Erano note le frequentazioni degli Etruschi in Sardegna ma finora non risultavano tracce di insediamenti stabili. La straordinaria scoperta sull’Isola di Tavolara
di Redazione FdS
Se i contatti fra Sardegna ed Etruria erano ben noti da tempo grazie al rinvenimento di manufatti etruschi sull’isola e di manufatti nuragici nei territori etruschi, per la prima volta sono emerse consistenti tracce archeologiche di un insediamento etrusco stabile in territorio sardo. La scoperta è stata fatta dall’archeologo Giuseppe Pisanu nella zona di Spalmatore di Terra, sull’Isola di Tavolara, situata di fronte alla costa di Olbia, dove sono affiorate le tracce di un insediamento villanoviano risalente al IX secolo avanti Cristo, corrispondente alla prima Età del Ferro. L’area dell’insediamento si trova localizzata in una posizione che consentiva ai nuovi arrivati di mantenere con una certa cautela i contatti con gli abitanti della costa e dell’entroterra. Ad accendere l’interesse degli studiosi, qualche anno fa, il ritrovamento di alcuni cocci cui hanno fatto seguito regolari scavi disposti dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Sassari e Nuoro tramite il responsabile di zona Rubens D’Oriano e condotti dall’archeologa Paola Mancini, con la collaborazione dell’Area marina protetta di Tavolara e Coda Cavallo, che ha finanziato il progetto. L’attenta analisi dei ritrovamenti ha finalmente permesso di trarre le straordinarie conclusioni da cui è scaturita la notizia, mentre è in corso, a cura del Soprintendente Francesco Di Gennaro e degli archeologi D’Oriano e Mancini, la pubblicazione degli esiti degli scavi.
“Quello appena compiuto – ha dichiarato il Soprintendente – è un grande passo in avanti nella ricostruzione dei rapporti tra le due sponde del Tirreno in epoca protostorica, uno sviluppo che ci ha permesso di sapere in modo chiaro e certo ciò che prima era solo plausibile. Abbiamo finalmente un inamovibile punto di partenza per i prossimi studi in quest’ambito”.
Non è infatti da escludersi, secondo gli archeologi, che possano esserci stati altri insediamenti villanoviani in Gallura, area sarda ubicata di rimpetto all’opposta sponda etrusca. Si tratterebbe di insediamenti risalenti a un’epoca in cui i cui sul continente vedono gli albori centri etruschi come Populonia, Vetulonia, Vulci, Tarquinia, sorti nello stesso periodo a cui si datano, in Sardegna, le ormai celebri statue di Mont’e Prama. La presenza inoltre di una linea costiera di abitati nel Lazio settentrionale e in Toscana, in cui già a prima vista si notano significativi confronti con i materiali emersi dall’insediamento scoperto a Tavolara, testimonia il dinamismo e la propensione marinara della gente stanziata in Etruria nella prima Età del Ferro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA