di Redazione FdS
Dal 24 ottobre 2014 all’ 11 gennaio 2015, a Genova, presso i Musei di Strada Nuova, a Palazzo Rosso, si terrĂ la mostra Luigi Fiorillo, l’avventuroso fotografo di Alessandria d’Egitto. La mostra, a cura di Elisabetta Papone e Adriano Silingardi, espone immagini – tutti positivi originali all’albumina – facenti parte della raccolta privata di Adriano Silingardi, fotografo e collezionista di fotografie storiche. L’inaugurazione è prevista per giorno 23 ottobre, alle ore 17.30.
Il destino di molti fotografi dell’800 è quello di essere conosciuti e ricordati per il loro lavoro, ma non per la loro vita personale: Luigi Fiorillo, italiano ma dal 1880 “fotografo di Sua Altezza il Principe Mohammed Toussoun Pasha”, non sfugge a questa regola. Sappiamo poco della sua biografia, ma alcuni studiosi lo definiscono partenopeo (ad es. Maria Giovanna Stasolla nel saggio “Italiani in Egitto: osservazioni e riflessioni sulla base di materiali nuovi o poco noti”, in New Asian American Writers and News from UK, Italy and Asia: Literature and the Visual Arts, ed. Lina Unali, E-book published by Sun Moon Lake Telematic, December 2006). Di certo sappiamo che nel 1871 espone per la prima volta le sue fotografie a Napoli. Ha operato come fotografo dal 1870 in Africa settentrionale e in Medio Oriente, ed ha riscosso un certo successo internazionale, come dimostra la menzione d’onore ottenuta all’Exposition Universelle de Paris nel 1878 e i premi ricevuti a Ottawa e a Boston nel 1884. Sembrerebbe avere svolto la maggior parte della sua attivitĂ ad Alessandria d’Egitto dove possedeva uno studio professionale (“stabilimento fotografico”) rinomato e svolgeva la sua opera anche a servizio della corte. Non a caso negli anni ´80 del XIX secolo si fregia del titolo di “le photographe de Son Altesse le Prince Mohammed Toussoun Pasha.”
Il fatto che Fiorillo si stabilisca ad Alessandria non è casuale: la città è bella e vitale, le occasioni di lavoro sono molte. La città nel corso dell’Ottocento conosce uno sviluppo tumultuoso, crede nella modernizzazione e si rivolge all’occidente per avere la tecnologia e le competenze necessarie. Alessandria diviene un crocevia di esperienze, popoli e culture, uno straordinario mondo variegato di tolleranza e conoscenza. La popolazione aumenterà costantemente fino a raggiungere i 600.000 abitanti all’inizio del XX secolo. A fianco dei quartieri abitati dai fellahs Egiziani provenienti dalle campagne del delta o dalla Nubia si sviluppano comunità Italiane, Greche, Armene, Maltesi, Siriane, Britanniche, Russe … Ogni comunità ha la sua religione, la sua scuola, la sua festa nazionale, il suo cimitero; un testo dell’epoca così commenta: “Alessandria è stata la prima città del mondo musulmano a permettere a coloro che non avevano una religione, ai liberi pensatori, di avere un loro cimitero”.
Fiorillo, reporter ante litteram, segue una missione della SocietĂ Geografica Italiana nel 1877; rimane, tra i pochi occidentali, in Alessandria durante la rivolta dell’esercito egiziano nel 1881 e il drammatico bombardamento inglese dell’11 luglio del 1882. Fotografa le fortificazioni, i morti, le vie e i monumenti distrutti dalle bombe e raccoglie poi le immagini in un album che titola, non senza cinismo, “Souvenir d’Alexandrie: Ruines, 1882”. Compie poi viaggi in Africa Orientale al seguito delle spedizioni coloniali dell’esercito italiano: in particolare conosciamo le suo foto della spedizione del generale Alessandro Asinari, conte di San Marzano, compiuta tra il 1887 e il 1888 per riconquistare il terreno perso dopo la sconfitta di Dogali.
Luigi Fiorillo muore nel 1898; l’attività del suo studio continuerà , con il figlio, fino agli anni Venti del Novecento.
Musei di Strada Nuova – Palazzo Rosso, Genova
via Garibaldi, 18
Orario: martedì-venerdì 9 – 19; sabato e domenica 10 – 19
Ingresso libero