E’ l’unica meta italiana segnalata accanto a destinazioni internazionali come Alaska, Gujarat, Tasmania, Québec, Tohoku, Capo Nord, Lombok, Castilla y Léon e Western Islas
di Pietro Mazzolari
Sono una sorta di versione per viaggiatori “tosti” delle guide Lonely Planet e amano segnalare le mete di viaggio meno scontate e poco, o nient’affatto, battute dal turismo internazionale. Sono le Rough Guides (dove rough sta per aspro, spartano, chiara allusione al carattere ‘alternativo’ delle mete segnalate e al fatto di badare all’essenza emozionale del viaggio più che alla forma) prodotte dalla londinese Penguin Random House i cui autori globe trotter, dopo aver macinato migliaia di chilometri in giro per il pianeta, stilano ogni anno un elenco (non è una classifica, malgrado la numerazione) delle mete imperdibili nell’arco dei 12 mesi. Sono 30 le destinazioni più insolite segnalate per il 2016: suddivise per Paesi, Città e Regioni, sono sparpagliate un po’ in tutto il mondo: da mete lontane come l’Indonesia, la Tasmania o il Nepal, a zone fredde come l’Alaska, o a città particolarmente originali come Reykjavìk o Ljubjana in Slovenia. Ma non mancano aree emergenti ed economiche come Albania e Romania. Fra queste, unica meta italiana accanto a destinazioni internazionali come Alaska (USA), Gujarat (India), Tasmania (Australia), Québec (Canada), Tohoku (Giappone), Capo Nord (Sud Africa), Lombok (Indonesia), Castilla y Léon (Spagna) e Western Islas (Scozia), troviamo la Calabria che con immagini della splendida S. Nicola Arcella, della Cattolica di Stilo, del borgo di Pentedattilo e delle fiumare reggine, viene descritta come una regione che offre soggiorni di charme lungo le sue bellissime coste, rustici borghi di montagna e una cucina heavy a base di tanto peperoncino.
Caratteristiche che – spiega la guida – fanno della Calabria una regione da preferire fra quelle “below-the-radar”, cioè solitamente non ‘intercettate’ dai grandi circuiti del turismo italiano. Rough Guides sottolinea come quello in Calabria sia stato fino ad oggi un turismo soprattutto interno. Area storicamente sottosviluppata – aggiunge – questa parte del Sud Italia è rimasta a lungo trascurata ed emarginata, con una forte presenza mafiosa in alcune zone. Tuttavia quest’anno – segnala la guida – nuovi voli aerei da Torino a Lamezia Terme, insieme a siti web come Airbnb, stanno facendo conoscere anche le località più rurali ai viaggiatori avventurosi in cerca di un altro volto dell’Italia: case riscaldate dai camini a legna, fattorie che portano in tavola alimenti biologici, vini locali, e un Mediterraneo dalle spiagge poco affollate, oltre alla ricompensa di una ineguagliabile ospitalità.
Ma se per un attimo abbandoniamo l’elenco delle 30 top destinations del 2016, ed esploriamo un po’ meglio il sito web di Rough Guides, scopriamo che la Calabria è oggetto di un interesse ricorrente, con segnalazioni che vanno dalle località della Costa Tirrenica a quelle della Costa Jonica, al Codice Purpureo di Rossano, al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria con i suoi Bronzi di Riace, all’area archeologica di Capo Colonna, a Cosenza e i suoi dintorni, alla Locride e al Parco Nazionale del Pollino, senza escludere i vini e la gastronomia regionali.