Ad eleggere Capo Vaticano la più bella spiaggia italiana del 2015 è il noto portale on line di viaggi Skyscanner. Dalla sua postazione al N. 1, la località calabrese surclassa vere perle marittime come la sarda Cala Goloritzé e la campana Gavitella, sulla Costiera Amalfitana
di Redazione FdS
Il Sud Italia, dopo l’ottimo piazzamento del 2014, fa il bis quest’anno con ben otto spiagge nella classifica delle 10 spiagge più belle d’Italia, redatta dal noto portale web di viaggi Skyscanner. La scelta delle spiagge – come ha puntualizzato Skyscanner – è avvenuta tenendo conto di vari elementi fra cui la loro pulizia, lo stato delle acque e l’unicità del paesaggio circostante (diverse spiagge sono infatti inserite in parchi naturali o riserve protette). Infine, si è tenuto conto anche dei suggerimenti dei lettori che hanno condiviso sul portale le foto delle loro spiagge preferite. A svettare in cima alla classifica è quest’anno la spiaggia di Grotticelle, a Capo Vaticano, splendida località nel comune di Ricadi (Vibo Valentia). Ecco come la descrive la redazione del portale: “Sdraiata su un bellissimo tratto della Costa degli Dei, affacciata sul Tirreno, quasi a voler sfidare il vulcano di Stromboli, che con il suo elegante profilo le sta di fronte: Capo Vaticano è la destinazione dell’anno… La baia di Grotticelle, con le sue tre spiaggette affiancate di sabbia finissima, e con piccoli scogli e rocce che digradano verso l’azzurro di un mare cristallino, è il luogo perfetto dove trascorrere le vostre vacanze calabresi. Il sole che picchia sul blu, la costa rocciosa, il verde della macchia mediterranea e le infinite bontà della cucina locale – dalla ‘nduja di Spilinga, alla cipolla rossa di Tropea – valgono a questa località il primissimo posto nella nostra classifica. Un vero e proprio inno alla Calabria e alle sue immense bellezze!”.
Partendo dal secondo posto, spettante a Cala Goloritzé, nel comune di Baunei (Ogliastra), in Sardegna, le altre spiagge del Sud sono: al terzo la spiaggia di Gavitella, nel comune di Praiano (Salerno), sulla Costiera Amalfitana; al quarto Cala Capreria, nella Riserva Naturale dello Zingaro (Trapani), in Sicilia; al quinto, la Spiaggia dei Due Mari, a Porto Giunco, Villasimius (Cagliari), ancora in Sardegna; al settimo, la siciliana Isola Bella, sulla costa di Taormina (Messina); al nono, la bellissima Punta Suina, nel territorio di Gallipoli (Lecce); al decimo, Cala Fuili, a Dorgali (Nuoro). Completano la classifica due spiagge dell’Italia centrale: al sesto posto, quella toscana di Campo dell’Aia, a Procchio di Marciana (Isola d’Elba) e all’ottavo, la spiaggia marchigiana di Mezzavalle, a Portonuovo (Ancona).
CAPO VATICANO: SPECCHIO DI LIQUIDO QUARZO AI PIEDI DEL MONTE PORO
Nel territorio del comune di Ricadi (VV), il promontorio di Capo Vaticano con i suoi 124 metri di altezza ed il colore bianco-grigio del suo particolarissimo granito si staglia su un tratto del Tirreno meridionale dai colori strabilianti. Un territorio dai tipici terrazzamenti a gradoni, fra valli e profonde incisioni fluviali, strati fossiliferi del Miocene, sedimenti marini del Quaternario, fossili di conchiglie tipiche dei mari tropicali, denti di squalo, coralli, ritrovamenti di parti scheletriche di mammiferi marini e continentali, una numerosa presenza di Clipeastri, antichi echinoidi dalla caratteristica forma piramidale oggi estinti, rinvenibili con grande facilità nelle rocce che costeggiano le strade, lungo le falesie della costa tirrenica o, ancor più, nelle cave dismesse dove un tempo si estraeva la sabbia da costruzione, e rarità vegetali come la felce gigante e la palma nana del Mediterraneo, fanno di Capo Vaticano un paradiso per paleontologi e botanici.
La bellezza di questo tratto di costa calabrese, dalle spiagge di sabbia spesso bianchissima, bagnate da un mare dai colori mutevoli e ricco di fauna ittica, le ha meritatamente assicurato l’appellativo di Costa degli Dei: oltre al promontorio, che dal 1870 ospita un faro dalla torre cilindrica e fa da spartiacque fra il golfo di Sant’Eufemia e quello di Gioia Tauro, ad accrescere le suggestioni del paesaggio si aggiungono a ovest le Isole Eolie, con in primo piano Stromboli – irrequieto vulcano sull’orizzonte marino che, soprattutto nella caleidoscopica ora del tramonto, evoca atmosfere da origine del mondo – e a sud lo Stretto di Messina con sua maestà l’Etna, capace dall’alto dei suoi 3343 metri – nelle giornate di cielo limpido – di imporsi allo sguardo vincendo ogni altra barriera geografica.
Nelle giornate terse e luminose – se si osserva la superficie del mare da un qualsiasi punto sopraelevato – si ha inoltre la sensazione che barche e bagnanti siano come sospesi nel vuoto, tanta è la trasparenza, irresistibile richiamo a tuffarsi nel liquido elemento. Diversi sono i tratti suggestivi della costa, ma una delle baie più affascinanti è senza dubbio quella di Grotticelle, formata da tre spiagge contigue e da anni classificata fra le 100 spiagge più belle al mondo. Molto belle anche quelle di Formicoli e Riaci, caratterizzate da sabbia bianchissima e meravigliose scogliere.
A Capo Vaticano, alle seduzioni del paesaggio si sommano infine quelle della gastronomia locale che nella celeberrima Cipolla di Tropea, salutare e dolce come nessun’altra, nella ‘nduja di Spilinga e nel Pecorino del Monte Poro, ha alcuni dei suoi must più esclusivi.
CAPO VATICANO: ANGOLO DI CALABRIA ISPIRATORE DI IMMAGINI LETTERARIE
Giuseppe Berto, scrittore, XX secolo
Di oracoli arcani oscuro rifugio,
la Selva
pregna di verdi umori salini,
affonda radici
in sottili veli di cristallo di rocca.
Frantumi d’argento vagano sospesi
nel liquido quarzo marino
resti incorrotti di sacre offerte.
I lunghi e verdi capelli di Nereide
si flettono nel moto perpetuo
che accoglie e respinge,
innalza e precipita,
scava e ricolma.
Racconto infinito di numi dimenticati
che scorre nell’acqua tremante
ai rapidi soffi del vento,
fruscìo che confonde voci nascoste
nelle pieghe della roccia,
nelle eburnee labbra delle conchiglie
o fra gli aculei di neri ricci.
Ascolta…prima che l’onda ritorni
a disperderne le rivelazioni.
(Andrea Tancredi, per FAMEDISUD)
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