di Redazione FdS
Si è concluso da pochi giorni in Calabria Le Strade del Paesaggio il Festival che racconta il territorio e le sue storie attraverso il fumetto. Grande successo anche per questa VIII edizione che a Cosenza ha avuto come protagonisti nuovi artisti di primo piano che vanno ad aggiungersi a quanti in questi anni sono stati ospiti dell’evento: da Tanino Liberatore a Ivo Milazzo, Angelo Stano, Marina Comandini, Bruno Brindisi, Davide Toffolo, solo per citarne alcuni. Ognuno di loro, si è misurato con Cosenza, con le sue verità e le sue leggende.
Che anche Dylan Dog, l’indagatore dell’incubo – eroe del fumetto omonimo edito dalla Sergio Bonelli Editore e ideato da Tiziano Sclavi – potesse finire, un giorno, inghiottito dai vicoli del centro storico di Cosenza, tra le braccia di qualche donna che lo conducesse a scoprire segreti e angoli nascosti della città, era un vecchio sogno degli organizzatori della manifestazione e del suo pubblico. E così, dopo l’ampia retrospettiva a lui dedicata nell’edizione 2013, Dylan Dog ha inaugurato nel migliore dei modi questo VIII anno de Le Strade del Paesaggio. Lo ha fatto con “Un amore mostruoso” un’inedita ed esclusiva storia a fumetti, magistralmente scritta e disegnata, rispettivamente, da Giuseppe De Nardo e Daniele Bigliardo. Come si evince, l’amore è il punto di partenza, attraverso il quale l’old boy finisce per trovarsi invischiato in una storia che riguarda un ponte che divide il mondo dei vivi da quello dei morti.
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In mezzo, un maleficio che non riesce a trovare risposta, una strega e la sua giovane apprendista, e, soprattutto, una città che è mirabile co-protagonista delle vicende raccontate. Le strade, i monumenti e gli scorci di Cosenza entrano prepotentemente dentro le pagine del racconto, avvolgendo di un fascino inedito il personaggio di Dylan Dog per come abbiamo imparato negli anni a conoscerlo. Come se non bastasse, ad appendice della storia, Dylan, Groucho, Cagliostro e gli altri mostri della serie a fumetti vi guideranno in un tour per i luoghi storici della città. Una prospettiva diversa, così surreale da sembrare vera, per continuare a guardare quello che ci sta intorno con gli occhi sempre pieni di meraviglia.