di Redazione FdS
Intitolata al grande maestro austriaco del Cinema Fritz Lang (1890-1976), è quasi ai nastri di partenza la sesta edizione del Bif&st – Bari International Film Festival (21-28 marzo 2015) con un programma piuttosto denso. Oltre 300 gli appuntamenti, fra i quali 200 proiezioni di film di lungometraggio, documentari, cortometraggi, un convegno su Fritz Lang, una tavola rotonda su Cinema&Fiction, 8 Lezioni di cinema, 7 Focus sugli attori, 120 giornalisti italiani e 50 giornalisti stranieri finora accreditati. Oltre 350 sono gli ospiti attesi, fra registi, attori, produttori, distributori invitati. Il costo totale del Bif&st 2015 è di 1.200.000 euro, con un taglio di 100.000 euro rispetto alle precedenti edizioni ma con una previsione di almeno 70.000 spettatori, lo stesso numero registrato nelle edizioni 2013 e 2014 del Bif&st, che è poi il massimo della capienza delle 12 sale impegnate dal Bif&st 2015.
La serata finale per la consegna dei premi dell’ItaliaFilmFest al Teatro Petruzzelli sarà condotta dall’attrice e regista Stefania Rocca. Fra gli altri attori e attrici in arrivo a Bari: Barbora Bobulova, Carolina Crescentini, Marco D’Amore, Libero De Rienzo, Ivan Franek, Massimo Ghini, Adriano Giannini, Lucrezia Guidone, Alessandro Haber, Marco Leonardi, Valentina Lodovini, Antonella Maddalena, Simona Marchini, Marcello Mazzarella, Francesco Pannofino, Marcello Prayer, Isabella Ragonese, Micaela Ramazzotti, Ksenia Rappoport, Katja Riemann, Michele Riondino, Alba Rohrwacher, Carolina Rosi, Claudio Santamaria, Greta Scarano, Sara Serraiocco, Alessandro Sperduti, Jasmine Trinca, Luca Zingaretti e numerosi altri in via di conferma.
La prima giornata, 21 marzo, vedrà protagonista il grande regista britannico sir Alan Parker, autore di capolavori come Fuga di mezzanotte, Saranno Famosi, Birdy – Le ali della libertà, The Commitments.
PROGRAMMA – 21 MARZO 2015
Sezione Tributo ad Alan Parker
Midnight Express (Fuga di mezzanotte) di Alan Parker
Bari, Teatro Petruzzelli – Corso Cavour – h. 9.00 – Ingresso Libero
Film con Brad Davis, Irene Miracle, Bo Hopkins, John Hurt, Randy Quaid, Paolo Bonacelli. USA 1978, 121’, v.o. sott. it.
Produzione Ceiad
Distribuzione Ceiad
Sceneggiatura Geoffrey Kirkland, Oliver Stone
Musiche Giorgio Moroder
Montaggio Gerry Hambling
Fotografia Michael Seresin
Scenografia Geoffrey Kirkland
Con la sceneggiatura di Oliver Stone, “Fuga di mezzanotte” è la storia straziante di Bill Haes, un giovane turista americano condannato a languire in una prigione turca dopo un tentativo fallito di lasciare il paese con dell’hashish. Il governo turco ne fa un esempio e il sistema diplomatico ne fa una vittima, quindi Haes riceve una condanna di 30 anni e deve sopravvivere a una brutalità spietata e alla sua stessa degenerazione mentale, nella speranza, forse, di fuggire. Candidato a sei premi Oscar nel 1978, ha vinto l’Oscar per la migliore sceneggiatura non originale e la migliore colonna sonora originale.
*A seguire, ore 11.30, master class di Alan Parker coordinata da Derek Malcolm. Traduzione simultanea in italiano.
Sezione Cinema per le Scuole
Bari – Cinema Galleria 1 – C.so italia 15 – h. 9.15 – Riservato alle scuole prenotate
I magliari di Francesco Rosi
Film con Alberto Sordi, Belinda Lee, Renato Salvatori. Italia-Francia 1959, 116’.
Produzione Vides, Titanus, S.G.C.
Distribuzione Titanus
Sceneggiatura Francesco Rosi, Suso Cecchi d’Amico, Giuseppe Patroni Griffi
Musiche Piero Piccioni
Montaggio Mario Serandrei
Fotografia Gianni Di Venanzo
Scenografia Dieter Bartels
Mario è un operaio italiano che ha lasciato la città di Hannover, dove ha tentato invano di trovare fortuna, e sta per tornare in Italia. Un giorno incontra casualmente Totò, un astuto truffatore romano che traffica in stoffe e che lo convince a restare. I due cominciano a lavorare insieme, poi Mario entra al servizio di Raffaele, un intraprendente napoletano che, per mezzo di un gruppo di magliari, ha organizzato su vasta scala un traffico di tessuti falsi.
Sezione Festival Fritz Lang
Bari – Cinema Galleria 2 – C.so Italia 15-17 – h. 9.30 – in replica ore 15.45 – Ingresso libero
–Die Spinnen I. (I ragni). Die Abenteuer des Kay Hoog in bekannten und unbekannten Welten, (L’avventura di Kay Hoog nei mondi conosciuti e sconosciuti) di Fritz Lang. Germania 1919, 69′, v.o. intertitoli in ingl. Musiche di Ben Model.
