Immagini: 1-4 by Comune di Gravina | 5-16 by Rossella Mazzotta – FdS: courtesy dell’Autrice
di Redazione FdS
Giudizio positivo quello di Gianni Bonazzi, dirigente del Servizio I del Ministero dei beni culturali, che ha così riassunto l’esito del sopralluogo compiuto stamane a Gravina in Puglia insieme all’architetto Francesca Riccio. Obiettivo della visita: verificare l’esistenza dei presupposti per la candidatura della città pugliese al patrimonio mondiale Unesco, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura.
Accolti dal sindaco Alesio Valente, dalla giunta comunale e dai rappresentanti degli enti istituzionali di promozione turistica e culturale, i due funzionari ministeriali sono giunti a Gravina in mattinata, a seguito dei contatti intessuti nelle settimane passate dallo stesso primo cittadino e dall’assessore municipale alla cultura Laura Marchetta con la segreteria generale del Ministero, finalizzati a dare il via alle procedure preliminari all’ipotizzata candidatura.
E per lunghi tratti sfidando anche la pioggia battente, si sono addentrati alla scoperta del borgo di pietra e delle sue meraviglie storiche ed architettoniche, seguendo i sentieri che li hanno portati prima al complesso delle Sette Camere, quindi alla zona del Padre Eterno ed alla veduta panoramica di Capotenda. Successivamente, tappa obbligata alla chiesa della Madonna della Stella e, attraverso il ponte-acquedotto del Settecento, alle altre chiese rupestri di Santa Maria degli Angeli, Sant’Andrea e San Basilio, oltre che al Bastione medievale. Un cammino lungo ma «interessante e per molti versi affascinante», hanno commentato i due ospiti, anticipando poi qualche considerazione su quanto visto e letteralmente toccato con mano. «Non c’è dubbio: Gravina merita attenzione. Ci sono solide basi dalle quali poter partire. La volontà della comunità locale c’è: serve adesso approfondire l’analisi dal punto di vista tecnico e scientifico».
Un passaggio necessario, anche alla luce dei mutamenti normativi intervenuti a seguito del riconoscimento Unesco tributato nel 1993 a Matera, del cui sito Gravina dovrebbe entrare a far parte, come secondo nucleo strategico di una prospettiva culturale unitaria, in nome della specificità del proprio habitat rupestre.
Nei prossimi giorni il Mibac procederà alla stesura di una relazione con la quale saranno indicate al Comune le procedure da seguire e gli impegni da assumere per compiere ulteriori passi in direzione della candidatura. «Siamo fiduciosi, e l’esito della visita odierna ci induce ad esserlo ancor più», commenta il sindaco Valente. «Rispetteremo alla lettera e senza ritardi le indicazioni che verranno – aggiunge il primo cittadino – chiedendo, al contempo, l’istituzione di un tavolo di concertazione permanente con Ministero e Comune di Matera, per elaborare e seguire un percorso quanto più possibile condiviso. È a portata di mano la possibilità di trasformare la nostra storia in una preziosa opportunità di futuro. Per questo confido che la città saprà stringersi attorno a questa iniziativa e farla propria».
Nel pomeriggio, a conclusione della visita, amministratori e dirigenti del Mibac si sono ritrovati nella biblioteca Finya per incontrare i giornalisti e fare il punto della missione gravinese. La marcia di Gravina verso l’Unesco è iniziata.
Durante la riunione il sindaco Valente è tornato sul rapporto fra Gravina e Matera: «Quello con Matera è un rapporto importante», ha dichiarato, «è il segno di un’unità di intenti ma anche di un’affinità ideale: siamo sempre più convinti che lo sviluppo di un territorio non si misuri dal numero più o meno alto dei suoi lampioni e delle sue strade, ma dalla tutela e dalla valorizzazione della propria storia e della propria identità: nella visione urbanistica e culturale che abbiamo in mente, vogliamo restituire a Gravina la sua fisionomia di culla della cultura e della civiltà». Parole che hanno incontrato l’apprezzamento di Bonazzi: «Le difficoltà per arrivare fino in fondo non mancheranno, ma l’accento posto sul ruolo della cultura è essenziale per noi. La consideriamo una scelta lungimirante. Gravina è indubbiamente in possesso delle condizioni di base da cui partire. Occorre adesso entrare nello specifico». E nei dettagli s’è addentrata subito Francesca Riccio, illustrando le prossime tappe del percorso da seguire per arrivare alla meta: «In una prima fase – ha spiegato – sarà necessario approfondire la conoscenza dei luoghi, per meglio definire le specificità dell’habitat rupestre gravinese ed appurarne l’unicità. A tal fine, ci saranno incontri ed ulteriori sopralluoghi per arrivare ad una proposta che comprenderà studi e verifiche finalizzati anche alla redazione di un piano di gestione, per approdare infine alla elaborazione di un dossier da sottoporre al vaglio della Commissione nazionale Unesco». Serviranno tempo, energie, risorse anche finanziarie e, soprattutto, la volontà di tagliare il traguardo. «I signori del ministero – ha sintetizzato l’assessora Marchetti – ci lasciano un compito da far tremare i polsi. Ma siamo convinti della necessità di andare avanti. Perseguiremo l’obiettivo con tutte le nostre forze». E nel suo viaggio Gravina non sarà sola. «Siamo pronti a lavorare con voi – ha infatti confermato il primo cittadino materano Adduce – perché voi, come noi, possedete un patrimonio unico, che è interesse di tutti salvaguardare ed offrire al mondo intero. Insieme si può».
fonte: Ufficio Stampa Comune di Gravina in Puglia