di Redazione FdS
La capacità dei diversi territori di saper promuoversi e competere sui mercati globali, soprattutto in termini di offerta turistica, è direttamente misurabile dal livello di consapevolezza interna rispetto ai propri marcatori ed attrattori identitari. Si propone, si comunica e si condivide con l’ospite e con il “viaggiattore” contemporaneo ciò che si riconosce e che, quindi, si valorizza, nelle piccole e nelle grandi scelte politiche ed economiche, come valore aggiunto distintivo della terra in cui si vive ed opera. Detto diversamente, non c’è efficace marketing territoriale senza la valorizzazione delle proprie origini e delle proprie risorse, a partire da quelle agroalimentari d’eccellenza, come il vino per il cirotano.
È quanto dichiarano Roberto Castiglione e Francesco Spataro, rispettivamente direttore generale ed amministratore di Contea del Cirò (nella foto), l’originale esperimento imprenditoriale di cooperazione nel settore vitivinicolo avviato appena un anno fa, complimentandosi con la lodevole ed utile iniziativa promossa e messa in atto dal Lions Club di Cirò Marina “Krimisa” di installare, negli svincoli strategici, un’apposita segnaletica stradale turistico-culturale finalizzata a valorizzare il grande patrimonio storico ed economico delle cantine del cirotano nel quadro del famoso brand nazionale dell’associazione “Città del Vino”.
“Se – affermano i due responsabili dell’associazione vitivinicola che riunisce molte delle cantine di Cirò, Cirò Marina e Crucoli – come indicano numeri e studi internazionali, il trend del turismo enogastronomico non soltanto non conosce crisi ma addirittura sta spingendo cantine e territori a puntare sempre di più sia sulla qualità e sulla storia del prodotto, sia sulla circolarità e completezza dell’offerta ricettiva collegata a tutto ciò che vigneti e vino rappresentano, allora istituzioni e aziende ma anche agenzie formative, scuola e associazioni, sono obbligate al gioco di squadra. Il contesto economico nel quale dobbiamo confrontarci con maggiore convinzione non è, infatti, di scala ma di rete. Ed in questa cornice la sfida, anzi tutto culturale, che questo territorio può e deve giocarsi senza ulteriori ritardi ed occasioni perse è soltanto quella della cooperazione e della collaborazione nella promozione del nostro terroir. I nostri vini già raccontano, da soli, millenni di storia legata alla terra ed a questa terra.
E questa capacità di saper narrare la nostra storia e – proseguono i responsabili del Contea – di caratterizzare attraverso di essa non soltanto il nostro prodotto d’eccellenza, il vino Cirò, ma gli stessi territori di produzione, le campagne, le pratiche e l’esperienza agricole, gli strumenti e le tecniche di lavoro, i borghi, i patrimoni paesaggistici e le stesse comunità locali deve diventare la nostra vera leva strategica di comunicazione turistica integrata. È così che dobbiamo attrarre ed emozionare i nostri ospiti. L’iniziativa del Lions Club “Krimisa” va in questa precisa direzione e per questo – concludono Castiglione e Spataro – può essere considerata riferimento importante e da imitare, dai comuni e dalle aziende.