Erste Abenteuer: Der Goldene See (Prima avventura, II lago dorato)
produzione: DECLA Filmgesellschaft
Regia e sceneggiatura: Fritz Lang. Fotografia: Emil Schunemann. Scenografia: Otto Hunte, Carl Ludwig Kirmse, Hermann Warm, Heinrich Umlauff (per le forniture del Museo etnografico I.F.G Umlauff di Amburgo). Interpreti: Carl de Vogt (Kai Hoog), Ressel Orla (Lio Sha), Lil Dagover (sacerdotessa del Re sole), Paul Morgan (un esperto), Georg John (Dr. Telphas), Bruno Lettinger (Terry Langdon, il re dei diamanti), Edgar Pauly (John “Quattrodita”), Paul Biensfeldt, Harry Frank. 73′. Girato negli studi Lixie, Berlino-Weissensee. Germania, B/N, 73′. Prima proiezione: Berlino, Richard Oswald Lichtspiele 3 ottobre 1919.“Dal materiale di Der Goldene See, Lang ricavò successivamente un romanzo che venne pubblicato a puntate sul ” Film-Kurier” di Berlino e poi in volume”.(L.H.).
“I ragni”, un’organizzazione di pericolosi criminali capeggiati dalla bella Lio Sha, si preparano a dominare il mondo dissotterrando il favoloso tesoro degli Incas sepolta nel “lago dorato”; un avventuriero americano, Kay Hoog, fa fallire il loro piano.
INTERVALLO
-Die Spinnen II. ( I ragni). Zweite Abenteuer ( Seconda avventura) ) Das Brillantenschiff (La nave dei diamanti) di Fritz Lang – Germania 1920, 105′, v.o. intertitoli in ingl. Musiche di Ben Model.
produzione: K.A. Römer per DECLA Filmgesellschaft
Regia e sceneggiatura: Fritz Lang. Fotografia: Karl Freund. Scenografia: Carl Ludwig Kirmse, Hermann Warm, Otto Hunte, Heinrich Umlauff. Interpreti: gli stessi della prima parte e: Georg John ( il grande maestro dei Ragni), Thea Zander (Ellen Terry) Reiner Steiner ( il comandante della nave dei diamanti) Friedrich Kühne ( lo Yoghi All-Hab-Mah, Meinhardt Maur ( un cinese), Paul Morgan (un ebreo, esperto di diamanti), Gilda Langer. Germania, B/N, 90′( lungh.orig. 2219 mt). Prima proiezione: Berlino, 13 febbraio 1920.
“Questa parte di Die Spinnen s’intitolò originariamente Das Sklavenschiff (La nave degli schiavi) nel ciclo in quattro parti progettato da Lang: la parte terza (Das Geheimnis der Sphinx, II segreto della sfinge) e la quarta (Um Asiens Kaiserkrone, Per la corona imperiale dell’Asia) furono scritte da Lang, ma mai realizzate”.(L.H.)
La caccia ad un prezioso diamante – che secondo la leggenda rende imperatore dell’Asia chi lo possiede – da parte dei “ragni” e di Kay Hoog, finisce nelle isole Falkland, dove la cattiva Lio Sha muore fra i vapori velenosi del cratere di un vulcano e Hoog si impossessa della pietra
Sezione Mostre
Mostra dedicata a Fritz Lang
Bari – Teatro Margherita 16-28 marzo ore 10.00-20.00 ingresso libero
a cura di Angelo Amoroso d’Aragona
In collaborazione con la Stiftung Deutsche Kinemathek e la Mediateca Regionale Pugliese
Sezione Master Classes
Master class di Alan Parker coordinata da Derek Malcolm. Traduzione simultanea in italiano
Bari – Teatro Petruzzelli – ore 11.30 – Ingresso libero
Sezione Conferenze Stampa
Conferenza stampa FIPRESCI – Bari, Teatro Margherita – P-zza IV Novembre, ore 13.00 – Ingresso libero
intervengono Alin Tasciyan, Klaus Eder, Maurizio Sciarra, Felice Laudadio
Sezione Eventi Speciali
Bari – Teatro Petruzzelli – h. 16.00 – Ingresso 1,00 euro
Cobain: montage of heck
di Brett Morgen. USA 2015, 132’, v.o. sott. it.
Produzione Universal Pictures International Italy
Distribuzione Universal Pictures International Italy
Sceneggiatura Brett Morgen
Musiche Jeff Danna
Kurt Cobain, voce principale, chitarrista e compositore dei Nirvana a 20 anni dalla sua morte, resta ancora un’icona. Il documentario è un viaggio schietto e viscerale nella vita e nella carriera di Cobain coi Nirvana – attraverso la prospettiva dei suoi video amatoriali e fra le sue incisioni musicali, opere di grafica, fotografie e pagine di diario.
Sezione Festival Fritz Lang
Bari – Cinema Galleria 5 – C.so Italia 15-17 – h. 16.00 – Ingresso libero
From Caligari to Hitler di Fritz Lang
di Rüdiger Suchsland. Germania 2014, 118’, v.o. ted. sott. it.
Distribuzione Fil Rouge Media
Il primo documentario mai realizzato sul cinema tedesco degli anni Venti. Mostra alcuni film molto noti, ma, principalmente, presenta pellicole dimenticate, inedite o completamente sconosciute. Una divertente corsa sull’ottovolante del miglior periodo del cinema tedesco e nell’abisso dell’inconscio.
