Se il ‘Maggio’ di Accettura è la ‘festa grande’ per eccellenza nell’ambito degli ultimi riti arborei celebrati in area Mediterranea, nondimeno altri comuni del territorio compreso fra Matera e Potenza condividono questa ancestrale tradizione. Uno di essi è Pietrapertosa, splendida località in provincia di Potenza che compare nell’elenco dei Borghi più Belli d’Italia. Si tratta di uno dei paesi siti nel cuore del Parco delle Dolomiti Lucane, così chiamate perché le cime ricordano quelle alpine e assumono al tramonto la colorazione rosata tipica delle Dolomiti vere e proprie.
Vediamo come si svolge la festa che fra preparativi e sviluppo va dal 13 al 16 giugno:
la sera del 12 giugno i membri del Comitato Feste si preparano per recarsi il giorno dopo di buon’ora alla ricerca dell’albero del Masc’ (il Maggio). Guidati dalle Guardie del Corpo Forestale dello Stato, che fanno da consulenti, e accompagnati da gente esperta nel taglio delle piante, perlustrano il bosco di Montepiano alla ricerca di un albero alto e dritto. Il 13 giugno viene dunque abbattuto un cerro (albero della famiglia delle querce). Il sabato successivo (15 giugno) , è abbattuto un altro albero: si tratta di un grande agrifoglio scelto tra quelli più ricchi di rami e di foglie. E’ detto “Cima” e rappresenta l’elemento femminile della coppia di futuri ‘sposi’ arborei. Il giorno dell’abbattimento e del trasporto della “Cima” ha luogo anche il trasporto del “Mascio” che, nel frattempo è già stato privato dei rami e decorticato.
Il “Mascio” viene trascinato da diversi “Paricchi”, ossia pariglie di buoi; mentre la “Cima” è affidata a una coppia di giovani vacche. Tutte le operazioni relative alle fasi di abbattimento dei due alberi e del loro trasporto in paese, sono accompagnate dal suono degli organetti e da abbondanti libagioni di vino. Giunti in paese, i due alberi sono vengono accolti con grande festa al suono delle bande e con l’offerta a tutti i presenti di vino e taralli. Taralli vengono appesi persino alle corna dei buoi.
La terza fase della festa inizia il giorno successivo al trasporto (16 giugno), quando il “ Mascio “ e la “Cima” vengono innestati insieme a simboleggiare una sorta di matrimonio tra le due più belle piante del bosco. In questa occasione sul substrato chiaramente pagano del rito, si innesta l’elemento religioso cristiano con la processione della statua di S. Antonio e dei “Cirii” (composizioni artistiche di candele) che le donne portano sul capo a tratti ballando al suono di organetti. Poi il “Mascio” viene eretto con delle funi secondo una tecnica che comporta un notevole sforzo fisico.
Il pomeriggio del 16 giugno è il momento della fase conclusiva della festa, ed è articolato in due tempi: nel primo, varie squadre di cacciatori sparano a turno alle targhette-premio appese ai rami della “Cima”. Nel secondo, dopo vari tentativi di scalata dell’albero rituale da parte di alcuni giovani, il ”Mascio” viene scalato a braccia da colui che, per questa occasione, diventa l’eroe del paese per un giorno e la personificazione stessa dell’albero conquistato (da cui raccoglie i premi rimasti in palio) oltre a simboleggiare il possesso ed il dominio dell’uomo sul bosco. In serata, sulla piazza del paese si suona e si canta coinvolgendo paesani e forestieri. A notte fonda, arrivano i fuochi pirotecnici, che screziano il cielo con i loro mille colori.
DOVE MANGIARE
La locanda di pietra – Via Garibaldi 58, Pietrapertosa – Telefono: 0971 983181 – 368 3865863
Il Frantoio – Via M. Torraca, 15-17 – Telefono: 971-983190 – il locale è anche albergo
DOVE DORMIRE
Albergo diffuso Le Costellazioni – borgo antico di Pietrapertosa – Telefono: 3489359953 – 09711746699
Albergo Vecchia Posta – Via Nazionale 2, Pietrapertosa – Telefono: 335 540 5958
INFO: PRO LOCO
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