di Redazione FdS
«Offriamo un modello di professione futura diversa dai falsi miti visti in Tv». A dichiararlo è il docente salentino Daniele Manni, finalista italiano al Global Teacher Prize, prestigioso riconoscimento da 1 milione di dollari per il quale è stato “nominato” dalla Varkey Gems Foundation che considera la didattica della sua scuola tra le migliori 50 al mondo: innovazione con le start-up, apertura mentale con il GPace e crescita del territorio con l’iniziativa “Repubblica Salentina”.
Daniele Manni insegna informatica da 25 anni presso l’Istituto “Galilei – Costa” di Lecce e da qualche giorno è all’onore delle cronache internazionali in quanto è uno dei 50 finalisti al mondo in lizza per il “Global Teacher Prize” corrispondente al titolo di “Premio Nobel per l’Insegnamento”. I finalisti sono 9 in Europa e 2 in Italia (l’altra italiana è Daniela Boscolo, della provincia di Rovigo).
Il “Global Teacher Prize”, alla prima edizione, è un premio internazionale per insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado di ogni Paese nel mondo e verrà assegnato ad un insegnante “eccezionale” che abbia dato uno straordinario contributo alla professione. E’ promosso dalla Varkey Gems Foundation, un’organizzazione internazionale impegnata nel settore Education, presieduta da Bill Clinton, già Presidente degli Stati Uniti d’America.
Tutti gli studenti del docente salentino, passati e attuali, fanno il tifo per lui. Hanno tappezzato i corridoi della scuola con articoli che lo riguardano e gli hanno persino creato un hashtag #Manni4Nobel e una specifica fan page su Facebook: “A Daniele Manni il Nobel per l’Insegnamento” su cui vengono postati commenti, considerazioni, ricordi e incoraggiamenti.
“Per scegliere i 50 finalisti, la commissione del Global Teacher Prize – racconta Daniele Manni – si è basata su quattro criteri principali: capacitĂ di innovazione, capacitĂ di aprire la mente dei propri alunni, contributo offerto alla comunitĂ e incoraggiamento dato per abbracciare l’insegnamento. Molto probabilmente il nostro ricco curriculum, condiviso con Dirigente e colleghi, è piaciuto in quanto i primi tre criteri sono praticamente di casa, qui al Galilei-Costa, mentre il quarto ritengo che sia una sorta di conseguenza degli altri in quanto, se i giovani si relazionano tante ore della loro vita con docenti ispirati e coinvolgenti, è piĂą facile che nasca in loro la voglia di emulazione, e, lasciatemela passare, stiamo parlando di un’emulazione ben piĂą proficua dei falsi miti raccontati, ad esempio, dal Grande Fratello. La capacitĂ di innovazione offerta dalla nostra scuola parte da lontano, giĂ nel 1995, quando la parola “Internet” veniva pronunciata quasi esclusivamente oltreoceano, grazie alla stretta collaborazione con la societĂ pioniere ClioCom, abbiamo installato in laboratorio un “web server”, un computer che permetteva agli studenti di pubblicare pagine e siti direttamente in rete.
Da allora in poi – aggiunge il docente – ci siamo sempre sforzati ed impegnati ad insegnare ai ragazzi non quello che succedeva in quel momento fuori dalla scuola, ma quello che molto probabilmente sarebbe successo dopo qualche anno, quando si sarebbero diplomati. Ma la vera innovazione che, credo, abbia colpito la commissione, risiede nell’aver creato all’interno della scuola, insieme alla collega Elisabetta D’Errico e a 16 alunni di quinto anno, una vera e propria societĂ cooperativa denominata “Arianoa” con l’obiettivo di sollecitare, incentivare e offrire un supporto logistico e fiscale a quegli studenti che volessero sperimentare nuove piccole idee imprenditoriali. Oggi quelle piccole idee imprenditoriali si chiamano “start-up” giovanili e le societĂ come Arianoa si definiscono “incubatori” e “acceleratori”. In questi dieci anni le micro imprese sperimentate sono state una ventina, di cui circa il 15% ha avuto successo e oggi sono attive e pienamente operative. Recentemente “Arianoa” ha fatto un grande passo in avanti ed è “scesa dal palazzo” della scuola, prendendo in affitto un locale nel pieno centro commerciale ed operativo della cittĂ .
