di Redazione FdS
La celebre incisione Dragon, realizzata nel 1952 e raffigurante un drago che si morde la coda appollaiato su un mucchio di cristalli, è il manifesto della mostra “Escher: la Calabria e il mito” dedicata al rapporto fra l’artista olandese Maurits Cornelis Escher, senza dubbio il più famoso del ‘900 nel campo della grafica e dell’incisione, e la Calabria, con il suo arcaico e affascinante microcosmo di borghi senza tempo e arditi paesaggi. L’esposizione, promossa dal Comune di Catanzaro, aprirà al pubblico il 20 novembre presso il Complesso monumentale del San Giovanni. Per i visitatori sarà interessante scoprire come questo artista – noto per le costruzioni impossibili, le distorsioni geometriche, le superfici riflettenti e metamorfiche, rese in incisioni su legno, litografie e mezzetinte molto amate da scienziati, logici, matematici e fisici per la loro ispirazione razionalistica e al tempo stesso paradossale – si sia misurato con l’identità di una regione per molti versi ancora aspra e selvaggia.
Fra gli ultimi di una lunga serie di stranieri attratti dal fascino dell’Italia, in una sorta di “tardivo” Grand Tour, Escher ha visitato il nostro Paese a più riprese fin dal 1922. Ma è nella primavera dell’anno successivo che si trasferisce in Costiera Amalfitana, nel Sud Italia, affascinato dai racconti di un’anziana signora danese residente nella Terra delle Sirene. In questi luoghi, oltre a rimanere folgorato dalla mutevolezza e plasticità della luce e dei paesaggi, così come dalla straordinaria e plurimillenaria stratificazione culturale, Escher trovò l’amore della sua vita, Jetta Umiker, figlia di un banchiere svizzero e appassionata di pittura e disegno. Con lei andò ad abitare a Roma dopo averla sposata a Viareggio nel ’24, salvo poi tornarsene in Nord Europa nel ’35, in pieno regime fascista, quando la permanenza degli stranieri in Italia cominciò a farsi difficile.
L’incontro con la Calabria, dove giunse in compagnia degli artisti svizzeri Giuseppe Haas Triverio e Robert Schiess, avvenne nella primavera del 1930, lasciandolo completamente stregato. Il tour di Escher iniziò dal Golfo di S. Eufemia, dove approdò su una nave partita da Napoli, e proseguì per circa un mese, prima in direzione sud viaggiando in treno lungo la costa tirrenica e facendo soste in cittadine e paesi fra mare e montagna come Pizzo, Tropea, Nicotera, Palmi, Scilla e Melito Porto Salvo, luogo quest’ultimo dal quale proseguì a dorso di mulo verso alcuni paesi ai piedi dell’Aspromonte tra cui Palizzi e Pentedattilo. Proseguì quindi il suo viaggio in direzione nord in compagnia dei suoi amici raggiungendo Gerace, Stilo, Santa Severina, Cariati, Rossano, Morano Calabro e Rocca Imperiale.
Tutti i luoghi visitati in Calabria ispirarono ad Escher splendide xilografie, notevoli per la cura dei dettagli che campeggiano a inchiostro nero su fondo bianco o avorio, in immagini che conservano l’impronta di uno stile inconfondibile. Ma fra le varie località fu soprattutto Pentedattilo, oggi un borgo abbandonato che cerca di rivivere grazie all’arte e alla cultura, a impressionarlo talmente tanto da avergli dedicato diversi disegni poi trasposti in quattro meravigliose incisioni. Oggi, a distanza di oltre 80 anni, ritroviamo quelle opere sulla Calabria in musei e collezioni private di tutto il mondo.
Approdato in Calabria durante il governo mussoliniano, Escher riportò un aneddoto ricordato da Bruno Ernst nel libro Lo specchio magico di M. C. Escher (Colonia, Taschen, 2007) e legato proprio alla visita di Pentedattilo, il magico paesino stretto in una gigantesca mano di pietra con vista sullo Stretto di Messina, dove un’anziana donna, a dispetto della capillare macchina propagandistica messa in piedi dal Duce per esaltare il proprio governo, volle esprimere ad Escher il malcontento di Pentedattilo, completamente negletta dagli interventi del regime: “Se lo vedete – gli disse – ditegli che noi qui siamo tanto poveri da non avere neppure una fonte, né un pezzettino di terra per seppellire i nostri morti …!”.
Della esperienza calabrese Escher ci ha lasciato una testimonianza diretta anche in un articolo a sua firma, curiosamente pubblicato nella rubrica turistica del quotidiano olandese De Goene Amsterdammer del 23 aprile 1932 nel quale spiega fra l’altro ai lettori come gli sconosciuti paesini del desolato entroterra calabro siano collegati alla ferrovia che corre lungo la costa solo attraverso una mulattiera e che, quanti vogliano recarvisi, devono andarci a piedi se non hanno a disposizione un mulo, oltre a rievocare i suoi pasti frugali a base di miele, formaggio e pane duro ammollato nel latte di capra.
La mostra di Catanzaro, in programma fino al 20 gennaio 2019, racconterà in 86 opere – alcune delle quali mai esposte finora in Italia – la grande arte di Escher e il suo legame speciale con la Calabria, proponendo un percorso nel quale il ruolo di protagonista spetterà senza dubbio ai lavori realizzati ispirandosi al paesaggio e alla bellezza dei borghi calabresi durante una delle tappe più significative del suo tour in Italia. Connessa con la tappa calabrese è anche l’opera “Dream” del 1935, nella quale compare la mantide religiosa disegnata a Pentedattilo cinque anni prima. Dell’allestimento catanzarese farà parte anche un “touch screen” che permetterà di sfogliare il diario di viaggio in Italia del grande incisore olandese.
L’esposizione – sostenuta dalla Regione Calabria – è realizzata in collaborazione con la M. C. Escher Foundation e Arthemisia e vanta la doppia curatela di Domenico Piraina, direttore del Palazzo Reale e del settore Promozione culturale della Città di Milano, e Federico Giudiceandrea, uno dei più importanti collezionisti ed esperti dell’arte di Escher.
“Da questa operazione – ha commentato l’assessore alla cultura di Catanzaro, Ivan Cardamone – ci attendiamo un ritorno importante non solo in termini di promozione della città, ma anche dal punto di vista dell’indotto economico sul territorio. Siamo impegnati a costruire una rete di collaborazione con gli operatori culturali, le attività ricettive e commerciali, le scuole e gli ordini professionali per fare in modo che l’evento possa ricevere il più ampio respiro”.
Prossimamente saranno divulgati tutti i dettagli relativi a orari, biglietti e agevolazioni per l’ingresso.
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Complesso monumentale di San Giovanni, Catanzaro
Piazza Garibaldi 1
dal 20 novembre 2018 al 20 gennaio 2019
Info: 0961 794388
IL LUOGO