Nel 2004 il brano Dragostea din tei l’ha consacrata popstar internazionale. Con il pezzo Respira l’artista torna ai ritmi dance ma con un messaggio di amore universale
di Redazione FdS
Un paesaggio di aridi e rossi calanchi e un’oasi d’acqua verde smeraldo sembrano evocare scorci desertici di Giordania. In realtà siamo in una Puglia insolita e sorprendente, quella delle Cave di bauxite nei pressi di Otranto (Lecce), sullo sfondo delle quali, man mano che la camera allarga l’inquadratura, si scorgono l’azzurro del Mar Adriatico e fitti boschetti di macchia mediterranea. E’ qui che – caftano bianco e biondi capelli al vento – la nota pop singer rumena naturalizzata italiana Haiducii (nome d’arte di Paula Mitrache), ha scelto di girare il video del suo nuovo singolo “Respira” appena uscito con l’etichetta Sunflower/Believe.
Il brano è stato da poco pubblicato su YouTube, diffuso in radio ed è già disponibile per il download sulle principali piattaforme digitali. Il nuovo progetto discografico vede protagonista l’artista che nel 2004 ha scalato le classifiche internazionali con il brano dance “Dragostea din tei”, il primo a varcare i confini della Romania con un successo planetario da oltre 12 milioni di copie vendute, numerosi dischi d’oro e di platino vinti e la scalata delle blindatissime chart inglesi, sorpassando le posizioni di star come Madonna.
Dopo un percorso che l’ha vista impegnata in ambito discografico, oltre che televisivo (con esperienze da conduttrice e attrice di fiction) e sociale (si occupa anche di mediazione culturale per la comunità rumena in Puglia intrattenendo rapporti istituzionali con autorità di entrambi i Paesi di cui è cittadina), ritroviamo Haiducii in piena forma con questo nuovo brano pop di grande impatto in lingua romena e italiana, dagli echi vagamente orientali, un ritmo incalzante e a tratti ipnotico, e vibranti sonorità elettroniche; un pezzo orecchiabilissimo e potenzialmente in grado di imporsi nelle classifiche e nei circuiti radiofonici, magari da ascoltare spensierati on the road questa estate cogliendone il messaggio di positività.
Più che un “ritorno” quello di Haiducii è l’omaggio ad un pubblico che negli anni non ha mai smesso di seguirla percependo la carica di umanità racchiusa in un personaggio che nel tempo ha lasciato sempre più spazio alla persona e alle sue molteplici vocazioni: “è vero, – ci dice Paula – in realtà non è un ritorno perché non sono mai andata via. Ho inciso tanti brani, anche di genere diverso, come ad esempio “Stella”, che fa parte del musical ‘Actor Dei’ o, solo per citare qualche altro titolo, i brani dance ”Amicul meu” e “Te iubesc la rasarit” incluso in una compilation di pezzi incisi da 14 interpreti internazionali della dance di produzione italiana, per poi arrivare a quest’ultimo singolo di cui sono molto felice. Al tempo stesso posso dire che Haiducii ha lasciato sempre più spazio a Paula Mitrache: il successo di Dragostea din tei mi ha infatti dato la possibilità di essere libera; lo dico da persona che, adolescente, ha vissuto in Romania l’esperienza di un regime dittatoriale, e anche da artista il cui successo planetario, se vogliamo, ha rappresentato una sorta di riscatto da quel regime che demonizzava la musica di largo consumo. Ecco, Dragostea mi ha fatto sentire leggera, libera dai pensieri del passato, oltre a darmi la possibilità di occuparmi di altre cose, soprattutto in ambito sociale: dalla creazione dell’associazione di mediazione culturale “Dacia Nicolaiana”, che ho intitolato al mio Paese, l’antica Dacia, e al santo universale per eccellenza, san Nicola, fino al ruolo di consigliere dell’ex sindaco di Bari Michele Emiliano, dell’ex presidente della Provincia Vincenzo Divella e del senatore rumeno per la Diarpora Viorel Badea. Anche nel periodo del Covid ho sentito la necessità di rendermi utile e l’ho fatto collaborando come volontaria con l’associazione “Libera Energia” di Olbia attiva nel sostenere i senzatetto e anche tante famiglie italiane colpite dalla crisi”.
