Sette secoli d’arte in oltre 150 opere, fra dipinti e sculture di proprietà di fondazioni bancarie, istituzioni e collezionisti privati. Un patrimonio “nascosto” che viene alla luce a Napoli presso la restaurata Basilica di S. Maria Maggiore alla Pietrasanta. Sgarbi: «Tanta bellezza vi stordirà!»
di Kasia Burney Gargiulo
“Un vero e proprio museo, una immensità di bellezza davanti alla quale vi sentirete storditi”: queste le parole con cui il critico d’arte Vittorio Sgarbi, che ne è il curatore, ha presentato la mostra “I Tesori nascosti. Tino di Camaino, Caravaggio, Gemito” che dal 12 dicembre scorso è in corso a Napoli presso la Basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta, riaperta di recente come spazio culturale nel cuore del centro storico.
Tino di Camaino (San Giovanni Evangelista, XIV sec.), Caravaggio (Maddalena addolorata, tardo XVI sec.) e Vincenzo Gemito (Lo scugnizzo e il Ritratto di Fortuny, 1880-90) citati nel titolo dell’esposizione, sono solo tre dei 126 artisti le cui opere (oltre 150) rimarranno in esposizione fino al 27 maggio 2017. Nomi notissimi e altri meno noti al grande pubblico: dai maestri di scuola giottesca a Bartolomeo Vivarini, Tiziano, Paolo Veronese, Battistello Caracciolo, Jusepe de Ribera, Guercino, Mattia Preti, Francesco Solimena, Francesco Cozza, Corrado Giacquinto, Antoon Smink Pitloo, Salvatore Fergola, Filippo Palizzi, Domenico Morelli, Raffaele Belliazzi, Francesco Paolo Michetti, Antonio Mancini, fino ai più recenti Giacomo Balla, Giulio Aristide Sartorio, Arturo Martini, Filippo De Pisis, Giorgio De Chirico, Giorgio Morandi, Fausto Pirandello, solo per citarne alcuni.
LA MOSTRA
“La caccia ai quadri non ha regole, non ha obiettivi, non ha approdi, è imprevedibile. Non si trova quello che si cerca, si cerca quello che si trova. Talvolta oltre il desiderio e le aspettative” – ha detto Vittorio Sgarbi nell’illustrare il concept della grande esposizione ospitata nei prestigiosi spazi della Basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta, edificio storico recentemente riportato alla luce dopo anni di abbandono. Come suggerisce il suo titolo, l’intento della mostra è quello di “rivelare” ciò che normalmente è “nascosto”, ossia opere d’arte abitualmente non visibili nei musei pubblici perchè appartenenti a fondazioni bancarie, istituzioni e collezionisti privati. Uno straordinario focus dunque sul mondo del collezionismo, che secondo Sgarbi è “l’interesse per ciò che non c’è”. Un grande “affresco” dell’arte prodotta in Italia in 7 secoli di storia, tratteggiato attraverso i capolavori provenienti da diverse scuole e regioni, in grado di incarnare le molteplici sfumature maturate in un arco di tempo che va dal XIII secolo sino al Novecento. Il tutto con l’obiettivo di mostrare l’evoluzione artistica di stili e correnti, lungo un percorso espositivo che, concepito come le sale di un vero museo, si dipana fra una testa di maestro federiciano del 1250 e un autoritratto di Antonio Ligabue.
L’esposizione è una prosecuzione della mostra “Il Tesoro d’Italia” che dopo l’enorme successo (oltre 850.000 visitatori) all’Expo di Milano nel 2015, si è successivamente trasferita, fino a novembre scorso, nelle aree espositive del MuSa-Museo di Stato di Salò, proponendo un percorso intitolato “Da Giotto a de Chirico”. A Napoli ha cambiato titolo avendo introdotto importanti novità, fra cui i dipinti di Michelangelo Merisi da Caravaggio, artista che promette di essere la superstar della mostra con “La Maddalena addolorata” e la “Natività”; quest’ultima, proveniente dal Museo Regionale di Messina, sarà esposta dal 28 dicembre al Museo d’arte contemporanea M.A.D.R.E. di Napoli (via Luigi Settembrini, 79).
LA PRESTIGIOSA SEDE
Ad aggiungere bellezza a bellezza alla mostra è la sede che la ospita, anch’essa vero e proprio “tesoro nascosto”: si tratta della Basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta. L’edificio sacro fu edificato nella prima metà del VI secolo nell’area più antica della città, e fu il primo dedicato alla Vergine. Modificato varie volte nel corso del tempo – rilevante la sua ‘rivisitazione’ in chiave barocca, portata a termine tra il 1653 e il 1678 su progetto di Cosimo Fanzago – ha una torre campanaria originaria del X-XI secolo (la più antica di Napoli). Si narra che in questa chiesa sia stato sepolto papa Evaristo e che il nome “Pietrasanta” derivi da una pietra custodita all’interno che concedeva l’indulgenza a chi l’avesse baciata. Rimasta abbandonata per oltre 20 anni, la Basilica è finalmente tornata al suo splendore come “contenitore culturale” di pregio. Il restauro è stato finanziato con 1 milione e 300mila euro del Grande Progetto Unesco mentre 800mila euro sono stati raccolti dalla Associazione Pietrasanta a cui il cardinale Sepe ha concesso la Chiesa in comodato d’uso. Valorizzata anche dal punto di vista archeologico, presto sarà possibile effettuare visite guidate nei sotterranei. Nei pressi della chiesa è di notevole pregio la Cappella dei Pontano, piccolo tempio di epoca rinascimentale.
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La mostra “i Tesori nascosti. Tino di Camaino, Caravaggio, Gemito”, sponsorizzata dal gruppo Credem, è stata prodotta da Fenice Company Ideas e Radicinnoviamoci, gode del patrocinio dell’Arcidiocesi della Città di Napoli, della Regione Campania, del Comune di Napoli e della città Metropolitana di Napoli, ed ha il supporto di Orizzonti Italia. Tra i partner anche la Selav Spa, società che realizzerà un progetto di illuminotecnica permanente della facciata esterna della basilica.
Basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta, Napoli
Piazzetta Pietrasanta 17-18 (via dei Tribunali)
Aperta tutti i giorni (festivi compresi) fino alle 23.00
Biglietti (v. le varie tipologie) | Inclusa nel biglietto una App, che mette a disposizione i contenuti della mostra, illustrati da una audioguida d’eccezione: Vittorio Sgarbi
– Disponibili visite guidate e una ricca offerta didattica per le scuole (il programma è scaricabile direttamente dal sito della mostra www.itesorinascosti.it)
– Per info e prenotazioni è possibile inviare una mail all’indirizzo visiteguidate@itesorinascosti.it o telefonare al numero 081.19230565
– Per informazioni a scuole e gruppi: visiteguidate@itesorinascosti.it • 366 9391437