di Redazione FdS
Dopo l’obiettivo raggiunto dal Parco Nazionale del Pollino, entrato nel 2015 nella rete globale dei Geoparchi UNESCO, un altro luogo unico della Calabria, il Parco Nazionale d’Aspromonte, si candida ad entrare nella élite dei luoghi ad alto tasso di geodiversità, ossia caratterizzati da un’ampia varietà di caratteri geologici (rocce, minerali, fossili), geomorfologici (forme, processi), idrologici e pedologici. Un obiettivo di grande valore e prestigio che Famedisud vuole promuovere spiegando ai lettori come fare per sostenere tale candidatura [leggi di seguito i pochi e semplici passaggi per partecipare]; un risultato dal cui raggiungimento l’Aspromonte e l’intera Calabria hanno tutto da guadagnare in quanto la rete dei Geoparchi UNESCO punta a garantire la promozione e la conservazione dell’eredità geologica del pianeta ed incoraggia lo sviluppo sostenibile delle comunità interessate dalla presenza di geositi di pregio.
COSA FARE PER SOSTENERE LA CANDIDATURA
Tutti uniti dunque verso l’obiettivo Unesco. Il Parco Nazionale dell’Aspromonte chiama a raccolta la comunità chiedendo il sostegno all’importante percorso di candidatura alla Rete “UNESCO Global Geoparks”. Un appuntamento che rappresenta l’inizio di una “nuovo percorso storico” per l’Aspromonte che, con le sue eccellenze geologiche, naturalistiche, culturali e antropologiche, intende esaltare Bellezza e Dignità. L’UNESCO Global Geoparks è uno strumento di valorizzazione Geo-Culturale che può consentire importanti ricadute in termini sociali ed economici per un territorio che vanta numerosi Geositi di rilevanza internazionale.
Chiunque può contribuire a sostenere la candidatura, testimoniando così la partecipazione del territorio: Cittadini, Studenti, Rappresentanti di Istituzioni o di Associazioni, Professionisti. Esprimi, quindi, il Tuo supporto alla candidatura… scaricando e compilando il fac-simile in formato word inserendo il tuo nominativo e le tue considerazioni. Quindi invia il modulo compilato via e-mail all’indirizzo geoparco@parcoaspromonte.gov.it
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“Elevare l’Aspromonte a vessillo positivo del territorio di Reggio Calabria è un’azione etica pregevole e va sostenuta con coraggio” – ha giustamente osservato monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, arcivescovo metropolita dell’arcidiocesi di Reggio Calabria. Rendere infatti l’Aspromonte simbolo di bellezza autentica e di qualità ambientale significa togliere forza al “mito” della ‘ndrangheta, ed è importante che questo processo nasca da un diretto coinvolgimento dei cittadini e delle istituzioni pronti a ravvisare nell’eventuale riconoscimento internazionale lo stimolo a reinnescare meccanismi di partecipazione reale alla vita pubblica, partendo proprio da quegli ambienti aspromontani che un certo giornalismo ha dipinto solo nelle sue sfumature negative, trascurando tutto il resto.
L’IMMENSO VALORE NATURALISTICO DEI LUOGHI
L’ingresso del Parco Nazionale d’Aspromonte nei Global Geoparks sarebbe più che meritato perché con la particolarità delle sue rocce, questa straordinaria montagna ha una storia geologica di estremo rilievo per la comunità geologica e non solo. Importante elemento geologico, noto nella letteratura scientifica come arco Calabro-Peloritano, il massiccio dell’Aspromonte presenta una speciale peculiarità: dopo le monotone sequenze sedimentarie, che rappresentano l’ossatura della catena Appenninica lungo tutta la penisola, inaspettatamente presenta rocce metamorfiche e magmatiche, completamente diverse dalle precedenti per età e composizione, offrendo un paesaggio dalle forme severe e imponenti, che simula sembianze tipicamente alpine. Le metamorfiti delle Unità dell’Aspromonte rivelano una storia antica e complessa che proietta a diverse centinaia di milioni di anni addietro, svelando l’esistenza di antichi continenti che oggi non esistono più. In altri termini – spiegano i responsabili del parco – “le peculiarità geologiche e geomorfologiche dell’Aspromonte sono tali da rendere la Montagna del Parco Nazionale dell’Aspromonte unica nel panorama geologico e geografico… praticamente un pezzo di Alpi “migrato” fino al centro del Mediterraneo”.
“Il Decreto ministeriale del 10 aprile 2018, conferma come il territorio dell’Aspromonte, nella sua complessa e variegata orografia, rappresenta l’occasione privilegiata per l’integrazione degli obiettivi e delle strategie di conservazione della Direttiva Habitat con il sistema istituzionale delle aree protette in Italia”, ha spiegato il Presidente del Parco dell’Aspromonte, Giuseppe Bombino. “Con la tutela e la valorizzazione sostenibile delle nuove ZSC, inoltre, si intende dare avvio alla strutturazione della rete ecologica interna del Parco che sarà parte della rete ecologica provinciale e regionale integrando la Rete europea “Natura 2000”, procedendo, grazie alle risorse messe a disposizione dalla Regione Calabria, al monitoraggio dello stato di conservazione delle popolazioni animali e vegetali e degli habitat dove tali peculiarità si localizzano, e di verificare periodicamente se le misure di protezione previste siano sufficienti a garantirne la conservazione.”
“Attraverso una corretta gestione dei siti – ha concluso Bombino – potranno, contemporaneamente, essere definite attività ed iniziative di sviluppo locali, fondate sull’importanza della conservazione della natura, prevedendo, anche, forme specifiche di programmazione partecipata degli attori locali per salvaguardare l’efficienza e la funzionalità ecologica di habitat e/o specie alle quali il sito è “dedicato”. Il Consiglio Direttivo del Parco attuerà fattivamente l’azione di tutela adottando nel corpo regolamentare le Misure Specifiche di Conservazione appena approvate”.
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