di Redazione FdS
È una specie minacciata di estinzione, di cui sopravvivono in natura circa 400 esemplari, distribuiti fra le varie zone del Mare Nostrum. E’ la foca monaca mediterranea (Monachus monachus), un mammifero pinnipede della famiglia delle foche. Il suo areale comprendeva un tempo tutto il Mediterraneo, il Mar Nero, le coste atlantiche di Spagna e Portogallo, il Marocco, la Mauritania, Madera e le Isole Canarie; foche erano segnalate spesso anche nella costa sud della Francia. Nel corso del ‘900 la sua presenza si è però fortemente ridotta a causa delle persecuzioni dirette e delle attività umane, per cui la foca monaca sopravvive oggi in poche isolate colonie in Grecia, Turchia, nell’arcipelago di Madera, in Marocco e Mauritania. Ma occasionalmente vengono avvistati individui lungo le coste di quasi tutti i paesi mediterranei, come nel caso dei due esemplari avvistati nei giorni scorsi nel mare salentino di Melendugno (Lecce).
L’avvistamento ha dell’eccezionale se si considera che secondo quanto stimato dalla Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, nel mar Adriatico ci sarebbero solo dai 10 ai 20 esemplari di foca monaca. L’avvistamento risulta attestato in documenti ufficiali: la Delegazione di spiaggia di San Foca (Melendugno – Lecce), organo decentrato del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha infatti ufficialmente segnalato un esemplare lungo circa 160 centimetri, avvistato da numerosi bagnanti nel mare di Roca Vecchia (piccolo borgo marinaro al confine sud di San Foca), a pochissimi metri dalla costa, mentre un secondo avvistamento è avvenuto a Torre dell’Orso (Melendugno – Lecce), a circa 500 metri dalla riva. Gli avvistamenti datano rispettivamente al 25 giugno e al 1 luglio 2014, mentre il documento è stato protocollato lo scorso 12 luglio 2014 e inviato a tutte le Autorità competenti.
L’Adriatico offre buone condizioni di habitat per le foche monache, che non sono nuove al mare del Salento come testimonia il fatto che a Gagliano del Capo (Lecce), nei pressi del ponte Ciolo, si trova la cosiddetta “Grotta della foca monaca”, nome riconducibile proprio alla frequentazione di questo mammifero marino. Ma in zona l’ultimo avvistamento risale a circa 40 anni fa. I recenti avvistamenti di Melendugno fanno quindi ben sperare circa un ritorno di questo bellissimo animale che a buon diritto potrebbe diventare il simbolo della lotta per la salvaguardia dell’ambiente salentino ultimamente sempre più minacciato.