Da sabato 3 agosto 2013 e fino al 30 novembre prossimo, nelle sale del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, si terrà la grande mostra “Arte torna Arte. Un patrimonio restituito”. L’esposizione è frutto di una lungimirante cooperazione che ha visto impegnati i diversi Enti, compresi la Procura della Repubblica e il Tribunale di Reggio Calabria, nell’intento di restituire dignità alla collezione sequestrata nel 2010 dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Reggio Calabria al boss reggino Gioacchino Campolo, permettendo alla collettività di ammirare un corpus di opere che, spaziando dal XVI al XX secolo, cela alcuni veri e propri capolavori dell’arte italiana.
Se pure la maggior parte della raccolta si denota come la classica collezione medio borghese, che intervalla opere della devozione popolare ad artisti noti ai frequentatori di aste quali Annigoni, Ligabue e Purificato, la presenza di nomi del calibro di Fontana e Bonalumi permette un salto qualitativo notevole che si risolve, all’interno dell’allestimento, per una divisione in periodi, tecniche (diverse le opere grafiche) e capolavori, che concludono il percorso espositivo, il cui progetto scientifico è curato da Fabio De Chirico, che unitamente agli uffici tecnici della Soprintendenza BSAE della Calabria ha svolto indagini e ricerche, per giungere ad una valutazione storica e artistica dell’intera collezione.
L’inaugurazione, fissata per il prossimo sabato 3 agosto alle ore 19.00, prevede la partecipazione delle massime autorità locali nonché degli esponenti degli Enti coinvolti. Motivo di orgoglio per gli organizzatori è il plauso dimostrato dal Mibac, rappresentato dal Ministro On. Massimo Bray al tavolo dei relatori insieme al Presidente della Provincia Giuseppe Raffa, all’Assessore Provinciale Eduardo Lamberti-Castronuovo, al Direttore Regionale per i Beni culturali e Paesaggistici della Calabria arch. Francesco Prosperetti, al Soprintendente per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria Fabio De Chirico e al Soprintendente per i Beni Archeologici Simonetta Bonomi.
La mostra nasce infatti sotto il segno di una ispirata collaborazione tra l’Amministrazione Provinciale di Reggio Calabria e il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Nello specifico l’evento è promosso e finanziato dall’Assessorato alle Politiche e Pianificazione Culturale, Beni Culturali e Difesa della Legalità e dall’assessore Eduardo Lamberti-Castronuovo, che l’ha fortemente voluta e propugnata, unitamente al Presidente Dr. Giuseppe Raffa, ma si avvale del tramite e della supervisione della Direzione Regionale per i Beni culturali e Paesaggistici della Calabria guidata da Francesco Prosperetti, nonché delle Soprintendenze calabresi per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici e per i Beni Archeologici, dirette rispettivamente da Fabio De Chirico e Simonetta Bonomi, che hanno ritenuto necessario lavorare sinergicamente al fine di presentare al pubblico le opere che saranno esposte nelle sale del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria.