di Redazione FdS
«Questo festival si è aperto proprio come volevamo: come uno spazio vivo, di tutti e per tutti, dove ognuno ha donato un contributo piccolo ma importantissimo, dove ognuno ci ha messo un piccolo pezzetto di cuore. E oggi quel grande cuore che si è formato lo sentiamo battere tutto. Siamo belli quando stiamo insieme e ci diamo la mano». E’ questo il commento a caldo espresso dagli organizzatori del XVI Festival della Letteratura Mediterranea, che lo scorso 8 agosto ha fatto il suo debutto nella magnifica Corte di Palazzo Cavalli a Lucera (Foggia). Un folto pubblico ha seguito l’anteprima ricca di ospiti che ha introdotto la manifestazione i cui nuovi appuntamenti sono previsti per il 21, 22 e 23 settembre prossimi.
Il festival è diventato un momento di condivisione reale, grazie alla tavola rotonda “Ri-Conosciamoci!” che ha visto ben 10 rappresentanti di festival e associazioni culturali del territorio seduti tutti insieme attorno ad un bellissimo tavolo – realizzato sulla base di un’opera del maestro Salvatore Lovaglio – che è il simbolo del XVI Festival della Letteratura Mediterranea e rappresenta, come dicono gli organizzatori, “il nostro intoccabile senso di ospitalità, della nostra appartenenza alla stessa famiglia”.
A condividere progetti, a incrociare sguardi e a scambiarsi promesse sono stati Stefania Piccolo di Officinae Efesti, Marco Esposito di Festival Radici, Luigi Di Carlo di Z’Unica, Francesco Ottavio De Santis del Festival Troia Teatro, Jacke Spittle di Radio Ghetto Voci Libere, Marco Matera di The Alibi, Laura Varano di Provo Cult, Milena Tancredi del Buck Festival, Domenico Sergio Antonacci del Carpino Folk Festival e Francesco Sassone di Quattromuravive Folk Festival. Un incontro con chi “fa dono di sé” attraverso l’impegno diretto sul territorio che è profondamente legato al tema “Segni di Ri-Conoscenza”, scelto per il XVI Festival della Letteratura Mediterranea in programma dal 21 al 23 settembre.
“Siamo partiti da una parola per costruire il tema, e questa parola è “xenos”, l’unica che riesce a tradurre il concetto che Freud definiva il “Perturbante”, ossia qualcosa che pur se vicino e familiare ti fa sentire in angoscia continua. Xenia, dono. Lo straniero è colui che venendo da lontano pone il problema dell’ospitalità, ma insieme pone anche l’aspetto della minaccia. Non c’è dubbio che sia portatore di un dono. E questo dono è il conferimento della nostra stessa identità. È bene non dimenticarlo: possiamo definire la nostra identità solo in rapporto con l’altro”, ha spiegato Maria Del Vecchio, direttrice dell’Area Letteratura e Musica del Festival della Letteratura Mediterranea.
E il tema scelto per questa edizione, “Segni di Ri-Conoscenza”, è diventato immagine in movimento, un movimento di braccia e mani che si avvicinano per entrare in contatto, un movimento simile al mare che lambisce le nostre terre e porta con sé l’inaspettato. Il dono ospitale è quell’oggetto che le mani si scambiano e custodiscono, oggetto simbolo di tutto ciò che possiamo imparare dall’altro o ri-conoscere nell’altro come parte di noi.
Durante la serata, moderata da Iyas Jubeh – regista e produttore di origini palestinesi, ormai amico del Festival – sono state date anticipazioni sul programma della tre giorni di settembre che vedrà protagonista non solo la letteratura ma anche linguaggi espressivi diversi. Perché come ha spiegato Annarita Favilla, anche lei alla direzione Area Letteratura e Musica del Festival, “per noi, oggi più che mai, la letteratura non può prescindere dalle altre arti, la letteratura è inevitabilmente contaminata anche dalla musica, dal teatro, dalla street art… E noi vogliamo porre l’attenzione su diverse forme di scrittura e su differenti linguaggi espressivi, per individuare visioni comuni e andare oltre gli stereotipi. Il nostro non è un festival di libri, o di romanzi. È un festival di incontri. E secondo noi l’incontro vero si ha solo e soltanto quando vengono meno tutti i pregiudizi, soprattutto nel mondo culturale. Crediamo che un poeta possa dialogare con un rapper, una scrittrice con un illustratore; per noi un reporter, un cantautore, un romanziere, un operatore umanitario hanno tutti lo stesso valore in quanto portatori di storie, tutti possono dare un contributo importante rispetto ai temi che ci interessano”. E infatti la XVI edizione del Festival della Letteratura Mediterranea prevede due grandi novità: il contest dedicato all’Urban Art e quello dedicato al Rap.
