di Alessandro Novoli
Dopo la Rosalia alpina, bellissimo insetto color azzurro cenere con macchie nere vellutate, tipico delle estese faggete mature del Pollino, dei Monti di Orsomarso e della Sila, inserito dalla IUCN (International Union for the Conservation of Nature) nella lista rossa delle specie in pericolo e classificato come specie minacciata, torniamo ad attingere allo straordinario patrimonio di biodiversità naturale del Sud Italia per parlarvi di uno degli insetti più belli e rari del continente europeo, il Buprestis splendens (Fabricius, 1775), appartenente alla famiglia dei Buprestidi, una vastissima categoria di insetti, noti come coleotteri-gioiello, che annovera ben 15.500 specie sparse per il mondo. La costante minaccia degli habitat naturali, con la conseguente estinzione di molte specie, fa di ambienti come il Parco Nazionale del Pollino, situato fra Calabria e Basilicata, vere e proprie oasi di sopravvivenza per animali altrove minacciati se non addirittura estinti. Il Buprestis splendens è uno di essi, infatti la IUCN lo colloca fra gli insetti ad alto rischio di estinzione, classificandolo come EN (endangered, cioè “in pericolo”), una condizione alla quale hanno contribuito anche collezionisti senza scupoli. Pertanto, se durante una delle vostre escursioni dovesse capitarvi di incontrarne un esemplare, limitatevi a fotografarlo. Scrive la IUCN: “è considerato in via di estinzione in quanto l’area in cui è presente è inferiore a 500 km² e il suo habitat è minacciato da una gestione forestale sfavorevole. Questo endemismo europeo è molto raro in tutta la sua zona di distribuzione, con popolazioni isolate ed è presumibilmente estinto in alcuni paesi”.
Dopo un po’ di anni trascorsi dall’ultima osservazione, lo scorso luglio il gruppo escursionistico pugliese Trekking UISP’80 – guidato da Emiliano Montanaro, responsabile del GLC LIPU Laterza – lo ha intravisto proprio nell’area del Parco Nazionale del Pollino – unico luogo d’Italia che ad oggi risulta ospitarlo – riconoscendolo grazie a quella sua livrea dai riflessi metallici sfumati in un arcobaleno di colori – dal verde al giallo, all’azzurro, al rosso – che lo fanno assomigliare a una pietra preziosa. Lo si trova associato a tutte le specie spontanee di Pinus europeo (P. sylvestris, P. nigra laricius, P. pinea, ecc.), ma sue larve – che solitamente crescono su piante indebolite o malate – sono state segnalate anche su Larix decidua e Pinus heldrechii, il noto Pino loricato, endemismo del Parco calabro-lucano. Di solito le femmine sono più facilmente avvistabili, perché mentre i maschi stazionano sulle cime degli alberi, esse tendono a scendere lungo il tronco per deporre le uova. Ed è proprio su un tronco secco di Pino loricato che il Buprestis splendens è stato individuato, sempre a luglio scorso, anche dal lucano Saverio De Marco, Guida Ambientale Escursionistica del Pollino, autore del breve video che vi mostriamo qui di seguito:
© RIPRODUZIONE RISERVATA