Lanciato a Taverna, patria dell’artista, un progetto per la divulgazione e lo studio dell’opera del grande pittore calabrese seicentesco Mattia Preti. Gli studenti saranno parte attiva nell’iniziativa che coinvolge diversi esperti
di Redazione FdS
Lo scorso lunedi 12 aprile 2021 nella Chiesa di Santa Barbara a Taverna (Catanzaro), è stato presentato in LIVE streaming su YouTube il progetto “Coltiva la Bellezza: Adotta un Quadro”, promosso dall’Istituto Comprensivo di Taverna, guidato dalla dirigente scolastica dott.ssa Susanna Mustari, e curato dal restauratore Giuseppe Mantella, che da anni si occupa dei restauri delle opere del celebre artista calabrese seicentesco Mattia Preti, il più illustre cittadino di Taverna, protagonista dell’iniziativa. Gli studenti delle terze classi della scuola secondaria di Primo grado dell’istituto Comprensivo di Taverna, vincitori nell’anno scolastico 2017 -2018 del concorso nazionale indetto dalla Banca d’Italia “Inventa una banconota”, hanno deciso di utilizzare la cifra ricevuta in premio per porre l’attenzione sull’immenso patrimonio artistico di cui la cittadina di Taverna è custode da secoli. È nato così nell’anno scolastico 2020/21, sotto la dirigenza della dott.ssa Mustari, il progetto “Coltiva la bellezza: Adotta un quadro”, che grazie alla collaborazione tra diverse istituzioni, intende porre l’attenzione su “Il Patrocinio di Santa Barbara”, quadro titolare della locale Chiesa di Santa Barbara. Il dipinto, vero capolavoro dell’arte barocca, un olio su tela di cm 460 x 305, rappresenta santa Barbara accolta in cielo dal Cristo seduto su nuvole. L’opera fu realizzata alla fine degli anni ‘70 del Seicento e inviata a Taverna da Malta, isola ove il pittore si era trasferito nel 1661 e dove visse fino alla morte nel 1699. Si tratta di un dipinto piuttosto delicato e dalla storia articolata che necessita di particolari attenzioni per una buona conservazione. A tale riguardo è infatti necessario uno specifico approfondimento con apposite indagini scientifiche finalizzate alla conoscenza materica dell’opera per poter programmare, conseguentemente, in futuro un delicato e corretto intervento conservativo in grado di restituire una corretta lettura dell’opera, oggi offuscata.
Il progetto si articolerà in diversi momenti:
Agli alunni, protagonisti assoluti affiancati dalla referente del progetto prof.ssa Annalisa Ganci e dalla
collaboratrice del progetto prof.ssa Marialuisa Pudia e dal restauratore Giuseppe Mantella, è stato
affidato il compito di raccontare la vita e le opere dell’artista attraverso una serie di pannelli esplicativi, video, filmati, che avranno lo scopo di creare una mostra itinerante, per far conoscere Mattia Preti nelle scuole, prima del comprensorio di Taverna e in seguito della intera Calabria, se non in tutto il territorio
nazionale.
La seconda fase del progetto, in accordo con la Curia dell’arcidiocesi di Catanzaro-Squillace, rappresentata
dal Responsabile diocesano dell’Ufficio Beni Culturali don Maurizio Franconiere, la “Soprintendenza
Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Catanzaro e Crotone” del Ministero della Cultura, con a capo la
dott.ssa Francesca Casule, assieme alle parrocchie di Taverna, sotto la guida di don Simone Marchese,
vedrà impegnato Giuseppe Mantella, restauratore di fama internazionale e profondo conoscitore del del “Cavalier calabrese”, come curatore e coordinatore del progetto scientifico. Questa fase ha come
fine la ricognizione degli studi fin ora eseguiti sul “Il Patrocinio di Santa Barbara” e la realizzazione di tutte le indagini diagnostiche finalizzate ad una più profonda conoscenza e quindi ad una corretta lettura del
dipinto, attualmente compromessa da un “pentimento” dell’artista che è stato riportato alla luce durante
l’ultimo restauro e che attualmente non permette una univoca lettura dell’opera.
LO STUDIO SCIENTIFICO PARTE DI UN PROGETTO QUINQUENNALE
Le indagini scientifiche, che saranno di supporto anche per la valutazione dell’attuale stato di conservazione
della monumentale tela, rientrano nel quinquennale progetto di ricerca (2017-2021) promosso dalla “Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Cosenza, Catanzaro e Crotone” che ha interessato negli anni l’approfondito studio diagnostico di tutti gli altri cinque dipinti di Mattia Preti conservati nella stessa chiesa di Santa Barbara. Tale progetto quinquennale, coordinato dal restauratore Giuseppe Mantella con la consulenza del prof.