Sezione Eventi Speciali
Bari – Teatro Margherita – P.zza IV Novembre – h. 16.00 – Ingresso libero
Ricordando Manrico Gammarota – A cura della Fondazione Apulia Film Commission
Sezione Festival Fritz Lang
Bari – Cinema Galleria 4 – C.so Italia 15-17 – h. 16.15 – Ingresso libero
Liliom (La leggenda di Liliom) – v.o. fr. sott. it.
Produzione: Erich Pommer per S.A.F. – FOX Europa
Regia: Fritz Lang. Sceneggiatura: Fritz Lang, Robert Liebmann, Bernard Zimmer, dalla commedia omonima di Ferenc Molnar. Fotografia: Rudolph Maté, Louis Née. Montaggio: Ernest Hajos. Scenografia: Paul Colin, René Renoux. Costumi: René Hubert. Musica: Jean Lenoir (anche autore della canzone “Viens, gosse de gosse”), Franz Waxman. Aiuto regia: Jacques P. Feydeau. Interpreti: Charles Boyer (Liliom Zadowski), Madeleine Ozeray (Julie, sua figlia), Mimi Funès (Marie), Florelle (la signora Muscat), Robert Arnoux (Dreher, l’uomo forte), Roland Toutain (il marinaio), Alexandre Rignault (Hollinger), Henri Richard (il commissario), Richard Darencet (il poliziotto del Purgatorio), Antonin Artaud (l’arrotino, un angelo), Raoul Marco (l’ispettore), Alcover (Alfred), Leon Arvel (l’impiegato), René Stern (il cassiere), Maximilienne (la signora Menoux), Mimmi Funès, Viviane Romance (la venditrice di sigarette), Mila Parély (la dattilografa), Rosa Valetti, Lily Latté. Lavorazione: 57 giorni, iniziata nel dicembre 1933 negli studi St. Maurice, Parigi. Francia, B/N,120′. Prima proiezione: Parigi, 15 maggio 1934.
“Non ebbe mai successo come film. Fu proiettato in una sala cinematografica francese e gli spettatori seguivano il film nel migliore dei modi – ma quando cominciò a diventare comico – nel punto in cui arrivano i messaggeri del cielo per portare Liliom in paradiso, il pubblico non lo gradì più”.
Il primo giugno del 1934, a Londra, David O. Selznick, per conto della M.G.M., fece firmare a Lang un accordo per la realizzazione di un film (con delle opzioni per altri), e Lang partì per la California. (P.B.)
In un Luna-park alla periferia di Parigi, Liliom lavora in una giostra richiamando il pubblico con le sue canzoni. Incontra Julie, la corteggia innocentemente, provocando la gelosia della padrona che gli fa una scenata. Offeso, Liliom si licenzia e in breve innamorato di Julie e corrisposto, va a vivere con lei. Liliom è sempre più irritabile e un giorno, in un eccesso d’ira, schiaffeggia Julie che gli dice di aspettare un figlio. Liliom si pente e per avere denaro accetta di fare una rapina. Il colpo fallisce e Liliom per non farsi arrestare, si uccide. Trasportato in cielo da due angeli, viene condannato a sedici anni di purgatorio. Scontata la pena, gli viene concesso di tornare sulla terra e se compie una buona azione, entrare in paradiso. Ruba una stella per darla alla figlia, ma non riuscendo a convincerla che suo padre era un poco di buono, la schiaffeggia. Torna in cielo affranto, ma grazie alle lacrime di Julie e della piccola, Liliom può entrare finalmente in paradiso.
Sezione Tributo a Francesco Rosi
Bari – Cinema Galleria 3 – C.so Italia 15-17 – h. 16.30 – Ingresso libero
Memorie del Cinema Italiano. Intervista a Rosi di Carlo Lizzani, trent’anni dopo La terra trema
Sezione Focus su…
Bari – Teatro Margherita – P.zza IV Novembre – h. 1800 – Ingresso libero
Focus su…Luca Zingaretti
Conduce Enrico Magrelli
Sezione Tributo a Francesco Rosi
Bari – Cinema Galleria 3 – C.so Italia 15-17 – h. 18.15 – Ingresso libero
Rosi e Tornatore a colloquio in uno studio televisivo/A sud di Eboli. Viaggio nel cinema di F. Rosi di Aldo e Antonio Vergine
Sezione Italia FilmFest/Lungometraggi in Concorso
Bari – Cinema Galleria 1 – C.so Italia 15 – h. 18.30 – Ingresso: 3 euro – In replica il 22 marzo alle 19.30 Galleria 6
Torneranno i prati – di Ermanno Olmi
con Claudio Santamaria, Alessandro Sperduti, Francesco Formichetti. Italia 2014, 78’, v. it.
Produzione Cinema Undici, Ipotesi Cinema
Distribuzione 01 Distribution
Sceneggiatura Ermanno Olmi
Musiche Paolo Fresu
Montaggio Paolo Cottignola
Fotografia Fabio Olmi
Scenografia Giuseppe Pirrotta
Costumi Andrea Cavalletto
Siamo sul fronte Nord-Est, dopo gli ultimi sanguinosi scontri del 1917 sugli Altipiani. Nel film il racconto si svolge nel tempo di una sola nottata. Gli accadimenti si susseguono sempre imprevedibili: a volte sono lunghe attese dove la paura ti fa contare, attimo dopo attimo, fino al momento che toccherà anche a te. Tutto ciò che si narra in questo film è realmente accaduto.
