Fra Palermo, Monreale e Cefalù, sono nove i siti candidati al Patrimonio dell’Umanità Unesco. Puglisi: «la memoria, un progetto di vita per il futuro»

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Sicilia | 1- Chiesa di San Giovanni degli Eremiti, Palermo, XII sec. – Photo by Jean-Pierre Dalbéra | CCBY2.0

di Redazione FdS

Sono ben nove i siti siciliani candidati al patrimonio storico-artistico dell’Umanità per l’anno 2015 che la Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco ha approvato in via definitiva e trasferito all’Unesco di Parigi. Sette di essi si trovano a Palermo e sono testimonianze monumentali del periodo arabo-normanno (Palazzo dei Normanni e Cappella Palatina, Chiesa di San Giovanni degli Eremiti, Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio, Chiesa di San Cataldo, Palazzo della Zisa, Cattedrale di Palermo, Ponte dell’Ammiraglio) mentre le altre due sono le Cattedrali di Cefalù e di Monreale, entrambe in provincia di Palermo. In tutte si realizza una sintesi tangibile di influenze culturali di diversa provenienza storica e geografica. La presentazione della candidatura è il punto di avvio di una procedura di valutazione fatta di ispezioni da parte di esperti internazionali, il cui esito sarà poi sottoposto per la decisione definitiva al vaglio del Comitato del Patrimonio Mondiale.

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2 – Cappella Palatina, Palazzo dei Normanni, Palermo, XII sec. – Photo by Allie_Caulfield | CCBY2.0
3 – Chiesa di San Cataldo, Palermo, XII sec. – Photo by Jean-Pierre Dalbéra | CCBY2.0
4 – Chiesa di S. Maria dell’Ammiraglio, Palermo, XII sec – Photo by Allie_Caulfield | CCBY2.0
5 – Palazzo della Zisa, Palermo, XII sec. – Photo by Jean-Pierre Dalbéra | CCBY2.0
6 – Ponte dell’Ammiraglio, Palermo, XII sec. – Photo by Jean-Pierre Dalbéra | CCBY2.0
7 – Cattedrale di Palermo, XII sec. – Photo by freshcreator | CCBY2.0

L’iter della candidatura si è svolto con il coordinamento generale ed il supporto tecnico-scientifico dell’Ufficio Patrimonio Mondiale Unesco, del Segretariato Generale del MiBACT, che ha lavorato di concerto con i promotori del progetto, ossia la Regione Siciliana e la Fondazione Patrimonio Unesco Sicilia, i Comuni di Palermo, Cefalù e Monreale e altri soggetti istituzionali.

A comunicare l’intera operazione con soddisfazione è il presidente della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, il siciliano Giovanni Puglisi. «Questo risultato – ha dichiarato – non soltanto valorizza ulteriormente un territorio che merita un destino certamente migliore di quello che gli viene assegnato dalle disavventure della politica di questi anni, ma anche inserisce nel patrimonio dell’Unesco un sito che davvero si presenta con caratteristiche di unicità perchè il patrimonio bizantino e arabo-normanno che è sedimentato nei siti storico-artistici di Palermo è un esempio unico al mondo di sincretismo culturale a valle di diversità religiose e politiche».

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8 – Duomo di Monreale (Palermo), part. del chiostro, XII-XIII sec. – Photo by Allie_Caulfield | CCBY2.0
9 – Cristo Pantocratore, Duomo di Cefalù (Palermo) –  Photo by Allie_Caulfield | CCBY2.0

 «In Sicilia – conclude Puglisi – nei millenni della sua storia non è stata mai cancellata alcuna esperienza culturale religiosa, ma ognuna è cresciuta accanto all’altra conservandone e rispettandone valori e tradizioni. Mi auguro solo che la memoria possa restare anche un progetto di vita per il futuro. Mi preme infine ricordare che la procedura per la candidatura, dopo la valutazione tecnica del Ministero dei Beni Culturali, viene approvata dalla Commissione Italiana per l’Unesco e trasferita a Parigi per la parte conclusiva dell’iter. La previsione di proclamazione è per la tarda primavera-estate del 2015, quindi in tempo affinchè Palermo apra le sue porte e i suoi patrimoni ai visitatori di Expo 2015».

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