Sante Guido, vede impegnati ormai da anni:
– il Prof. Mauro Francesco La Russa dell’Università della Calabria, Associate Professor in Applied
Petrography to Cultural Heritage e Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra (DiBEST). Presidente dell’Associazione Italiana di Archeometria (AIAr). Il gruppo di ricerca beni culturali del Dipartimento DiBEST dell’UNICAL, coordinato da prof. La Russa, da anni è impegnato in diversi aspetti legati sia alla diagnostica che conservazione del patrimonio culturale, nel presente progetto si sta occupando della caratterizzazione dei pigmenti usati dal pittore, dello stato di conservazione e dell’identificazione delle diverse forme di alterazione e degrado presenti sul dipinto grazie alla diversa strumentazione, sia mobile che fissa, presente all’interno dei laboratori UNICAL.
– la prof.ssa Valentina Venuti, Professore Ordinario di Fisica Applicata ai Beni culturali, ambientali, biologia e medicina, Dipartimento di Scienze Matematiche e Informatiche, Scienze Fisiche e Scienze della Terra, dell’Università degli Studi di Messina. Le tecniche di indagine utilizzate per “Il Patrocinio di Santa Barbara” saranno la spettroscopia di fluorescenza a raggi X (XRF) e la spettroscopia Raman. Si tratta di tecniche di analisi su scala spaziale, rispettivamente, elementare e molecolare. Grazie alla loro non distruttività e non invasività, unitamente alla possibilità di effettuare analisi in situ tramite l’utilizzo di strumentazione portatile. Tali metodologie di indagine trovano vasta applicazione nella caratterizzazione di molti materiali di interesse per il Patrimonio Culturale, quali dipinti, affreschi e pitture murali, ceramiche, gemme. L’impiego congiunto delle suddette tecniche permette l’identificazione dei pigmenti utilizzati nella realizzazione di un’opera, a partire dai quali è possibile risalire alla tavolozza dell’artista.
– Il dr. Sebastiano D’Amico ed il dr. Emanuele Colica del Department of Geosciences – University of Malta che stanno investigando con tecnologie e metodologie scientifiche all’avanguardia, le opere in esame fornendo agli operatori una più precisa e dettagliata chiave di lettura. Dati che forniscono un valido aiuto alla interpretazione delle opere grazie alla ricostruzione digitale dei manufatti nonché l’ausilio della “geomatica”, la disciplina che si occupa di acquisire, interpretare, archiviare e divulgare informazioni georeferenziate, ovvero informazioni caratterizzate da una posizione in un prescelto sistema di riferimento. Per far ciò vengono utilizzati diversi strumenti al fine di ricostruire un modello digitale dell’opera. Questi modelli sono usati anche per la fruizione virtuale delle opere d’arte indagate.
– Il prof. Sante Guido, restauratore e storico dell’arte, laureato presso l’Università “Sapienza” di Roma, diplomato in “Conservazione dei Beni Culturali della Chiesa Cattolica” presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma; diplomato in restauro presso l’Istituto Centrale del Restauro di Roma. Sante Guido svolge attività di restauro da più di 35 anni ed è profondo conoscitore dell’opera di Mattia Preti del quale si occupa da più di 20 anni. È docente a contratto in “principi di restauro” e “storia delle tecniche artistiche” presso l’Università degli Studi di Trento, la Pontificia Università Gregoriana e più recentemente presso l’Università RomaTre.
Tale gruppo di lavoro è coordinato da Giuseppe Mantella, che con l’aiuto di un nuovo sistema di indagini multispettrali, da anni, ha indagato, a Malta, in Calabria e a Roma circa 35 opere di Mattia Preti anche attraverso le fondamentali indagini radiografiche eseguite dal dott. Ludovico Falcone.
UN CANTIERE NELLA CHIESA DI S. BARBARA
Tutte le operazioni del progetto “Coltiva La Bellezza: Adotta Un Quadro” saranno eseguite in un cantiere appositamente allestito nella chiesa di Santa Barbara, dove gli studenti ancora una volta saranno protagonisti attraverso la loro presenza durante l’esecuzione di molte indagini. Un modo nuovo e per certi versi rivoluzionario per fare innamorare i giovani del proprio territorio e del grande patrimonio ivi presente. Una volta realizzate le indagini diagnostiche ed approfondito lo studio, questo sarà sottoposto all’analisi di un Comitato internazionale di esperti nelle opere di Mattia Preti, al fine di supportare le scelte metodologiche di competenza della Soprintendenza per risolvere il problema del “grande pentimento” a vista, presente sul dipinto e che in questo momento non permette la corretta lettura del capolavoro di Mattia Preti.
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