di Rosalia Chiarappa
L’entroterra del Cilento nasconde, tra monti, fiumi, boschi e natura selvaggia, delle perle di rara bellezza, integra e primitiva. Chi ama camminare non può perdere i sentieri della Valle del fiume Calore nel cuore del Cilento. Il più interessante si sviluppa interamente sulla riva destra del fiume, un angolo incontaminato di natura, tra fitti boschi di salici, ontani, frassini, aceri e cespi di macchia mediterranea. Ma ciò che sbalorditivo, oltre al panorama costituito tra pareti rocciose, pendii scoscesi e trasparenza del tumultuoso corso d’acqua, è la varietà di felci, ben 370 specie diverse, soprattutto nel tratto tra i paesi di Felitto e Magliano (Salerno).
Presso le Gole del fiume Calore, per chi abbia voglia di avventura e un minimo di preparazione fisica, c’è la possibilità di effettuare il torrentismo per scendere in un emozionante slalom tra le acque frequentate dalla lontra a bordo di canoe e di kayak. Spostandosi a sud, nella zona in cui regna sovrana l’inconfondibile sagoma del Monte Bulgheria che si impone nella dolcezza del paesaggio cilentano, si scopre una vera meraviglia: la cascata “Capelli di Venere” a Casaletto Spartano (Salerno). Il nome deriva dall’abbondanza di piante di Capelvenere ma anche dalla forma delle cascatelle che assomigliano a delle ciocche di luminosi capelli. Il luogo incantato e incantevole, ma facile da raggiungere, risuona degli scrosci dell’acqua gelida e limpidissima che ospita colonie di rane e girini. Per chi ha voglia di camminare il suggerimento è quello di percorrere il sentiero che conduce dal laghetto verso la gola dalla quale sgorgano le cascate, tra veri e propri cuscini di muschio e i rami degli alberi che arrivano a toccare l’acqua.
Languorino post passeggiata? A meno di un’ora di strada c’è Rofrano (Salerno), caratteristico e ben conservato borgo medievale alle pendici del Monte Cervati. Ma prima di rifocillarvi potete approfittare per visitare il borgo in cui ogni anno a settembre si svolge una grande festa in onore della Madonna di Grottaferrata, in cui le donne del paese, durante la processione per le scoscese vie della cittadina, sorreggono sulla testa la “centa”, culla a raggiera formata da candele e addobbata con nastri colorati che rappresenta il Bambin Gesù. Ognuna pesa sui sedici chili e dopo la processione viene donata alla chiesa come riserva di candele per tutto l’anno.
A una cinquantina di minuti circa da Rofrano, in direzione sud-est, potete infine raggiungere un altro incantevole angolo dell’entroterra cilentanto, le Grotte del Bussento. Il fragore annuncia il fiume fin dai primi passi del percorso. La passeggiata inizia da Morigerati (Salerno) con una ripida mulattiera lastricata in pietra e in parte scavata nella roccia che, dopo una serie di tornanti in discesa, porta fino all’ingresso della bocca della grotta. Da qui si entra con una stretta scaletta in pietra e si oltrepassa il profondo e spettacolare canyon scavato dal fiume. E sembra di essere catapultati in un “altro mondo”: il verde brillante dei muschi e delle foglie, la limpidezza delle acque, i massi sospesi, fanno pensare a paesaggi neozelandesi, perfetti per girare le scene di un film.
La suggestiva gola scavata dal Bussento si apre poi su una sorta di belvedere che si affaccia sul mulino seicentesco che a dispetto del suo aspetto fiabesco è ancora perfettamente funzionante. Salendo sul tetto si scopre l’origine di tutto questo fermento di acque, il punto in cui il fiume “torna alla luce” sgorgando da una imponente e vorticosa cascata di acqua sorgiva. Impossibile resistere alla tentazione di immergere le mani in quest’acqua gelida e cristallina!
Durante la passeggiata è facile farsi rapire dalla lussureggiante vegetazione che in un abbraccio spettacolare si specchia e crea giochi di luce tra le acque del fiume, le cascate e i laghetti. Ma aguzzate la vista per non perdere gli “incontri” con le piccole ma meravigliose orchidee, presenti in ben 254 specie in tutto il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, e i gamberi di fiume che hanno il loro habitat ideale nelle acque fresche e limpide del Bussento.
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Info Grotte del Bussento: Centro Visite a Morigerati: orari di apertura 10.00 – 17.00
(marzo – aprile: aperta tutti i weekend e i giorni festivi; maggio – metà ottobre: aperta tutti i giorni; metà ottobre – novembre: apertura tutti i weekend e i giorni festivi; dicembre – marzo: solo su prenotazione)
L’oasi può essere visitata tutto l’anno (tempo permettendo) su prenotazione.
L’Oasi rimane chiusa nei giorni di pioggia.
Si effettuano visite guidate in italiano, inglese e tedesco.
Centro Visite +39 0974 982327 – +39 333 6959 991 – grottebussento@wwf.it
Ingresso Oasi
Piazza Piano della Porta 17, Morigerati