di Redazione FdS
La scoperta è avvenuta la mattina del 13 settembre 2012 ma è stata comunicata ufficialmente al comune di Carpignano Salentino (Lecce) solo lo scorso 21 maggio 2013, al termine di un attento studio che ha permesso di confermare l’eccezionalità del ritrovamento. A inviare la dettagliata comunicazione (v. copia nelle foto) è stato il prof. Piero Medagli del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali (Di.S.Te.B.A.) dell’Università del Salento. Parliamo della scoperta della Quercia Elegante (Quercus Caroppoi), il cui nome scientifico trae origine da quello del giovane studioso Oreste Caroppo che l’ha effettuata nell’antico feudo di Carpignano Salentino alla fine della scorsa estate. E’ un esemplare di quercia unico al mondo e finora del tutto sconosciuto e tale primato spetta al territorio del profondo Salento (siamo ad appena una cinquantina di km da Leuca), che si riconferma terra di meraviglie naturali e oasi di biodiversità. Ci troviamo in una zona agricola dalle tradizioni millenarie e questo bellissimo esemplare di quercia risulta testimonianza vitale di quello che era chiamato “Bosco dei Greci”, prima ancora appartenuto al locale popolo dei Messapi.
Lo ricordano ancora, i più anziani del luogo, quel bosco di straordinario fascino che iniziava dalla grecanica Calimera, dove presso la chiesetta di San Vito, custode dell’apotropaica pietra megalitica forata, si possono notare imponenti esemplari di Leccio (Quercus ilex, detti in vernacolo “lizza”). L’area boschiva partiva da lì e ricopriva il territorio fino alle prime propaggini del territorio di Martano, inglobando i borghi di Carpignano Salentino e Serrano, poi dirigendosi verso Borgagne e Roca Vecchia e le marine di Melendugno come Torre dell’Orso-Sant’Andrea-San Foca, risalendo poi a congiungersi con la foresta delle Cesine e di Rauccio, la foresta di Lecce e, dall’altro lato, unendosi a sud-est con l’area boschiva dei Laghi Alimini e Otranto, per poi unirsi a sud con le selve della antichissima Foresta Belvedere, ricca di varietà botaniche mediterranee e di una flora appenninica conservatasi fin dalla preistoria grazie a particolari condizioni microclimatiche geologiche e orografiche.
Quest’ultima area, a sua volta, si congiungeva a sud con le macchie di Tricase ricche di Querce Vallonee (Quercus macrolepis), specie anche questa, che in Italia troviamo solo in Terra d’Otranto, salvata dall’estinzione grazie alla azione spontanea dei salentini che ne hanno disseminato ovunque le ghiande riuscendo così a propagarla; un’iniziativa che potrebbe ripetersi anche per la ‘nuova’ quercia (in realtà forse molto più antica dell’altra) la Q. caroppoi, ritrovata a Carpignano. E’ chiaro che la scoperta della Quercia Elegante impone un nuovo impegno di tutela ambientale da parte di tutti, soprattutto delle istituzioni, affinchè venga garantita la conservazione di questa varietà botanica unica al mondo, e ciò lo si potrà fare solo elaborando un attento piano di conservazione e di ripristino del paesaggio di questo lembo di Puglia, magari coinvolgendo ancora una volta la popolazione e invitandola a compiere quel gesto semplice ma vitale e determinante che è la messa a dimora di un seme.
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