di Redazione FdS
Salento, estremo lembo est di Puglia e d’Italia, da millenni crocevia di civiltà sul confine tra Occidente e Oriente: nel buio della notte estiva incalza il ritmo parossistico dei tamburelli e la pizzica si fa pulsazione, respiro, suono di passione, voce vibrante di ancestrali moti dell’anima e rito catartico in una terra bellissima e complessa. Col crescere della musica, densa e trascinante nei raffinati arrangiamenti eseguiti dall’Orchestra Popolare della Fondazione ‘Notte della Taranta’ e dalla Roma Sinfonietta Orchestra, dirette da Paolo Buonvino, un’epifania di luci colorate irrompe a squarciare le ombre e a dare corpo allo scenario senza tempo in cui 45 modelle di Dior interpretano i capi prêt-à-porter della Cruise 2021 Collection portati in scena da Maria Grazia Chiuri, direttrice creativa della celebre Maison e salentina doc. Le architetture plurisecolari di una delle piazze più belle d’Italia, la Piazza Duomo di Lecce, modellate nella duttile e resistente pietra locale color del miele, si fondono così con quelle effimere ma ricche di fascino e tradizione delle popolari luminarie, deputate nel Sud Italia a incarnare il senso della gioia e dell’allegria in momenti di festa collettiva.
Pensate per l’occasione dall’artista campana Marinella Senatore come un’installazione, e realizzate dalla ditta Fratelli Parisi, attiva a Taurisano dal 1867, ad esse è stato affidato il compito di veicolare visivamente, attraverso sette emblematiche scritte, l’omaggio che Maria Grazia Chiuri ha voluto riservare alle donne, alla loro forza, alla loro tenacia e al loro insopprimibile ruolo nel mondo (“Forza e dignità”, “Time for equality is now” o “La differenza per le donne sono millenni di assenza dalla Storia”, come recitava quella svettante in due lingue davanti allo storico Palazzo del Seminario).
E mentre la musica s’irradia dalla cassa armonica allestita al centro della Piazza, i corpi – quelli dei ballerini che danno vita alle coreografie dell’israeliana Sharon Eyal, e quelli delle modelle che incarnano i sogni di bellezza ed eleganza di migliaia di donne – aggiungono significati e simboli a quel vasto e meraviglioso spazio per una sera idealmente abitato da milioni di spettatori pronti a seguire lo spettacolo in diretta video sui social della Maison e sul suo sito web.
Un’assenza, quella del pubblico, giustificata dal distanziamento sociale imposto dall’emergenza sanitaria in corso ma compensata dalle migliaia di commenti entusiastici piovuti dai quattro angoli del globo di fronte a uno spettacolo che, se da un lato ha confermato la classe e lo charme di Dior, dall’altro ha rivelato Lecce e la Puglia a quanti ancora non le conoscevano; tra questi anche la celebre influencer Chiara Ferragni che, arrivata col suo Fedez, è rimasta stregata da una terra il cui patrimonio culturale sta contribuendo a promuovere partecipando a un progetto curato da Maria Grazia Chiuri, chiamata lo scorso maggio da Michele Emiliano a presiedere il Gruppo Strategico per la ripartenza socio-economica post-covid della regione.
Il legame dell’evento con la Puglia non è tuttavia passato solo attraverso la meravigliosa location, ma più in generale attraverso una rinnovata connessione tra la passione creativa di Maria Grazia Chiuri e la sua terra del cuore. Giunta ai vertici del fashion system, la talentuosa stilista vanta infatti origini pugliesi da parte del padre, nativo di Tricase (Lecce), affascinante cittadina del Basso Salento dove i genitori lavoravano in una bottega di sartoria. Un ritorno alle origini, dunque, rinfocolato anche dalla lettura dei testi di Ernesto de Martino, l’antropologo napoletano che come pochi ha indagato gli aspetti più complessi, e a tratti misteriosi, dei costumi e della cultura popolari del Sud Italia. La collezione e la sfilata si sono fatte così occasione per celebrare le molteplici energie e sapienze della gente di Puglia, espresse in maestrie come la tessitura, il ricamo e l’oreficeria, oltre che nei già citati campi dell’illuminotecnica, della musica e della danza. Il risultato è stato un’opera corale che celebra la memoria e i valori, la cultura e il futuro dell’artigianato d’eccellenza.
