Il Borgo dei Borghi. Il Sud domina la classifica: vince Gangi, seconda Bosa, terza Santa Severina

facebook twitter instagram vimeo youtube google+ linkedin

Panorama_Gangi

Sicilia – Veduta del borgo di Gangi (Palermo) – Ph. Laura Lovecchio | CCBY-SA3.0

di Redazione FdS

E’ terminata da pochi giorni la sfida “all’ultimo borgo” lanciata dalla nota trasmissione di Rai3 Alle falde del Kilimangiaro condotta da Licia Colò e Dario Vergassola. Nel corso della puntata del 20 aprile è stato svelato il Borgo dei borghi, il borgo più votato dagli italiani. Vi ricordiamo che sono stati presentati 20 borghi – uno per ogni regione (quelli di seguito tracciati in rosso sono i borghi del Sud) – attraverso vedute aeree dei droni e punti di vista nuovi e sconosciuti del nostro immenso patrimonio storico e paesaggistico. Il Sud Italia ha sbancato la classifica, aggiudicandosi i primi quattro posti (peraltro già appartenenti al circuito dei Borghi più Belli d’Italia).

Vediamo prima quali sono stati i borghi in gara, elencati in ordine alfabetico: Acerenza in provincia di Potenza (Basilicata), Bienno in provincia di Brescia (Lombardia), Bosa (Oristano) in Sardegna, Caprarola in provincia di Viterbo (Lazio), Castell’Arquato (Piacenza) in Emilia Romagna, Castiglione di Garfagnana in provincia di Lucca (Toscana), Chiusa (Bolzano) in Trentino Alto Adige, Corinaldo in provincia di Ancona nelle Marche, Etroubles in Valle d’Aosta, Gangi in provincia di Palermo (Sicilia), Montone (Perugia) in Umbria, Pacentro in provincia di L’Aquila (Abruzzo), Portobuffolè in provincia di Treviso (Veneto), Santa Severina (Crotone) in Calabria, Sant’Agata dei Goti in provincia di Benevento (Campania), Sepino (Campobasso) in Molise, Specchia in provincia di Lecce (Puglia), Valvasone in provincia di Pordenone (Friuli Venezia Giulia), Vernazza in provincia di La Spezia (Liguria), Vogogna (Verbano Cusio Ossola) in Piemonte. Nel corso della puntata Licia Colò e Dario Vergassola hanno illustrato le caratteristiche storiche e culturali, le specialità gastronomiche dei borghi in gara, interagendo anche con gli abitanti del posto.

Vediamo a questo punto come si è venuta a configurare la classifica dopo che i telespettatori hanno espresso le loro preferenze attraverso il televoto:

Il primo posto è andato a Gangi, in provincia di Palermo: un comune siciliano di 7.260 abitanti. Domenica sera gli abitanti di Gangi erano riuniti davanti al maxischermo di piazza del Popolo per assistere alla cerimonia di premiazione. Oltre ai monumenti più suggestivi, gli spettatori di Rai3 hanno avuto modo di conoscere gli antichi mestieri gangitani, tra cui l’arte della scrittura su pergamena, e le danze folkloriche allestite per la famosa Sagra della Spiga.

Secondo posto per Bosa, in provincia di Oristano: un comune sardo di 8.133 abitanti situato nella subregione storica della Planargia. Già ambasciatrice della Sardegna grazie alla designazione dell’Associazione nazionale borghi più belli d’Italia, Bosa ha guadagnato un prestigioso secondo posto gradito al primo cittadino Pierfranco Casula che ha commentato: “Era già importante poter essere tra i venti borghi in gara e possiamo dire che Bosa ha comunque vinto” .

Bosa_dal_castello_di_serravalle_9_b

Sardegna – Veduta di Bosa (Oristano) – Ph. Raffaele Sergi | CCBY2.0

Il terzo posto è stato conquistato dal borgo calabrese di Santa Severina, comune di 2196 abitanti nei pressi di Crotone. “Santa Severina e’ l’esempio della Calabria che vogliamo: quella che attraverso la cultura crea economia e costruisce un modello di sviluppo”. E’ quanto ha dichiarato l’Assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri commentando l’ottimo piazzamento del borgo. “Il caso di Santa Severina – ha proseguito Caligiuri – oggi agli onori positivi della cronaca grazie adesso all’opera del suo attuale Sindaco Diodato Scalfaro, è la dimostrazione di come lo sviluppo debba essere sostenuto dal basso”. L’Assessore ha poi proseguito dicendo che “negli ultimi anni, ci sono stati importanti investimenti pubblici che hanno portato alla ristrutturazione del cuore pulsante di tutto il borgo che è il castello, così come della piazza, della cattedrale, delle due chiese sovrapposte di Santa Filomena e di Santa Maria del Pozzo e poi recentemente, in questa legislatura regionale, del museo diocesano. Ma tutti questi investimenti sarebbero rimasti vani se non ci fosse un’energia locale che ha portato a realizzare luoghi di accoglienza, ristorazione di qualità, occasioni di incontro nazionali e internazionali”. L’Assessore ha poi sostenuto che “tra gli altri, con Altomonte, Taverna e Gerace, Santa Severina è la dimostrazione evidente di come si possa fare crescere l’economia attraverso l’intelligente uso del patrimonio culturale, coinvolgendo i cittadini e i privati e avendo una visione dello sviluppo che vada al di la’ dei confini comunali”.

Santa_Severina

Calabria – Veduta di Santa Severina (Crotone) – Ph. Jelly | CCBYSA3.0

“Questi risultati – ha concluso Caligiuri – non si possono realizzare se non c’e’ una chiara consapevolezza e un ampio coinvolgimento locale in grado di promuovere e valorizzare gli investimenti pubblici, diffusi in tutta la regione da decenni ma che solo in pochi luoghi sono riusciti a creare reale sviluppo”. Non a caso, proprio a Santa Severina, sorse ai primi del Novecento la rivista “Siberene”, venne in visita il grande linguista tedesco Gerald Rohlfs, svolse studi Paolo Orsi, si verificò la solenne visita del patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I, vengono ancora pubblicati i “Quaderni siberenensi” e diversi studiosi hanno compiuto e compiono importanti ricerche come Francesco Le Pera, Salvatore Pancari e Ulderico Nisticò, che molto si è speso in questi ultimi anni per il rilancio di questa perla della cultura calabrese. Così come va evidenziata la sensibilità di amministratori e cittadini che nel corso degli anni hanno limitato quegli scempi edilizi che caratterizzano tanti centri storici calabresi ed italiani.

Hanno quindi fatto seguito: 4° Acerenza, in provincia di Potenza; 5° Bienno, in provincia di Brescia; 6° Corinaldo, in provincia di Ancona; 7° Sant’Agata dei Goti, in provincia di Benevento; 8° Caprarola, in provincia di Viterbo; 9° Pacentro, in provincia dell’Aquila; 10° Castiglione di Garfagnana, in provincia di Lucca; 11° Vogogna, in provincia del Verbano Cusio Ossola; 12° Portobuffolè, in provincia di Treviso; 13° Valvasone, in provincia di Pordenone; 14° Montone, in provincia di Perugia; 15° Vernazza, in provincia della Spezia; 16° Specchia, in provincia di Lecce; 17° Chiusa, in provincia di Bolzano; 18° Castell’Arquato, in provincia di Piacenza; 19° Sepino, in provincia di Campobasso; 20° Etroubles, in provincia di Aosta.

 
latuapubblicita2
 

Rispondi

Il tuo indirizzo e-mail non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono segnalati *

*

Torna su