di Redazione FdS
È una delle figure di punta del quantum computing, disciplina che si occupa di sviluppare calcolatori che sfruttano le leggi della fisica e della meccanica quantistica – ossia quella che studia le particelle subatomiche – moltiplicando esponenzialmente potenza e velocità, con una drastica riduzione dei tempi di elaborazione. Lei è Anna Grassellino, 39 anni, un diploma con lode nel Liceo Scientifico di Marsala, la sua città, e un percorso di studi di livello internazionale partito dalla Laurea in Ingegneria Elettronica a Pisa, con una tesi in microelettronica, e poi approdato negli Stati Uniti, all’Università della Pennsylvania, dove si è specializzata in tecnologia a radiofrequenza superconduttiva e fisica applicata. Uno stage presso il Fermilab (Fermi National Accelerator Laboratory), laboratorio di ricerca sulla fisica delle particelle elementari situato a Batavia, Illinois, e dedicato al celebre fisico italiano Enrico Fermi, è stato all’origine dell’incontro cruciale con lo scienziato Nigel Lockyer, uno dei fisici delle particelle più famosi al mondo, che l’ha convinta a rimanere in pianta stabile negli States, consentendole di mettere a frutto ai massimi livelli le sue capacità. Oggi Anna Grassellino condivide con Lockyer la direzione del centro, di cui è Senior Scientist e Deputy Head, così come col professore di fisica James A. Sauls condivide quella del Northwestern Center for Applied Physics and Superconducting Technologies (CAPST), istituzioni scientifiche che in queste ore festeggiano sui loro siti web il riconoscimento di Donna dell’Anno, appena assegnato dal magazine italiano D – La Repubblica alla scienziata siciliana, che è prevalsa su ben 49 donne eccellenti del 2020 attive in vari campi.
Con alle spalle una carriera che l’ha vista impegnata anche a Philadelphia e Vancouver prima di approdare a Chicago come Professore Associato presso la Northwestern University, e con all’attivo una serie di scoperte innovative nel suo campo di ricerca, Anna Grassellino è stata premiata nel 2017 dal Presidente Barak Obama con il “Presidential Early Career Award for Scientists and Engineers”, massimo riconoscimento statunitense rivolto ai giovani professionisti della ricerca scientifica. È stata questa la prima grande attestazione pubblica della stima di cui la scienziata gode negli USA e che ha trovato la sua più alta espressione lo scorso agosto quando, unica donna tra i direttori di cinque centri dello stesso tipo esistenti negli USA, il governo americano le ha affidato la guida del Superconducting Quantum Materials and Systems Center di Chicago, con la responsabilità di gestire 115 milioni di dollari e di coordinare 200 scienziati impegnati nello sviluppo del più avanzato computer quantistico al mondo. Un progetto che avrà importantissime ricadute nei campi della ricerca, della medicina e dell’industria.
Sono queste le straordinarie tappe professionali di una giovane donna che è riuscita a conciliare con l’impegno nella ricerca anche una intensa vita familiare fatta di tre bambini, Stephen, George e Marie, e di un marito, Alexander Romanenko, che con lei condivide attività scientifica e cura dei figli. Famiglia con la quale appena può torna nella sua Sicilia, a Marsala – città natale dove ha anche scelto di sposarsi – e nell’amatissima isola di Favignana. Non ci resta che augurare ad Anna Grassellino un’escalation di ulteriori successi nel suo lavoro, convinti come lei che “la scienza sia un faro di speranza per la nostra società” e che “in tempi così bui sia giusto ripartire dalle donne, dalla scienza, dalla competenza”, concetti purtroppo non ancora sufficientemente di moda in Italia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA