di Redazione FdS
E’ da aprile scorso che il Forum Ambiente e Salute, di Lecce, ed il Coordinamento Civico per la Tutela del Territorio e della Salute del Cittadino, di Maglie, hanno sollevato il caso dei pini italici di Nociglia, un antichissimo paese di poco più di 2 mila abitanti in provincia di Lecce. A provocare lo sdegno degli ambientalisti e di numerosi cittadini è stata la decisione dell’amministrazione comunale di procedere, a partire dal prossimo 27 novembre, con il taglio di 22 pini italici per far posto al passaggio di una pista ciclabile che andrebbe a costeggiare la balaustrata di via On. Manfredi. A disporre il taglio è l’ordinanza n. 51/2013 firmata da Sergio Puce Assessore con deleghe alle Politiche Culturali, Pubblica Istruzione, Beni Architettonici e Artistici, Comunicazione ed Informazione ai Cittadini e Politiche Europee.
La questione è addirittura arrivata fino in Parlamento dove gli on. Lezzi, Donno, Buccarella, Moronese e Nugnes hanno presentato una interrogazione ai Ministri dell’Ambiente e dell’Agricoltura per chiedere che l’area dell’intero Vignale di Nociglia (così i locali chiamano lo scorcio incantevole e pittoresco che sul corso di via Onorevole Manfredi fa da bordo verde al borgo guardando in posizione panoramica sul mare argenteo di ulivi del recentemente istituito “Parco regionale naturale dei Paduli e della antica foresta Belvedere” del quale Nociglia e diversi comuni dell’entroterra apulo-salentino tra Otranto e Gallipoli fanno parte) sia sottoposta a vincolo ambientale, architettonico e paesaggistico, anche in considerazione della legge 10/2013 sulle “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani.
“Ben 22 grandi alberi di pino italico in perfetta salute – si legge nell’interrogazione – oggi rischiano di essere abbattuti per una contestatissima recente delibera comunale, al fine di dare seguito al progetto di una pista ciclabile finanziata dalla Regione Puglia (…) Si tratta dei pini della specie “Pinus pinea” (anche detti pini domestici, o da pinoli, per i commestibili pinoli che producono, o ad ombrello, o italici, o d’Italia) (…) che schermano alla vista le più recenti abitazioni di periferia, di minor pregio artistico architettonico, per chi osserva Nociglia dal cuore del parco dei Paduli, facendo apparire la città, con gli altri suoi pini che bordano le strade di accesso al paese, un borgo incantevole caratteristicamente abbracciato da una cintura verde pittoresca (…). Un “organismo” unico, il Vignale, come è stato definito anche dai funzionari della stessa Regione, con i suoi pini e i suoi elementi architettonici e decori artistici”.
“E’ stata addotta la pericolosità dei suddetti alberi – aggiungono i parlamentari – per giustificarne l’abbattimento, cosa non accettabile, a meno di non volere considerare pericoloso qualsiasi albero solo perché un tifone può abbatterlo; i danni arrecati da alcune radici all’asfalto e alla strada sono irrisori e sono facilmente aggiustabili come avvenuto in tantissime realtà, in contesti simili anche prossimi, e per pini anche più grandi (ad esempio nella vicina città di Poggiardo in provincia di Lecce). Nel progetto contestato, inoltre, si prevede di piantare al posto dei bei pini autoctoni mediterranei oggi presenti, e che offrono tanta gradevole ombra anche per i futuri ciclisti fruitori della pista ciclabile, ben 40 alberi di canfora, pianta alloctona della quale si conosce l’effetto arrecato a strade e marciapiedi, notoriamente ben più aggressivo di quello dei pini”.
