In scena con Lotoro, a cui si deve il più vasto recupero al mondo di musica scritta nei lager, ci sarà anche la cantante Cristina Zavalloni. In programma un inedito di Henryk Leszczinski composto a Mauthausen
di Redazione FdS
Appena lo scorso 16 gennaio era sul palcoscenico dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, dove – alla presenza di ospiti di prestigio, come Laura Mattarella, figlia del Capo dello Stato, e Noemi Di Segni, Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane – ha diretto con grandissimo successo “Libero è il mio canto”, un toccante concerto di musiche scritte dalle donne deportate in campi di prigionia di tutto il mondo; con lui l’ensemble Lagerkapelle, le voci femminili, tutte pugliesi, dell’Ilse Weber Choir, quelle soliste di Cristina Zavalloni e Anna Maria Stella Pansini, quella recitante di Paola Pitagora, oltre alla special guest della serata, la celebre cantante israeliana Aviva Bar-On, deportata a dieci anni nel campo di concentramento di Theresienstadt e miracolosamente sopravvissuta (il concerto andrà in onda su RAI5, il 27 gennaio alle 21.15). Lui è Francesco Lotoro, pianista compositore e direttore d’orchestra pugliese, che da quasi trent’anni raccoglie, trascrive, preserva ed esegue musiche composte dagli internati nei campi durante gli anni della seconda Guerra Mondiale, fino a dar vita, a Barletta, alla Fondazione Istituto di Letteratura Musicale Concentrazionaria (ILMC), alla quale fa capo il progetto Cittadella della Musica Concentrazionaria, il più grande Hub internazionale sulla materia.
A questo straordinario patrimonio musicale Lotoro attingerà anche per il prossimo concerto che il 24 gennaio lo vedrà protagonista al pianoforte presso il Palazzo del Quirinale, alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella, in occasione degli eventi ufficiali previsti per il Giorno della Memoria 2019, la cui celebrazione inizierà alle ore 11.00. Accompagnata dal musicista, la cantante Cristina Zavalloni si esibirà nella prima esecuzione assoluta di Kolysanka Oswiecinska, un brano su testo di Maria Czarnocka composto da Henryk Leszczinski nel famigerato campo di concentramento e lavori forzati di Mauthausen.
Intanto, nella giornata di ieri, un gruppo di coriste dell‘Ilse Weber Choir – ensemble vocale presente nel cast del concerto romano del 16 gennaio e del quale, insieme ad altre colleghe pugliesi e lucane, fanno parte docenti e studentesse del Liceo Musicale Casardi di Barletta – è stato ricevuto dal Sindaco di Barletta Mino Cannito presso Palazzo di Città, accompagnato dalla preparatrice Anna Maria Stella Pansini (docente di Canto presso lo stesso liceo musicale) e dal M° Francesco Lotoro che ha diretto il concerto a Roma. Il Sindaco si è voluto personalmente congratulare con le coriste per aver degnamente rappresentato Barletta e la Puglia in un evento di così grande spessore musicale e umano e ha, in particolare, espresso grande soddisfazione per gli alti risultati artistici ottenuti dal Liceo Musicale Casardi di Barletta. L’Ilse Weber Choir è stato infatti uno dei pilastri del meraviglioso concerto di Roma, ed ha letteralmente stregato il pubblico della Capitale eseguendo, fra l’altro, una travolgente versione del Bolero di Maurice Ravel (arrangiato per voci femminili da Norah Chamber e Medeleine Dryburgh nel famigerato Campo giapponese di Palembang), cantando perfettamente in diverse lingue (ceco, polacco, russo, italiano) e ricevendo meritati plausi, in primis dal Sovrintendente dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia M° Michele Dall’Ongaro.
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