Il progetto del contest Urban Art si sviluppa attorno a un’idea precisa di scambio tra Arte e Città e prende spunto dal tema del Dono. Ogni artista metterà a disposizione la propria arte per la città, donando così una piccola espressione di sé. Il concorso prevede la selezione di 25 opere che verranno stampate su carta poster e saranno parte di un’installazione pubblica in pieno centro a Lucera. In giuria due degli street artist più interessanti al momento – VladyArt (artista nato a Catania ma dai lunghi trascorsi in giro per l’Europa, attivo principalmente nell’arte urbana effimera, installativa, situazionista) e Massimo Sirelli (art e creative director, attraverso la prospettiva della strada impara a filtrare i linguaggi metropolitani: le scritte, la pubblicità, gli arredi urbani, i mezzi pubblici e i rifiuti, tutto diviene per lui ambiente di ricerca e sperimentazione), a cui si aggiunge Ivana De Innocentis, tra le maggiori esperte del mondo graffiti e arte urbana in Italia. Il contest è partito ieri e la scadenza è previste alle ore 17.00 dell’8 settembre 2018. CLICCA IL BANDO per tutte le info.
Il contest Rap – illustrato durante la serata da Jonathan Leone in arte Lee One – vuole dar voce ai ragazzi che amano questo genere, che fanno di tutto per esprimersi e cercano di farsi conoscere attraverso la propria musica o la loro arte. L’idea di avvicinarsi al rap per conoscere meglio questo linguaggio parte dalla scorsa edizione, e quest’anno la scelta è proprio quella di dare un pezzetto del Festival ai protagonisti stessi di questa scena, che avranno un momento tutto loro per sfidarsi a suon di rime e beat freestyle in una vera e propria battle. Giurato speciale di questo contest sarà Kiave, rapper di origini cosentine molto stimato dai ragazzi, che oltre alla sua musica si dedica da anni anche a progetti culturali e di formazione ad esempio nelle carceri, incidendo pezzi per i giovani e aiutandoli ad esprimersi.
L’altra novità di questa XVI edizione è l’introduzione di una “direzione artistica diffusa”. Gli organizzatori infatti hanno scelto di affidare due diverse aree degli incontri di settembre a due esperti, che sono già stati ospiti del Festival negli anni scorsi e con i quali è nata una relazione costante e duratura. A curare l’incontro in cui saranno protagonisti i linguaggi della letteratura e del reportage sarà Paola Caridi: giornalista, scrittrice, grande esperta di relazioni internazionali e del mondo arabo in Italia, in particolare si occupa di Islam politico in Palestina ed Egitto. Al Salone del libro di Torino cura, insieme a Lucia Sorbera, la sezione “Anime Arabe” dedicata appunto al mondo arabo.
Valerio Millefoglie, scrittore e giornalista culturale, performer e musicista, ex rapper, firma d’interessantissimi reportage sul Venerdì della Repubblica e altre testate, curerà invece un incontro a cavallo tra poesia, rap e traduzione letteraria.
Venerdì 21 settembre è invece in programma una Poetry Slam tra poeti pugliesi e non. Durante una cena i poeti reciteranno i propri versi a turno e ci sarà una sorta di competizione. Non mancherà il teatro, ma il nome ve lo sveleremo in seguito.
A caratterizzare tutte le giornate del Festival della Letteratura Mediterranea sarà “Favuríte!”, il suggestivo rito di scambio del dono. Un momento intimo e magico che fa rivivere le tradizioni antiche e invita a riflettere su temi attuali e urgenti. Il titolo del rito, in dialetto lucerino, nasce dall’espressione “Vuoi favorire?“, tanto antica quanto viva nei ricordi anche di tutti gli altri abitanti del Sud: l’invito ad assaggiare un cibo, a prendere parte ad una tavolata, a unirsi per condividere sorrisi e storie. Protagonisti del rito andato in scena l’8 agosto sono stati tre artisti lucerini: Marco Terenzio Barbaro, Mariantonietta Trincucci e Ramona Tedesco hanno donato a questo Festival voce e corpo dando vita ad un’intensa e davvero emozionante performance.
E la serata dell’8 agosto non poteva avere un finale migliore del concerto della SUPERBAND: una formazione inedita di quattro cantautori – musicisti composta da Roberto Angelini, Alessandro Pieravanti (Il Muro del Canto), Ilaria Graziano e Gabriele Lazzarotti (bassista di Daniele Silvestri e Niccolò Fabi).
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