non ancora ventenne, dette vita, insieme ad altri amici e colleghi, al periodico siciliano «Malgrado Tutto» – piccola preziosa rivista italiana che ha potuto vantare firme di nomi celebri come Leonardo Sciascia e Andrea Camilleri. Oltre ad un’importante carriera giornalistica distribuita fra le pagine de «L’Indipendente» e gli schermi televisivi del Tg5 e di Matrix, Savatteri è anche un apprezzato scrittore e lucido interprete della realtà, fra le sue opere ricordiamo I siciliani (2005), Il contagio. Come la ndrangheta ha infettato l’Italia(2012, con Giuseppe Pignatone e Michele Prestipino), Mafia Capitale. L’atto d’accusa della procura di Roma (2015, con Francesco Grignetti).