Ecco allora i bellissimi tessuti creati nel laboratorio “Cantando e Amando” dalle maestre artigiane della Fondazione Le Costantine un centro di attività agricola, artigianale e pedagogica nato nel 1982 a Uggiano La Chiesa (Lecce) secondo le volontà di cinque donne eccezionali che vissero e operarono nella prima metà del secolo scorso – Carolina de Viti de Marco e le sue due figlie Lucia e Giulia Starace, Harriett Lathrop Dunham, sposa dell’economista Antonio de Viti de Marco, e la loro figlia Lucia – impegnate nei campi dell’emancipazione e della libertà femminile, del benessere e della cooperazione sociale, della preservazione della cultura del territorio e della tutela dell’ambiente. Oggi nei loro tessuti l’ancestrale know-how della tradizione rivive in soluzioni sperimentali applicate ad esempio a una serie di giacche Dior tra cui l’iconica Bar jacket.
Ed ecco i meravigliosi Ori magno-greci di Taranto, visibili nelle teche del Museo Archeologico Nazionale e fonte di ispirazione per i gioielli indossati dalle modelle durante il défilé. Parliamo di una collezione unica nel suo genere di gioielli tra cui anelli, orecchini, bracciali e un diadema, emblemi del lusso di 2400 anni fa e testimoni dei vertici di raffinatezza raggiunti da Taranto nella lavorazione dell’oro.
E poi c’è l’arte del tombolo, pizzo delicato e raffinato realizzato con filo di cotone molto sottile che, con abilità, esperienza e pazienza, viene intrecciato seguendo il disegno fissato su un cuscino di forma cilindrica e utilizzando come strumenti dei bastoncini di legno detti fuselli, il cui numero varia a seconda della complessità della creazione. Nata in Italia nel XV° secolo, e dal XVI° diffusa in tutta Europa, è una lavorazione fatta di gesti meticolosi, preziosamente tramandati di generazione in generazione, che nel meridione ha trovato una delle sue migliori espressioni. Per la collezione Dior questo pizzo ha assunto forma di fiori e farfalle, piccoli tesori di raffinatezza nati dalle mani di Marilena Sparasci e delle sue collaboratrici, abilissime ricamatrici di Tricase Porto (Lecce), tra le ultime a praticare e tramandare questa antica e raffinata tecnica.
Un’altra realtà artigianale pugliese che ha impreziosito la Dior Cruise 2020 Collection, è Tessitura Calabrese azienda familiare custode di tradizionali tecniche di tessitura, che in Puglia hanno sempre avuto una delle loro sedi di eccellenza nel sud del Salento, a Tiggiano (Lecce). Un patrimonio straordinario di delicati tessuti in cui si intersecano arte e tecnologia, motivi antichi e look contemporaneo.
L’omaggio di Maria Grazia Chiuri alla Puglia è poi stato declinato anche attraverso il contributo dell’artista romano Pietro Ruffo , habitué della Puglia, che riecheggiando l’iconico Mis Dior, lo straordinario abito cosparso di fiori concepito nel ’49 dal fondatore della Maison, ha immaginato un campo costellato di spighe di grano e papaveri per evocare un paesaggio pugliese estivo su abiti lunghi in cotone leggero, camicie e shorts, oltre a cinque disegni di fiori con simbolici adagi come “I profumi sono i sentimenti dei fiori”, ispirati alle illustrazioni tratte dal libro De Florum Cultura pubblicato da Giovanni Battista Ferrari, nel 1638. Ruffo, che per questa collezione ha prodotto circa 250 bozzetti, non è nuovo alle collaborazioni con Dior, per cui ha disegnato, tra l’altro, la scenografia del defilé haute couture Autunno-Inverno 2017-2018, che ha celebrato i 70 anni della Maison.
Il tema floreale raggiunge l’apoteosi nelle gonne intessute di petali e corolle tipici della vegetazione campestre che richiamano alla mente la leggerezza e le trasparenze indossate dalla Flora del Botticelli nel celebre dipinto della Primavera.
Più in generale i fiori si fanno leit motiv di una collezione concepita all’insegna della vitalità e dell’ottimismo, tra gonne sfrangiate e abiti ricamati di ispirazione country chic.
La collezione non rinuncia infine alle morbide linee e alla sensualità degli abiti lunghi, magnifiche rivisitazioni dell’antico peplo che ha spesso ispirato Maria Grazia Chiuri.
