di Redazione FdS
Centodieci anni fa moriva a Sant’Agnello (Napoli), ridente cittadina della penisola sorrentina, lo scrittore e drammaturgo statunitense Francis Marion Crawford, uno dei più prolifici e celebri della sua epoca, innamorato dell’Italia (dove peraltro era nato, a Bagni di Lucca) al punto da viverci stabilmente e da farne lo scenario di tanti suoi lavori letterari. A parte il borgo toscano di nascita, due sono stati i luoghi centrali della sua esistenza: Sant’Agnello, dove ancor oggi sopravvive la sua splendida villa affacciata sul Golfo di Napoli, data in donazione dai discendenti alle suore Figlie di Maria Ausiliatrice, che ne hanno fatto un ameno luogo di soggiorno, e la torre cinquecentesca, oggi nota come Torre Crawford, affacciata sullo splendido mare di San Nicola Arcella (Cosenza), in Calabria, buen retiro estivo dello scrittore per circa un quarto di secolo. Proprio nel nome di Crawford, fra questi due luoghi è stato avviato lo scorso 9 Aprile un gemellaggio siglato fra la delegazione del Comune di Sant’Agnello guidata dal sindaco Pietro Sagristani, e il sindaco di San Nicola Arcella, Barbara Mele. L’incontro è avvenuto in occasione del 110° anniversario della morte di Crawford, scomparso ad appena 55 anni e dedito, per anni, a fare la spola con la sua pilotina americana ‘Alda’ fra Sant’Agnello, dove visse a cavallo tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento e dove ora è sepolto, e la cittadina calabrese dell’Alto Tirreno Cosentino.
Crawford discendeva da una famiglia di intellettuali ed artisti, essendo figlio dello scultore statunitense Thomas Crawford, mentre la madre, Louisa Cutler Ward, era sorella della poetessa americana Julia Ward Howe. Compiuti gli studi nelle università statunitensi di Cambridge e Concord, e poi in Europa a Karlsruhe, Heidelberg e Roma, si affermò come autore poliedrico, con esperienze anche negli Stati Uniti e in India, dove diresse il quotidiano “Allahabad Indian Herald”. Fu inoltre conoscitore di ben 17 lingue e dialetti, fra cui il calabrese, parlato così perfettamente da essere spesso scambiato per un autoctono.
Negli anni in cui ha dimorato in Calabria nella cinquecentesca torre di vedetta “San Nicola”, oggi denominata appunto “Torre Crawford”, ha tratto ispirazione da quei luoghi per parte della sua cospicua produzione letteraria, non esclusivamente legata al genere “horror” per il quale pure fu principalmente noto e a cui è senz’altro ascrivibile il racconto “For the Blood is the life”, scritto e ambientato proprio nella Torre calabrese. Nel panorama letterario anglosassone del suo periodo fu riconosciuto tra gli scrittori di alto rango, al pari di autori come William D. Howells, Henry James, Virginia Woolf, Rudyard Kipling. Un successo che vide alcuni dei suoi più noti romanzi fare da soggetto di film prodotti nella prima metà del secolo scorso e interpretati da divi indiscussi come Clark Gable, Lillian Gish, Ronald Coleman.
Durante l’incontro istituzionale avvenuto a San Nicola Arcella, sono state dunque avviate le attività propedeutiche alla costituzione del Patto di Gemellaggio tra i due Comuni, sostenuto anche dalla Pro Loco di San Nicola Arcella, presieduta dalla dr.ssa Cristina Avallone. Un patto concordato in via informale già da tempo e finalmente in dirittura d’arrivo. All’incontro è stato presente anche il prof. Antonino De Angelis, Direttore del Centro Studi e Ricerche intitolato a Crawford, la cui sede nella cittadina campana è stata per anni a “Villa Crawford”, dove lo scrittore visse e morì il 9 aprile del 1909.
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