Per quanto concerne la capacitĂ di aprire la mente degli alunni – spiega Manni – hanno sicuramente influito le decine e decine di iniziative, manifestazioni e proteste realizzate sul territorio e fuori, in tema di pace, tolleranza e rispetto reciproco attraverso il movimento “GPace – Giovani per la Pace”, Tra queste, le piĂą efficaci e clamorose sono state sicuramente la realizzazione in piazza Duomo a Lecce della bandiera della pace piĂą grande del mondo, la protesta dei “Poster viventi” a Roma, in piazza S. Pietro, contro l’abuso di baby soldato nei paesi in conflitto, la creazione del “Muretto della pace” con migliaia di pensieri affissi e l’organizzazione di tre “Giornate dei giovani per la pace” nella maggiore piazza della cittĂ con writers, band musicali, giochi e momenti artistici.
Mentre il contributo offerto alla comunità è traducibile con un solo termine, “Res Publica Salentina”. E’ dal 2007 che, attraverso questo movimento, gli studenti della scuola sono infatti impegnati nella promozione del territorio in termini turistici, con l’invenzione e l’implementazione di decine di iniziative, tra cui la Formula 30-20-10, SalentoTerapia, Salento Slow Life, Salento Pet Friendly, etc., in termini agroalimentari con tutte le attività legate al loro brand “Dieta Med-Italiana”, tre edizioni del Festival, la rete “Più Gusto”, il marketing promozionale di decine di prodotti (di tradizione e innovativi), e in termini di eco sostenibilità con l’organizzazione di tre edizioni del “Salento EcoDay” (weekend in cui migliaia di volontari ripuliscono il territorio), il Movimento 5 Selle (mobilità su due ruote), e azioni, siti web ed opuscoli sul risparmio energetico e sulle energie rinnovabili.
Parlando invece di intenti e di futuro – conclude Manni – penso che la commissione sia rimasta favorevolmente colpita dal nostro nuovo “sogno”, l’iniziativa Nâ‚‚Yâ‚„ (si legge Never too Young for…) con cui vogliamo vedere tutte le scuole (dalle elementari alle superiori) aperte di pomeriggio, con la possibilitĂ di “sfruttare” le aule, i laboratori informatici e scientifici, le palestre e le attrezzature ai fini di offrire spazi e strumenti a tutti quei giovani “mai troppo giovani” per la musica, lo sport, l’ecosostenibilitĂ , la pace e l’inclusione, il business, la tecnologia e la scienza, la salute ed il benessere, le lingue e le culture estere.”
Il Global Teacher Prize è frutto di un impegno di lunga data della Varkey Gems Foundation (VGF) volto a migliorare la condizione degli insegnanti. Lo scorso novembre, la VGF ha pubblicato il Global Teacher Status Index, primo tentativo di mettere a confronto l’atteggiamento nei confronti degli insegnanti in 21 Paesi, rivelando l’esistenza di notevoli differenze nella condizione degli insegnanti nel mondo. Il sondaggio ha anche rivelato che in numerose nazioni, circa un terzo/la metĂ dei genitori probabilmente o certamente non incoraggerebbe i propri figli a intraprendere questa professione. In risposta diretta a questo risultato, è stato creato il Global Teacher Prize che vuole accendere i riflettori sulla professione, al fine di riconoscere e celebrare l’importante ruolo degli insegnanti nella societĂ . Portando alla luce migliaia di storie di eroi che hanno trasformato la vita di bambini ed adolescenti, il premio spera di far conoscere e divulgare lo straordinario lavoro di milioni di insegnanti. In ultimo, sperando di incrementare il rispetto nei confronti degli insegnanti, vuole aiutare a reclutare i migliori candidati ed evitare che cambino professione.
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