Curatissimi anche gli accessori che, oltre ai citati gioielli di ispirazione magno-greca, hanno visto sfilare bustini, cinture, borse a mano, grandi shopper, una riedizione della celebre Saddle Bag e una nuova edizione della Garden Bag, e poi ancora stivali bassi, anfibi, scarpe di corda e sandali di cuoio. Ad attirare l’attenzione, c’erano anche i foulard lavorati ispirati al copricapo delle contadine salentine d’un tempo, simbolo di quella forza e dignità femminili evocate nelle iscrizioni luminose di Marinella Senatore, alle cui luminarie – tradizionali architetture di luce che sottolineano e sublimano luoghi pubblici e monumenti – Maria Grazia Chiuri ha voluto rendere omaggio con motivi figuranti su foulard di vari colori e decorazioni ricamate e realizzate con punto a giorno.
In questa collezione si è così potuto apprezzare lo straordinario lavoro creativo oltre che di ricognizione compiuto dalla Direttrice Artistica su quanto di meglio il territorio pugliese riesce ad esprimere in termini di alto artigianato. Ne è emersa la definizione di una vera e propria mappa sentimentale certamente suscettibile di nuove acquisizioni se, come c’è da star certi, la feconda curiosità che da sempre la caratterizza nel suo lavoro, porterà Maria Grazia Chiuri alla scoperta di ulteriori realtà creative pugliesi, o magari di tutto il Sud Italia, con cui tessere nuove entusiasmanti sinergie.
INIZIATIVE COLLATERALI
I Tarocchi di Agostino Branca
In occasione della Cruise 2021 Collection, Maria Grazia Chiuri ha voluto coinvolgere anche un maestro della ceramica: si tratta di Agostino Branca, artigiano nativo di Specchia (Lecce), specializzato nelle tecniche tradizionali dell’area salentina a cui ha dedicato accurate ricerche fin dal 1982, scoprendo come gli ornamenti siano influenzati dall’agricoltura che in questa zona rimane un pilastro dell’economia locale. I suoi lavori, figli di una tradizione ancora molto popolare in Salento, sono realizzati interamente a mano. Non a caso, a seguito dei suoi studi, Branca ha aperto a Lecce, nel 1987, un laboratorio chiamato appunto Dipinto a Mano. Attraverso le sue creazioni rende omaggio a queste tradizioni storiche ma al contempo ha sviluppato nuovi processi attraverso cui dare espressione al proprio stile contemporaneo. Considerati ormai veri e propri oggetti d’arte, i suoi lavori sono esposti in tutta Italia e raggiungono capitali come New York e Pechino. Maria Grazia Chiuri ha chiesto a Branca di creare una serie di piatti originali reinterpretando il tema dei Tarocchi, già caro a Christian Dior per ragioni familiari, ma associandolo a quello dei fiori selvatici, del grano e di altre erbe emblematiche dell’Italia meridionale e del Salento in particolare.
La Puglia di Edoardo Winspeare
Un’altra delle partnership creative instaurate da Maria Grazia Chiuri è stata quella con il regista e sceneggiatore Edoardo Winspeare, che per Dior ha girato immagini della Puglia, delle sue tradizioni e dei suoi mestieri. Nato in Austria, Winspeare ha trascorso la sua infanzia nel villaggio salentino di Depressa (Lecce). Nel 1996 ha diretto il suo primo lungometraggio, Pizzicata, dedicato alle danze e ai riti della sua terra del cuore, a cui è seguito, nel 2000, Sangue Vivo, selezionato al Sundance Film Festival. Per la Dior Cruise 2021, Winspeare ha girato varie immagini dedicate al know-how della collezione, intervistando gli artisti e gli artigiani pugliesi che hanno collaborato con Maria Grazia Chiuri: la Fondazione Le Costantine, i Fratelli Parisi, Agostino Branca, Pietro Ruffo, Marinella Senatore, Paolo Buonvino e la ricamatrice Marilena Sparasci. A lui sono state affidate anche le riprese del backstage della sfilata, che permetteranno al pubblico dei social network Dior di accedere a questo evento unico anche da un’altra prospettiva.
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[Dopo le immagini che seguono è possibile prendere visione del video integrale della sfilata Cruise 2021 – Lecce 22 luglio 2020].