Sezione Festival Fritz Lang
Bari – Cinema Galleria 4 – C.so Italia 15-17 – h. 18.30 – Ingresso libero
You and me (Tu e io) – di Fritz Lang – v.o. ingl. sott. it.
produzione: Fritz Lang per PARAMOUNT PICTURES
Regia: Fritz Lang. Sceneggiatura: Virginia Van Upp, dal racconto di Norman Krasna. Fotografia: Charles B. Lang jr. Montaggio: Paul Weatherwax. Scenografia: Hans Dreier, Ernest Fegté. Musica: Kurt Weill, Boris Morros.(la canzone: “The Right Guy for Me” è di Kurt Weill e Sam Coslow; “You and Me” è di Frederick Hollander e Ralph Freed). Consulente musicale: Phil Boutelie.
Interpreti: Sidney (Helen Roberts), George Raft (Joe Dennis), Robert Cummings (Jim), Barton MacLane (Mickey), Roscoe Karns (Cuffy), Harry Carey (signor Morris), Warren Hymer (Gimpy), George E. Stone (Patsy), Guinn “Big Boy” Williams (tassista), Vera Gordon (la signora Levine), Carol Paige (cantante), Bernadene Hayes (Nellie), Egon Brecher (il signor Levine), Joyce Compton (una bionda), Cecil Cunningham (la signora Morris), Willard Robertson (Dayton), Roger Grey (bagnino), Adrian Morris (Knucks), Harlan Briggs (Mc Tavish), Harriette Haddon (venditrice di sigarette), Joe Gray, Jack Pennick, Kit Guard, Fern Emmet, Max Barwyn, James McNamara, Paul Newlan, Harlan Briggs, Blanca Vischer, Hetra Lynd, Jimmie Dundee, Terry Raye, Sheila Darcy, Margaret Randall, Jack Mulhall, Sam Ash, Ruth Rogers, Julia Faye, Arthur Hoyt. Lavorazione: 45 giorni. USA, B/N,90′.Prima proiezione:New York 3 giugno 1938.
” Lang considera You and Me il suo peggior film” (P.B.)
Il signor Morris possiede un grande magazzino e ha l’abitudine di assumere ex carcerati; in un momento di debolezza, uno di loro (Joe Dennis) decide di svaligiare il supermercato e prepara un piano con la collaborazione degli altri ex galeotti. Durante la rapina, la moglie di Joe lo ferma, dimostrando matematicamente a lui (e agli altri) che il crimine in realtà non paga.
Sezione Anteprime Internazionali
Bari – Teatro Petruzzelli – C.so Cavour – h. 19.30 – Ingresso: 12 euro – Prima della proiezione, Fipresci 90 Platinum Award a sir Alan Parker – La proiezione in replica il 22 marzo ore 20.45 Galleria 5, € 3,00
Tempo instabile con probabili schiarite – di Marco Pontecorvo
con Lillo, Luca Zingaretti, John Turturro. Italia 2015, 94’ , v.o. sott. ingl.
Produzione Panorama Film
Distribuzione Good Films
Sceneggiatura Marco Pontecorvo, Roberto Tiraboschi
Montaggio Alessio Doglione
Fotografia Vincenzo Carpineta
Scenografia Massimiliano Nocente
In una tranquilla cittadina delle Marche, due amici trovano il petrolio nel cortile della loro cooperativa sull’orlo della bancarotta. Una miscela esplosiva che fa saltare tutte le regole: amicizie che si rompono, matrimoni in frantumi e tutto il paese in subbuglio. TIPS è una commedia, una sarcastica metafora dei vizi, dei difetti ma anche delle virtù dell’Italia di oggi.
Sezione Festival Fritz Lang
Bari – Cinema Galleria 5 – C.so Italia 15-17 – h. 19.30 – Ingresso libero – Replica: 26 marzo ore 21.00 Galleria 2
Metropolis – di Fritz Lang – intertitoli in tedesco sott. it.
produzione: UFA
Regia: Fritz Lang. Sceneggiatura: Fritz Lang, Thea von Harbou da un racconto di Tea von Harbou. Fotografia: Karl Freund, Günther Rittau. Effetti speciali fotografici: Eugen Schüfftan. Scenografia: Otto Hunte, Erich Kettelhut, Karl Vollbrecht. Sculture e robot: Walter Schultze-Mittendorff. Costumi: Anne Willkomm. Fotografo di scena: Horst von Harbou. Musica: Gottfried Huppertz.
Interpreti: Brigitte Helm (Maria e il suo doppio artificiale), Alfred Abel (John Fredersen), Gustave Fröhlich (suo figlio, Freder), Rudolph Klein-Rogge (Rothwang, lo scienziato), Heinrich George (Groth, il capo operaio addetto alla macchina centrale), Fritz Rasp (Grot, lo Smilzo), Theodor Loos (Josaphat/Joseph), Erwin Biswanger (l’operaio n.11811), Olaf Storm (Jan, Hans Leo Reich (Marinus), Heinrich Gotho (il maestro di cerimonie), Margarete Lanner (una signora in auto), Max Dietze, Georg John, Walter Huhle, Arthur Reinhard, Erwin Vater (operai), Grete Berger, Olly Böheim, Ellen Frey, Lisa Gray, Rose Lichtenstein, Helene Weigel (operaie), Beatrice Garga, Anny Hintze, Margarete Lanner, Helen von Münchhofen, Hilde Woitscheff (le ragazze “dei giardini eterni”), Fritz Alberti (il “creatore” nella scena della Torre di Babele), 750 attori secondari e piú di 30.000 generici. Girato negli studi UFA di Neubabelsberg e Staaken. Lavorazione: 310 giorni, 60 notti. Germania, B/N, 120′. Prima proiezione: Berlino, 10 giugno 1927, Ufa Palast am Zoo.
