Cosa avrebbe girato Fellini a Matera e quale profilo ne avrebbe tracciato? A sperimentare un’intervista immaginaria con il regista, costruendo un testo, tratto da sue espressioni e letto durante la sfilata, si è cimentata l’organizzazione della settima edizione del Premio Moda “Città dei Sassi” 2015, dedicato all’attrice svedese Anita Ekberg, indimenticabile icona di stile e eleganza. Il contatto cinema e moda sprigiona scintille nella cornice della città che ha affidato anche al cinema la sua promozione internazionale più estesa e feconda.
Un ritorno alla bellezza. Alla grande bellezza. L’imponente facciata settecentesca della Chiesa di S. Francesco d’Assisi, con la scalinata antistante, fa da quinta alla serata finale dell’11 giugno 2015. Figura per sempre legata nell’immaginario collettivo a La dolce vita, Anita diviene la musa ispiratrice di designer emergenti che competono anche per il Premio Moda al Cinema, assegnato al giovane stilista venezuelano Jonathan Cachon, per aver saputo meglio interpretare con la sua collezione il significato e il ruolo del cinema nella moda.
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Ha emozionato veder sfilare abiti neri a sirena, che hanno reinterpretato il modello della maison Gattinoni indossato dall’attrice durante la celebre scena del bagno nella Fontana di Trevi. A decretare il vincitore del Premio – tra i finalisti Jonathan Chacon, Stefano Montarone e Carlo Cecchini, Luca Tomassoli, Andrea Perrino, Bruno Jaison, Daniele Desiati, Annalisa Di Lazzaro, Priscilla Aceti – una prestigiosa giuria internazionale di addetti ai lavori (giornalisti, stilisti, consulente d’immagini, associazioni di categoria ed istituzioni).
Come spesso accade in ogni atto creativo, nelle collezioni degli otto giovani stilisti e fashion designers, ha prevalso il leitmotiv della fusione della tradizione con l’innovazione, interpretata e connotata dalla formazione e dalla sensibilità estetica di ciascuno. Non è stato disatteso il suggerimento “tecnico” della giuria: non rinunciare a sperimentare nuove soluzioni, disegnare e realizzare pochi abiti eccezionali, anche arditi e di “rottura” rispetto alle tendenze dominanti, insieme ad altri con linee più fluide, tagli e tessuti più “portabili”.
Durante la serata, condotta dalla presentatrice Veronica Maya, le collezioni in concorso hanno dialogato insieme all’ haute couture del Made in Italy, presente con Gattinoni, Chiara Boni, Michele Miglionico e Paolo Fumarulo. Spettacolari gli abiti-opere d’arte di Michele Miglionico, stilista di fama internazionale di origine lucana, che si è ispirato alle Madonne della tradizione artistico-religiosa meridionale, quando le modeste comunità locali consacravano per devozione gli abiti più belli e preziosi alle statue di culto.
A ispirare la collezione di Gattinoni, ricorre il tema attualissimo dell’Expo, il cibo: un trionfo di colori, nell’accostare i frutti alle spezie, mettere in risalto le tinte più golose del ribes e del melograno, le nuances del giallo, dal limone all’oro dell’olio e della senape, e i verdi del pistacchio mescolati alla curcuma e allo zafferano.
Il vincitore dell’edizione 2015 è una giovanissima promessa, il tarantino Daniele Desiati, che ha realizzato una collezione “ideologica”, ispirata all’ILVA, richiamando, nei modelli asciutti e nella sobria bicromia, l’industria siderurgica che ha trasformato la sua città. Simbolicamente lineari e geometrici, la sfilata di Desiati evoca la durezza dell’acciaio declinata nei dettagli rossi, mente la morbidezza dei tessuti e le trasparenze del pizzo si sono tinte di color acciaio. Il Premio Moda Città dei Sassi, come è stato opportunamente sottolineato dal direttore artistico Enzo Centonze, è un vero e proprio progetto di scouting organizzato dalla Publimusic.com, che ha come obiettivo la ricerca e la promozione di giovani talenti creativi del panorama nazionale ed internazionale.
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