Il primo grande paradosso in tutta questa storia è che si vogliono abbattere degli alberi per costruire uno spazio destinato a cittadini che, muovendosi in bicicletta, vogliano stare a contatto con la natura e per garantire questo uso, “giustamente”, non si è pensato di meglio che distruggere ciò che della Natura è il simbolo stesso, ossia gli alberi. A quanti poi vedono negli alberi un ostacolo ‘insormontabile’ per la realizzazione della pista ciclabile, ecco cosa rispondono i parlamentari: “l’opera potrebbe essere ubicata sul lato strada del marciapiede, e spostando una delle due corsie della pista ciclabile, o entrambe, nella parte bassa, ai piedi del terrapieno del Vignale, adiacente alla struttura simil-fortificata in pietra del muro di contenimento del terrapieno. Una soluzione ubicativa intelligente quest’ultima, anche per valorizzare il luogo olivetato in basso, e la struttura in pietra del Vignale, con in alto le balaustre e i pini”.
Il secondo grande paradosso è che una delibera del genere venga adottata a pochi mesi dall’entrata in vigore della legge n. 10 del 2013 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 1° febbraio 2013, la quale stabilisce all’art. 7 le “disposizioni per la tutela e la salvaguardia dei filari e delle alberate di particolare pregio paesaggistico, naturalistico, monumentale, storico e culturale, ivi compresi quelli inseriti nei centri urbani”. Nella legge si prevede inoltre che entro sei mesi dalla sua entrata in vigore, i Comuni debbano identificare principi e criteri per il censimento degli alberi ed alberature di pregio nel proprio territorio, “quali appunto – sottolineano i parlamentari nella loro interrogazione – proprio i pini della città di Nociglia, tra cui quelli del suo Vignale”, e trasmettere questa informazione alla rispettiva Regione, la quale, a sua volta, entro i successivi sei mesi (quindi più o meno entro febbraio 2014), deve redigere l’elenco regionale e trasmetterlo al Corpo forestale dello Stato. Quest’ultimo avrà il compito di gestire l’elenco nazionale, che deve essere reso pubblico e disponibile a tutti sui siti internet delle competenti istituzioni. Per le Regioni che rimanessero “inerti” il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali attiverà i poteri sostitutivi.
Come saggiamente evidenziato dai parlamentari interroganti “bisogna impiegare i fondi pubblici per rimboschire, non per demolire gli alberi che ci sono”. Inoltre – sottolineano – tenuto conto che nel progetto della pista ciclabile si è previsto di acquistare anche 40 piante di canfora, “si ritiene che sia più utile prevedere alberi autoctoni, ad esempio gli stessi pini domestici, al fine di piantumarli intorno ad altri tratti spogli della pista ciclabile a Nociglia o in uno degli altri paesi in cui si snoda la pista stessa, ma non certo sul Vignale e al posto dei pini presenti!”
Intanto dallo scorso aprile il Forum Ambiente e Salute ha invitato i cittadini a contattare le autorità regionali inviando mail e fax di protesta per fermare l’annunciato scempio. In particolare l’appello è stato rivolto ad Angela Barbanente, Assessore regionale alla Qualità e Assetto del Territorio, Beni Culturali, Urbanistica, Politiche abitative, nonché Vicepresidente della Regione Puglia. Gli ambientalisti del Forum dichiarano di aver contattato oltre un anno fa l’Assessore (va ricordato che il progetto di espianto dei pini di Nociglia era stato accarezzato già dalla amministrazione precedente ed oggi sposato dalla nuova) la quale pare si sia manifestata sinceramente indignata di fronte alla notiza. Ecco perchè gli ambientalisti si aspettano un suo tempestivo intervento che fermi la scure (o la motosega), un altolà provvidenziale considerata – dichiarano – “l’urgenza e la miopia tecnico-amministrativa contro cui ci stiamo scontrando, che oggi ha portato a deliberare così scriteriatamente di fare legna, biomassa, in pochi minuti da alberi vivi e sani, come diversi agronomi e forestali hanno ben verificato, alberi di ben oltre mezzo secolo di altissima valenza paesaggistica e utilità sotto mille punti di vista, un bene vero per tutto il Salento! (…) Il finanziamento per la pista ciclabile – concludono – è regionale, e quei soldi nostri, come ogni fondo pubblico, rischiano più o meno implicitamente di esser causa dell’ intervento iniquo volto a far legna di quel vivo verde arboreo!”