“Il romanzo “Metropolis” di Thea von Harbou sembra essere stato scritto (come fu pub-blicato) dopo il film, anziché essere il libro dal quale “il film fu tratto”. Originariamente Metropolis durava due ore (4189 metri). Dopo la prima proiezione il film fu notevolmente tagliato e ridotto a poco piú di 3000 metri sia all’estero che in Germania; non se ne conoscono copie complete”.(L.H.)
“Il racconto è banale, retorico, pedante, intriso di romanticismo superato. Ma se anteponiamo alla storia la fotogenia plastica del film, allora Metropolis reggerà qualsiasi confronto, ci sconvolgerà come il più bel libro di immagini mai visto”. (Luis Bunuel)
Lang dice che l’idea di questo film di fama internazionale gli venne quando a bordo della nave vide New York per la prima volta, una New York notturna scintillante di miriadi di luci. La città del suo film è una specie di super-New York, realizzata sullo schermo con l’aiuto del cosiddetto processo Schüfftan, un ingegnoso sistema di specchi che permette di sostituire modellini a gigantesche strutture.
Il procedimento Schüfftan è uno dei tanti impiegati nella cinematografia per ottenere trucchi o effetti speciali. Francesco Pasinetti, nel suo dizionario tecnico (“Filmlexikon”) spiega: “Davanti alla macchina da presa, secondo un angolo di 45° con l’asse ottico di ripresa, viene posto un grande specchio parzialmente argentato. Nella parte riflettente viene riflesso un modello o oggetto piú o meno lontano, mentre attraverso la parte non riflettente (parte non argentata) viene vista direttamente la estante parte dell’immagine da riprendere”.
“Questa metropoli cinematografica del futuro consiste in una città inferiore e una superiore. Quest’ultima — una grandiosa arteria di grattacieli brulicante di un incessante traffico di tassi aerei e di automobili — è la residenza dei grossi industriali, degli impiegati di alto rango e della gioventù dorata a caccia di piacere. Nella città inferiore, chiusa alla luce del giorno, gli operai azionano macchine mostruose; più che operai, essi sono schiavi. Il film narra la loro rivolta contro la classe dominante del mondo superiore e finisce con la riconciliazione tra le due classi”. (Siegfried Kracauer)
Lang: “In realtà Metropolis non mi piaceva molto perchè era un film in cui gli esseri umani non contavano nulla, se non come parte di una macchina. La tesi principale era di Thea von Harbou, ma io sono responsabile almeno del 50% del film, visto che l’ho diretto. A quell’epoca non mi interessavo di politica come adesso. Non si può fare un film socialmente impegnato in cui si dice che il tramite fra il braccio e il cervello è il cuore – è una favola – senza dubbio. Ma mi interessavano molto le macchine. Ad ogni modo il film non mi piaceva – mi sembrava superficiale e stupido – poi quando vidi gli astronauti – che altro sono se non parte di una macchina? Dovrei dire ora che mi piace Metropolis perchè si è avverato qualcosa che avevo visto nella mia immaginazione, anche se l’ho detestato dopo averlo finito?” (P.B.)
La storia della città del 2000. I lavoratori vivono dieci piani sottoterra e il Padrone vive in cima. Quando una ragazza del popolo minaccia di guidare una rivolta contro la classe dei privilegiati, il Padrone crea un robot con le sembianze della ragazza per fermare la rivolta. Quando il robot si ribella al suo creatore, la rivolta esplode e soltanto l’amore del figlio del Padrone per la ragazza evita la distruzione totale della città. Alla fine, dopo essere stato sul punto di perdere il figlio, il padrone capisce come tutto ciò che aveva fatto, fosse sbagliato.
Sezione ItaliaFilmFest/Opere prime e seconde in concorso
Bari – Cinema Galleria 1 – C.so Italia 15-17 – h. 20.30 – Ingresso 3 euro – Replica: 22/03 ore 17.00 Galleria 6
Index Zero – di Lorenzo Sportello
con Ana Ularu, Simon Merrells, Antonia Liskova. Italia 2014, 84’, v. ingl. sott. it.
Produzione Cine video Corporation
Sceneggiatura Lorenzo Sportiello, Claudio Corbucci, Francesco Cioce
Musiche Lorenzo Sportiello, Alex Campedelli
Montaggio Giuseppe Trepiccione
Fotografia Ferran Paredes Rubio
Scenografia Fabrizio D’Arpino
Un uomo e una donna, in un futuro prossimo post-crisi economica globale, vogliono entrare illegalmente negli Stati Uniti d’Europa per dare un futuro al figlio che lei ha in grembo. Affrontano un lungo e disperato viaggio riuscendo a superare il confine, ma sono catturati dalla polizia dell’immigrazione che li reclude in un centro di detenzione temporanea e li costringe a separarsi. In Europa a ogni cittadino è assegnato un INDICE DI SOSTENIBILITÀ, basato sullo stato di salute e le capacità produttive personali. La gestazione dei bambini avviene in uteri artificiali per non far perdere alle donne nove mesi di produttività. Qui una donna incinta è considerata ‘non sostenibile’ e deve essere espulsa. L’unica strada per integrarsi è diventare ‘sostenibili’, raggiungere l’lNDICE ZERO.
