Calabria, terra grande e magnifica nella Historia Brutiorum del Bombini. In libreria prima edizione a stampa del manoscritto

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Historia Brutiorum di Bernardino Bombini: prima edizione a stampa del Manoscritto del XVI sec.

Historia Brutiorum (Storia dei Bruzi) di Bernardino Bombini: prima edizione a stampa del Manoscritto del XVI sec.

Il manoscritto originale era considerato perduto. Recuperato in Inghilterra nel 1966, è custodito nell’Archivio di Stato di Cosenza. Finalmente tradotto dal latino, è stato pubblicato di recente da una casa editrice di Castrovillari

di Redazione FdS

Il mondo della bibliografia a volte riserva vere e proprie sorprese per cui le fonti enciclopediche inevitabilmente tardano ad essere aggiornate, ma a volte – come nel caso che andiamo a raccontare – l’aggiornamento latita anche a distanza di decenni dalla novità che avrebbe dovuto rilevare. Il riferimento è ad un antico manoscritto del XVI secolo contenente la storia dei Bruzi – antico popolo di stirpe italica che abitò la quasi totalità dell’odierna Calabria, descritto dagli antichi come rude e bellicoso, alla costante ricerca di libertà ed indipendenza – mandato in stampa per la prima volta lo scorso dicembre 2015 dalla casa editrice calabrese Prometeo Editore (577 pp. – 25 euro). Si tratta dell Historia Brutiorum (Storia dei Bruzi), opera di Bernardino Bombini, nobile cosentino e giurista, mai dato alle stampe prima d’ora anche perché creduto perduto, convinzione che “sulla carta” formalmente persiste tuttora, come si può facilmente constatare nella scheda dedicata dall’Enciclopedia Treccani on line all’Autore. Eppure l’Archivio di Stato di Cosenza ha riscattato il manoscritto originale dall’Inghilterra fin dal 1966.

Il manoscritto è in buono stato di conservazione, reca una stella a sei punte in copertina, è composto da 69 pagine (quindi 138 fra recto e verso) ed è corredato da note a margine del testo di mano dell’autore. Finalmente è stato tradotto dal latino e commentato all’interno di un volume di 577 pagine di recente pubblicazione. L’autore della parte storica che precede la traduzione è Domenico Puntillo mentre la traduzione  è stata curata da Cinzia Citraro. Il libro contiene anche le immagini del manoscritto originale concesse agli autori dall’Archivio di Stato di Cosenza.

Nella sua opera Bombini celebra apertamente la città di Cosenza, metropoli dei Bruzi, e la Calabria, terra grande e magnifica, come dichiara già nell’incipit dell’opera:

“[…] e avendo, dunque, messo assieme queste poche cose sui Bruzi per mitigare il mio dolore, per questo, com’è opportuno, le offro a te, Cosenza, loro metropoli e mia patria carissima” (f. 1v).

Il passato mitico della Calabria, le sue bellezze naturalistiche, i personaggi illustri che vi hanno avuto i natali: sono tutti aspetti che vengono trattati largamente dall’autore il quale, poi, passa in rassegna la storia della Calabria fino al 1500 (le incursioni dei Saraceni sulle coste, gli Angiò, gli Aragonesi, gli Svevi si susseguono all’interno della narrazione). L’opera ha un taglio aneddotico-favolistico, quindi semplice e piacevole, a volte ingenuo, ma sempre vibrante di sentita partecipazione. Non mancano comunque brani in cui il tono si alza, ad esempio quando si parla della lavorazione della seta a cui fa riferimento l’immagine del baco, realizzata da Rosaria Magazzù, che è presente sulla quarta di copertina.

Domenico Puntillo nella prima parte del volume ricostruisce la vita, i costumi e gli usi, della Cosenza cinquecentesca basandosi sugli atti notarili, le pergamene, i manoscritti dell’Archivio di Stato nonché della Biblioteca civica di Cosenza, le opere di Bombini e di altri autori coevi. Egli ricostruisce altresì la storia dell’autore e della sua famiglia, le sue opere di diritto canonico e di diritto civile per commentare infine il manoscritto stesso. Puntillo e Citraro si sono avvalsi anche dell’ausilio rappresentato da un secondo manoscritto della Historia messo gentilmente a loro disposizione dal dottor Giuseppe Bombini.

Il volume, pur essendo corposo e dotato di un ricco apparato di note che accompagnano sia il commento storico sia la traduzione in sé, costituisce un’opera fruibile a più livelli, da quello scientifico a quello divulgativo. Il libro, reperibile presso l’editore e sui principali siti di vendita di libri on line, è dunque un’opera di potenziale interesse per gli studiosi ma anche, più in generale, per chiunque ami la bella Calabria.

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