Il Consevatorio napoletano di S. Pietro a Majella dichiarato bene di interesse storico-architettonico

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Campania – Targa sulla facciata del Conservatorio di S. Pietro a Majella, Napoli – Ph. MM | Public domain

di Redazione FdS

E’ una delle più prestigiose scuole di musica in Italia ed è stato nel corso della sua storia un faro di influenza per la cultura musicale europea contribuendo fortemente all’affermazione della Scuola Musicale Napoletana. E’ il Conservatorio napoletano di S. Pietro a Majella, storicamente frutto dell’unione di quattro precedenti istituti musicali a loro volta espressione del grande interesse della città di Napoli verso la cultura musicale. In questa scuola d’arte si è formato ed ha insegnato un numero elevatissimo di eccellenti compositori che hanno contribuito al successo dello stile musicale napoletano favorendone la rapida diffusione nelle corti di tutta Europa. Non a caso nel 1739, lo scrittore e politico francese Charles de Brosses, riferendosi alla città di Napoli, la definì “capitale mondiale della musica”. Da allora tanta acqua è passata sotto i ponti ma il prestigio di questo istitutocontinua a persistere come del resto attestato dal ministero dei Beni e delle Attività culturali e dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici della Campania che hanno dato il via libera al riconoscimento del Conservatorio quale Bene di Interesse Storico-Architettonico. Grazie a questo provvedimento godrà di particolare tutela non solo l’edificio che ospita il Conservatorio di musica, ma anche tutto il patrimonio artistico musicale e decorativo fra l’altro composto da arredi, dipinti, strumenti musicali, cimeli vari, stampe e foto antiche.

Il provvedimento è stato caldeggiato e supportato da numerose personalità del mondo musicale fra cui il musicista e regista Roberto De Simone che lo ha presieduto e che nel 1999 avviò un progetto di digitalizzazione del patrimonio musicale della biblioteca, il direttore d’orchestra Riccardo Muti, l’ex direttore del Conservatorio Vincenzo De Gregorio e l’attuale direttrice Elsa Evangelista.”Con questo riconoscimento universale – ha fatto sapere con un comunicato la direttrice – si raggiunge un importantissimo traguardo reso possibile grazie agli anni di lavoro, alla professionalità e alla lungimiranza di coloro che hanno diretto il conservatorio a partire dal maestro Roberto De Simone che, nel 1999, avviò un progetto di digitalizzazione del patrimonio musicale della biblioteca, unico al mondo, del San Pietro a Majella, insieme alla realizzazione del restauro di numerosi quadri e di strumenti musicali del museo storico”. Intanto la Evangelista ha già un nuovo obiettivo è cioè quello che il Conservatorio e tutti i suoi beni “possano raggiungere lo status di Patrimonio dell’umanità tutelato dall’Unesco“.

 

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