Sezione Tributo a Francesco Rosi
Bari – Cinema Galleria 3 – C.so Italia 15-17 – h. 20.30 – Ingresso libero – Replica 25/3 ore 18.30 Galleria 3
Un viaggio nella vita di persone non banali Francesco Rosi – di Gianni Minà, 1997, 105’, v.it.
Il titolo di questo bellissimo ritratto di Rosi dipinto dal grande giornalista Gianni Minà già dice molto, ma non tutto. Gianni, documentatissimo, scava nel cinema ma anche un po’ nella vita di Franco. Ne vien fuori la personalità forte e qualche volta autoritaria ma allo stesso tempo tenera di uno dei massimi registi del cinema italiano.
Sezione Festival Fritz Lang
Bari – Cinema Galleria 2 – C.so Italia 15-17 – h. 21.00 – Ingresso libero – Replica solo di Le mépris 22/03 ore 21.30 Galleria 2
Le dinosaure et le bébé- Dialogo in 8 parti tra Fritz Lang e Jean-Luc Godard
1967, 61’, v.o. fr. sott. it.
La famosa, e qualche volta divertente e talora paradossale, conversazione sul cinema fra due mostri sacri della settima arte.
a seguire
Le mépris (Il disprezzo) – di Jean-Luc Godard – v.o. fr. sott. it.
Produzione: Georges de Beauregard, Carlo Ponti. per FILMS CONCORDIA – COMPAGNIA CINEMATOGRAFICA CHAMPION – MARCEU COCINOR 1963. Regia, sceneggiatura: Jean-Luc Godard, dal romanzo omonimo di Alberto Moravia. Produzione esecutiva: Joseph Levine. Fotografia (Franscope, eastmancolor): Raoul Coutard. Montaggio: Agnès Guillemot, Lila Lakshmanan. Musica: Georges Delerue.
Interpreti: Brigitte Bardot (Camille Javal), Jack Palance (Jeremy Prokosch), Michel Piccoli (Paul Javal), Fritz Lang (Fritz Lang), Georgia Moll (Francesca Vanini), Jean¬Luc Godard (aiuto regista di Lang), Linda Veras ( una sirena). Lavorazione: aprile-giugno a Roma e Capri. Prima a Parigi: 27 dicembre 1963. ITALIA/FRANCIA, Scope, colore, 100′.
La versione americana della Embassy Pictures (con sottotitoli) è più lunga di tre minuti di quella francese.
Lang: Godard improvvisava molto. Ricordo che quando lessi la sua prima densissima scaletta – non lo conoscevo bene allora – fui molto divertito da una cosa: l’aveva scritta in sequenze e, diciamo, alla settima sequenza, scriveva: ‘Ora, caro produttore, non potrei dirle esattamente come girerò questa scena o cosa succederà. Come posso sapere adesso come saranno disposti i mobili nella stanza, o come Brigitte Bardot entrerà nella vasca da bagno? Ma, caro produttore, dopo che avrò visto come Brigitte farà questo e quello, glielo potrò dire’. Ero molto divertito: tre o quattro volte ‘caro produttore’ – in quattro pagine – e non gli diceva mai niente veramente. (…) Dopo che lui mi aveva convinto a interpretare la parte (che nel libro è molto diversa), dissi a me stesso: “Non dirigerò questo film – non darò nessun consiglio a Godard — farò il mio lavoro di attore. Se lui mi chiederà un consiglio, glielo darò”. Ogni tanto me lo chiedeva, ma il più delle volte no. (…) Credo che Godard sia la più grande speranza del cinema contemporaneo”. (P.B.)
“Oggi Lang assomiglia un po’ a un vecchio capo indiano, saggio, sereno, che ha meditato a lungo e ha infine compreso il mondo, e che abbandona il sentiero di guerra ai giovani e turbolenti poeti. ‘Sono troppo vecchio per mentire’, mi ha detto.(…) Attraverso il suo monocolo, Lang posa sul mondo uno sguardo lucido. Egli sarà la coscienza del film, il tratto d’unione morale che lega l’odissea di Ulisse a quella di Camille e Paul. Come tutti i grandi artisti che entrano nell’anzianità, come Dreyer, come il Tasso nel dramma di Goethe (può darsi che ne legga un passo a Camille), come Rossellini (bisogna assolutamente inserire una sequenza in cui Paul e Camille vanno a mangiare tagliatelle da Roberto che è l’unico italiano a saperle fare veramente), come Griffith, senza dubbio, prima della sua morte, disprezzato, dimenticato dal cinema parlato che gli doveva tutto, come tutti i grandi artisti che arrivano al termine della loro arte, il tratto predominante in Lang è, assieme all’intelligenza, la bontà e la generosità”. (Jean-Luc Godard)
Godard chiese a Fritz Lang di interpretare la parte di un regista di nome Fritz Lang in un film basato su un gruppo di persone impegnate nelle riprese di un adattamento dell’Odissea. Lang accettò perchè ammirava il lavoro di Godard.
Sezione Festival Fritz Lang
Bari – Cinema Galleria 6 – C.so Italia 15-17 – h. 22.15 – Ingresso libero – Replica 27/03 h. 21.30 Galleria 2
M-Le Maudit – di Claude Chabrol. Francia 1982, 11’, v.o. fr. sott. it.