AGGIORNAMENTI al 25 novembre 2013:
-4 parlamentari del Movimento 5 Stelle inviano una lettera aperta alla stampa e alle testate on line.
– Cittadini di Nociglia si incatenano ai pini del Vignale per impedirne il taglio
-Come potete leggere nel commento a fondo pagina del dott. Ippolito, l’Orto Botanico universitario del Salento, con una email, si è messo a disposizione dell’Amministrazione di Nociglia per suggerire soluzioni tecniche alternative idonee ad evitare il taglio dei pini
questo il testo della e-mail inviata questa sera al Sindaco di Nociglia:
Al Sig. Sindaco del Comune di Nociglia
In relazione all’Ordinanza – n. 51 del 21/11/2013, con la quale si prevede il taglio di 21 esemplari di Pinus pinea L. (pino domestico) dell’età presunta di una trentina d’anni per realizzare una pista ciclabile, si chiede alla S.V. la immediata sospensione dell’ordinanza suddetta, in attesa di ulteriori ed opportuni approfondimenti e verifiche, per tutelare queste alberature, che costituiscono un patrimonio paesaggistico e naturalistico di notevole valore e che connotano in maniera inconfondibile la periferia urbana a sud-ovest di Nociglia.
L’Orto Botanico dell’Università del Salento, da sempre impegnato nella tutela del patrimonio botanico della nostra provincia, si mette fin d’ora a disposizione per supportare codesta A.C. nello studio e nell’elaborazione di soluzioni tecniche e progettuali alternative, che mirino alla realizzazione di strutture compatibili con la presenza dei pini domestici ed alla valorizzazione paesaggistica e naturalistica degli stessi.
Rimanendo a disposizione per ulteriori chiarimenti si porgono cordiali saluti.
Orto Botanico e Laboratorio di Botanica Sistematica
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali
Università del Salento
Gentile dott. Ippolito, la ringraziamo a nome di tutti i lettori di FAME DI SUD e di tutti coloro che amano e rispettano la Natura, che con noi hanno condiviso la preoccupazione per la drastica decisione del Comune di Nociglia di estirpare i pini del Vignale. Ci auguriamo che la sua email sortisca l’effetto sperato. In caso contrario non ci resterebbe che dedurre una mancanza di volontà a trovare una soluzione alternativa che consenta di realizzare l’opera pubblica in programma e al tempo stesso di salvaguardare un patrimonio ambientale di grande valore.
Cordiali saluti,
la Redazione di FdS
Dovremmo forse aspettare che come già successo a lecce avvenga un fatto veramente grave prima di togliere questi alberi ?? prima di parlare avete provato a passare dal viale con la macchina ?? o avete pensato ai danni che le radici potrebbero provocare arrivando alla fogna bianca o ad altri condotti ?? al disagio per i residenti ?? non trovo giusto abbatterli, dico solo che quello non è il loro posto, sarebbe opportuno toglierli di la per trapiantarli in un’altra zona e piantare li degli altri alberi che non creino disagio con le proprie radici !
Gentile lettore, se si seguisse la sua filosofia, interi quartieri di verde (pensiamo a quelli di città europee come Londra, Amsterdam, ecc.) dovrebbero essere asportati. I pini di Nociglia sono lì da decenni e la ragione per cui li si vuole segare è la pista ciclabile e non i motivi da lei addotti. Del resto, come avrà avuto modo di leggere nel commento che precede il suo, i tecnici dell’Orto Botanico dell’Università del Salento si sono offerti di suggerire delle soluzioni alternative per risolvere il problema. Lasciamo pertanto la parola agli esperti e non procediamo alla soppressione di 22 creature viventi, per quanto dei vegetali, solo perchè ci viene più comodo eliminare un ostacolo che sarebbe invece sormontabile con altri accorgimenti.
Cordiali saluti.
la Redazione