Abbiamo chiesto a Paula di dirci qualcosa sul testo del nuovo singolo, “Respira”, il cui titolo evoca senza dubbio un inno alla vita e alla positività: “Questo titolo più che alla nostra innata e vitale funzione fisiologica, che da qualche mese ci appare un po’ meno scontata, allude ad una grande e urgente esigenza di “respiro collettivo” cioè di comunione con il mondo e con le persone che ci circondano, una dimensione da riscoprire nella sua essenzialità e semplicità alla luce di un amore puro e senza confini di spazio e di tempo, un sentimento che travalica la quotidianità di ognuno e si apre alla natura e agli altri; una boccata d’ossigeno in un mondo inquinato, fisicamente e metaforicamente. “Respira” è inoltre un’espressione che ha il vantaggio di essere compresa da chiunque parli una lingua di origine neolatina, dall’italiano al rumeno, fino al portoghese, e non solo…insomma una parola trasversale come il mio pubblico”.
Haiducii, che da anni si divide tra Puglia e Sardegna – regioni con le quali ha instaurato un legame molto forte, – ha scelto un pugliese per la sua rentrée discografica, il barese Luca Laruccia, che con lei ha firmato il nuovo pezzo, oltre a curarne gli arrangiamenti. “Dopo aver lavorato per anni alla composizione di brani per far arrivare al successo ragazzi sconosciuti – dichiara Laruccia, noto autore di hit single – ho avuto la fortuna di collaborare con artisti sempre più importanti come ad esempio Francesco Renga o la stessa Haiducii. Con lei ho iniziato a lavorare per mettermi alla prova e cercare di costruire un brano che fosse orecchiabile e fruibile da tutti”. “Ho avuto il piacere di conoscere Luca – aggiunge Haiducii – durante un’occasione professionale. Eravamo entrambi membri di una giuria, per cui è capitato di scambiare qualche battuta sulle rispettive esperienze in ambito musicale, ma ho anche appreso della sua sensibilità verso i disabili e del suo impegno nel mondo dell’associazionismo. Ho poi conosciuto le persone di cui si occupa ed stato sorprendente scoprire i tanti aspetti che ci accomunano, oltre la musica. Così è nato “Respira”. E poi c’è che siamo entrambi pugliesi [ride], anche se da nove anni sono anche un po’ sarda.”
Il video girato a Otranto è stato invece diretto dal documentarista e fotografo pugliese Gabriele Carmelo Rosato, communication manager della romana Save the Cut: “L’idea alla base del videoclip musicale è stata quella di riprodurre con le immagini la carica di cui la canzone è portatrice. Una soluzione filmica nota come “videoclip evocativo”, in cui alla musica si associa una selezione di immagini che richiamano il brano ma non descrivono il testo. L’attrazione del pubblico viene facilitata dalla mediazione di Haiducii, che guarda in camera e dialoga con gli spettatori attraverso lo sguardo e i movimenti del corpo”.
Abbiamo chiesto infine a Paula com’è nata la scelta di Otranto e delle Cave di bauxite: “Posso dire che è stata una diretta conseguenza del mio particolare amore per la natura e i suoi colori. Il regista Gabriele Rosato e la fotografa Erika Ramunno – spiega – mi avevano mostrato le immagini di 5 location, ma senza pensarci troppo ho scelto le Cave. Vi dirò di più…per la mia costante voglia di calarmi fisicamente negli spazi naturali, sarei volentieri scesa nel laghetto verde con la mia amatissima tavola da sup ma purtroppo non è stato possibile. Poi naturalmente ha giocato anche il mio amore per la Puglia, terra magica e generosa, come del resto lo è anche la Sardegna, che adoro. Il caso ha infine voluto che questa produzione fosse quasi integralmente pugliese, fatta eccezione per il mental coach, il sardo Giuseppe Perra; un team col quale posso dire di aver condiviso una splendida esperienza umana e di lavoro: il giorno delle riprese tutto era perfetto, dal clima alla luce, all’assenza di disguidi tecnici. Io ho seguito le loro indicazioni ma loro nel riprendermi hanno seguito il mio stato d’animo, che in quel momento era di totale armonia. Spero che il risultato possa piacervi.”
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