Un piccolo e divertito omaggio del grande Chabrol al grande Lang attraverso un piccolo remake di M.
a seguire
M (M, il mostro di Düsseldorf) – di Fritz Lang – v.o. ted. sott. it.
Produzione: Seymour Nebenzahl per NERO FILM A.G. – STAR FILM Gmbh
Regia: Fritz Lang. Sceneggiatura: Fritz Lang, Thea von Harbou. Fotografia: Fritz Arno Wagner, Gustav Rathje (operatore: Karl Vasti). Montaggio: Paul Falkenberg. Scenografia e costumi: Carl Vollbrecht, Emil Hasler. Fotografie per fondali: Horst von Harbou. Musica: estratti da Peer Gynt di Edward Grieg (“Tema dell’assassino “, fischiato da Fritz Lang). Sonoro: Adolf Jansen.
Interpreti: Peter Lorre (Hans Beckert, l’assassino), Ellen Widmann (la signora Beckmann, la madre), Inge Landgut (Elsie Beckmann, la bimba), Gustav Gründgens (Schränker), Friedrich Gnass (un ladro), Fritz Odemar (un imbroglione), Paul Kemp (un borsaiolo), Otto Wernicke (Karl Lohmann, il commissario di polizia), Theodor Loss (Groeber, l’altro commissario), Theo Lingen (Baurenfänger, l’imbroglione), Georg John (il venditore ambulante cieco), Ernst Stahl-Nachbaur ( il capo della polizia), Franz Stein ( il ministro), Rudolf Blümmer (l’avvocato difensore). Karl Platen (una guardia), Gerhard Bienert (il segretario di Lohmann), Rosa Valetti (la tenutaria del “Krokodil”), Hertha von Walther (una prostituta), Fritz Gnass (scassinatore), Josef Almas, Karl Balhaus, Hans Behal, Josef Dahmen, Hugo Döblin, J.A. Eckhoff, Else Ehser, Karl Elzer, Erwin Faber, Ilse Fürstenberg, Heinrich Gotho, Heinrich Gretler, Günther Hadank, Robert Hartberg, Ernst Paul Hempel, Oskar Höcker, Albert Hörrmann, Albert Karchow, Werner Kepich, Hermann Krehan, Rose Liechtenstein, Lotte Löbinger, Sigurd Lohde, Alfred Loretto, Paul Mederow, Margarethe Melzer, Trude Moos, Hadrian M. Netto, Maja Norden, Edgard Pauly, Klaus Pohl, Franz Polland, Paul Rehkopf, Hans Ritter, Max Sablotzi, Alexander Sascha, Leonard Steckel, Karl Heinz Stroux, Wolf Trutz, Otto Waldis, Borwin Walth, Rolf Wanka, Ernst Wulf, Bruno Ziener.
Lavorazione: 6 settimane. Germania, B/N, 117′. Prima proiezione(col sottotitolo Dein Mörder sietht dich): Berlino, Ufa Palast am Zoo, 11 maggio 1931.
E’ il primo film sonoro di Lang. “M durava due ore. Da allora il film è stato spesso accorciato. Lo si vede generalmente in una versione di 89 minuti, sebbene esistano rare copie complete. Una versione doppiata fu distribuita negli USA nel 1933, in cui solo Peter Lorre recitava le proprie battute. Nel 1951, la Columbia distribuí una versione di M prodotta da Seymour Nebenzahl, diretta da Joseph Losey con una sceneggiatura di Norman Reilly Raine, Leo Katcher e Waldo Salt. Sebbene si basi ovviamente sul film e sulla sceneggiatura originale, né Lang né Thea von Harbou sono menzionati, cosa che si può anche non lamentare, data la qualità scadente del film. La parte di Peter Lorre è sostenuta da Arthur Franz” (L.H.)
“Se io fossi l’unico regista che fa film di assassinio o se il mio interesse all’omicidio fosse abnorme e unico, non vi sarebbe ragione di discutere la questione pubblicamente, ma il fatto è che milioni di persone, di pacifici cittadini americani osservanti della legge, sono affascinati dall’assassinio. Per quale altro motivo i giornali dedicherebbero caratteri cubitali e fiumi di parole per raccontare orridi particolari? Sembra che vi sia un fascino oscuro nell’assassinio, che la parola susciti un groviglio di emozioni sommerse e represse. Devo chiedermi, perchè m’interessa l’assassinio? In primo luogo, una storia di assassinio, che si tratti di un romanzo o di un vero caso di omicidio riferito dai giornali, è un rebus con il quale si misura l’acutezza della mente”.(…) Dato il carattere odioso dle delitto, in M esisteva il problema di presentarlo conservandone la carica emotiva senza disgustare gli spettatori. E’ per questo che mi sono limitato a degli accenni: la palla che rotola, il palloncino abbandonato dalla mano della bambina e impigliato nei fili del telegrafo. Così il pubblico stesso è chiamato a partecipare alla scena, perchè costringo ogni spettatore a ricreare gli orrendi particolari dell’assassinio secondo la propria immaginazione”. (Fritz Lang).
