di Redazione FdS
Nella Sala Giunta del Comune di Castrovillari (Cosenza) questa mattina si sono riuniti i membri del comitato “Luoghi Idea(li)”, il neonato organismo che si è posto l’obiettivo di individuare entro marzo 2015 un “itinerario concreto” che sappia raccontare e far vedere al mondo quel “pezzo di Calabria aperta, attraente e gradevole per viverci” di cui si parla almeno dagli anni ’90 ma che nessuno ha ancora concretamente messo in piedi. Il Comitato si occuperà di ascoltare le voci del territorio per capire “quali sono le idee, le ragioni, le criticità, le spiegazioni” del perché da anni l’idea di potenzialità di questo territorio non è decollata come doveva e per comprendere meglio di cosa abbia bisogno perchè ciò accada. Del Comitato fanno parte Domenico Cersosimo, Carmine Donzelli, Maria Pirrone, Mauro D’Acri, Enzo Barbieri, Vito Teti, Michele Esposto, Fortunato Amarelli, Fulvia Caligiuri, Pasquale Vacca, Battista Sangineto, Antonello Pompilio, Antonio Schiavelli, Cecilia Parta, Settimio Pisano in rappresentanza del mondo imprenditoriale, tecnico e politico, coordinati da Rachele Grosso Ciponte.
E’ ormai certa la consapevolezza che “l’agroalimentare, l’archeologia e la bellezza e la qualità civica delle pendici del Pollino” possano diventare un valore aggiunto capace di invertire anche il crollo demografico che continua a colpire soprattutto i borghi minori e che nessuno ha mai seriamente cercato di tradurre in una rete virtuosa sulla quale realizzare un progetto reale di sviluppo.
Da qui nasce l’intento, oggi in Calabria, ma applicabile anche al resto del Paese, di puntare sulle eccellenze territoriali con il progetto “Luoghi Idea(li)” pensato da Fabrizio Barca che oggi insedia il comitato promotore tra Sibaritide e Pollino. L’organismo sarà presieduto da Pier Giovanni Guzzo archeologo di fama chiamato, insieme agli altri membri, a “costruire le fondamenta di una strategia per questo territorio” e a trovare i punti essenziali per dare corpo ad una “Calabria aperta, attraente e gradevole” che dia un buon motivo a chi ci vive per restare, a chi è lontano magari di ritornare, offrendo soprattutto ai giovani delle nuove prospettive. Dunque non un’operazione dall’alto ma un’iniziativa che sappia coinvolgere il territorio ponendolo in rete rete con il resto del Paese in un’ottica di concreto sviluppo.