Fame di Sud Il sud Italia come non lo avete mai visto

#ARTE  #VIAGGI  #FOTOGRAFIA  #SPETTACOLI

Alessandra Scriva è nata nella ridente e antica cittadina calabrese di Vibo Valentia. Dopo aver conseguito la licenza classica si è trasferita a Roma, dove attualmente vive. All’università di Roma3, frequenta la facoltà di Lettere e Filosofia, e si laurea con ottimi voti in Storia dell’Arte con una tesi sulla Fortuna Critica di Mattia Preti. Nel frattempo, compie diversi stage e tirocini in cui acquisisce avanzate competenze storico-metodologiche ai fini di ricerca, recupero, conservazione, valorizzazione e fruizione dei beni culturali. Nel 2013 scrive, insieme ad Annamaria Ventura, un libro biografico ambientato negli anni della Seconda Guerra Mondiale dal titolo “La Maiestra”, in attesa di pubblicazione; tra il 2014 e il 2015 ha collaborato alla progettazione e al piano di elaborazione dell’allestimento di diverse mostre, partecipando copiosamente agli eventi culturali di ambito storico artistico. Fin da bambina spiccava per le sue abilità pratiche, la sua creatività e il suo amore verso ogni forma d’arte, con una particolare predilezione per la pittura e il disegno in bianco e nero. Ama la lettura, la poesia e lo sport in genere, è appassionata di fotografia e del cinema italiano degli anni ’60; è una viaggiatrice indefessa, ha fatto fin dall’adolescenza esperienze all’estero per migliorare l’inglese, la sua lingua preferita. Alessandra, ha un accentuato senso civico e della giustizia sociale, rispettosa dell’ambiente e della natura, è socia e volontaria attiva di diverse Onlus. I suoi sogni nel cassetto sono diventare autrice per riviste specializzate, organizzatrice di mostre ed eventi culturali, e, ovviamente, girare il mondo. Crede fermamente che ogni opera d’arte, di qualsiasi genere, sia uno strumento che aiuta l’uomo nella comprensione della realtà, ecco perchè ha fatto suo il pensiero di Degas secondo il quale “ l’arte non è ciò che si vede, ma ciò che consenti agli altri di vedere”.

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“L’arte non è ciò che si vede, ma ciò che consenti agli altri di vedere”
(Edgar Degas)