Düsseldorf è in preda al panico a causa di un maniaco che adesca i bambini per strada e li uccide in luoghi solitari. La piccola Elsie Beckmann, all’uscita da scuola, viene avvicinata da un uomo, Franz Becker che la invita a seguirlo. Fischiettando un’aria da Peer Gynt di Grieg, l’uomo le compra un palloncino da un mendicante cieco. L’assassino ha fatto un’altra vittima. La polizia è tempestata di falsi indizi mentre l’ispettore Lohmann si convince che debba trattarsi di un malato di mente. Si procura perciò un elenco di nomi e indirizzi dei pazienti recentemente dimessi dalle case di cura. Sulla lista c’è anche il nome di Becker, però a casa sua la polizia non trova nessuno. Ma le ripetute perquisizioni della polizia danneggiano le attività di Schränker, un capo della malavita, che decide di condurre un’indagine per proprio conto per eliminare l’assassino. Per questo egli si serve dei suoi uomini e dei mendicanti che presidiano gli angoli delle strade. Intanto Becker adesca un altro bambino e gli compra un palloncino, però il mendicante cieco riconosce l’aria del Peer Gynt. Vistosi scoperto, Becker si rifugia in uno scantinato, ma viene preso e processato dal “tribunale dei bassifondi”. Alla presenza delle madri dei bambini uccisi, Becker viene condannato. Prima che la sentenza venga eseguita, la polizia fa irruzione dell’edificio e prende Becker in custodia.
Sezione ItaliaFilmFest/Opere Prime e Seconde in concorso
Bari – Cinema Galleria 1 – C.so Italia 15-17 – h. 22.30 – Ingresso 3 euro – Replica: 22/03 ore 15.00 Galleria 6
Last Summer – di Leonardo Guerra Seràgnoli – Italia 2014, 94’ v.it. e giapp. sott. it.
con Rinko Kikuchi, Yorick van Wageningen, Lucy Griffiths.
Produzione Cinemaundici, Jean Vigo Italia, Essenta, Rai Cinema
Distribuzione Bolero Film
Sceneggiatura Leonardo Guerra Seràgnoli, Igort
Musiche Asaf Sagiv
Montaggio Monika Willi
Fotografia Gianfilippo Corticelli
Scenografia Milena Canonero
Una giovane donna giapponese ha quattro giorni per dire addio al figlio di sei anni, di cui ha perso la custodia, a bordo dello yacht della facoltosa famiglia occidentale dell’ex-marito. Sola con l’equipaggio, che ha il mandato di sorvegliarla a vista, la donna affronta la sfida di ritrovare un legame col bambino prima di doversene separare per molti anni.
Sezione Festival Fritz Lang
Bari – Cinema Galleria 4 – C.so Italia 15-17 – h. 22.45 – Ingresso libero
Studiocinema 1978 sul film Sono innocente, 30’
a seguire
You only live once (Sono innocente!) – di Fritz Lang – v. it.
Produzione: Walter Wanger per WANGER PRODUCTIONS e UNITED ARTISTS.
Regia: Fritz Lang. Sceneggiatura: Gene Towne, Graham Baker, da un racconto di Towne. Fotografia: Leon Shamroy. Montaggio: Daniel Mandell. Scenografia: Alexander Toluboff. Costumi: Helen Taylor. Musica: Alfred Newman. La canzone “A Thousand Dreams of You” è di Louis Alter, Paul Francis Webster. Aiuto regia: Robert Lee.
Interpreti: Sylvia Sidney (Joan “Jo” Graham), Henry Fonda (Eddie Taylor), Barton MacLane (Stephen Whitney), Jean Dixon (Bonnie Graham), William Gargan (padre Dolan), Warren Hymer (Mugsy), Charles “Chick” Sale (Ethan), Margaret Hamilton (Hester), Guinn “Big Boy” Williams (Rogers), Jerome Cowan (il dottor Hill), John Wray (il direttore del carcere Warden), Jonathan Hale ( il procuratore distrettuale), Ward Bond ( una guardia), Wade Boteler (un poliziotto), Henry Taylor (Kozderonas), Jean Stoddard (stenografa), Ben Hall (fattorino), Walter De Palma, Jack Carson. Lavorazione: 46 giorni. USA,B/N,86′. Prima proiezione: 29 gennaio 1937.
Eddy Taylor, un perdente deciso a continuare la sua battaglia contro una sorte avversa, non riesce a liberarsi del peso dei suoi precedenti penali e viene incarcerato per un crimine che non ha commesso. Proprio mentre arriva una notizia che lo scagiona, evade dalla prigione e in preda al terrore uccide il cappellano del carcere. Insieme alla moglie inizia così una fuga attraverso il paese, al termine della quale li attende un tragico destino.
Sezione Eventi Speciali
Bari – Teatro Petruzzelli, C.so Cavour – h. 23.30 – Ingresso: 3 euro – Anteprima di Mezzanotte
Humandroid – di Neill Blomkamp – USA 2015, 120′ v.o. sott. it.
con Hugh Jackman, Sigourney Weaver, Sharlto Copley.
Distribuzione Warner Bros. Enterteniment Italia
Sceneggiatura Neill Blomkamp, Terri Tatchell
Musiche Hans Zimmer
Montaggio Julian Clarke
Fotografia Trent Opaloch
Scenografia Jules Cook
In un prossimo futuro, a sorvegliare sul crimine c’è una forza di polizia oppressiva meccanizzata. Quando un poliziotto droide, Chappie, viene rubato e riprogrammato, si trasforma nel primo robot con la capacità di pensare autonomamente. Quando forze potenti e distruttive cominciano a vedere Chappie come un pericolo per l’umanità e l’ordine, non si fermeranno davanti a nulla per mantenere lo status quo e garantire che Chappie sia l’ultimo della sua specie.
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