Nona giornata per Calabria Grand Tour l’iniziativa che per 30 giorni sta portando in giro per la Calabria il giovane reporter Silvio Gatto. Il tour è partito dalla stazione di Palizzi Marina, lido dell’omonimo borgo aspromontano di poco più di duemila abitanti in provincia di Reggio Calabria,. Per un mese Silvio attraverserà la sua regione alla scoperta dei tesori nascosti, ma anche delle tante ferite inflitte al territorio soprattutto nell’ultimo cinquantennio.
Il percorso di Silvio si sviluppa per tappe, non troppo definite, lasciando così spazio anche all’inatteso. Si concentrerà sui singoli territori provinciali, portando il giovane viaggiatore a visitare i luoghi più suggestivi e le maggiori opere, interrogandosi sulla loro fruibilità e sulle loro condizioni. Silvio racconterà ed illustrerà parti importanti del suo viaggio con immagini e testi condivisi sui social network Facebook e Instagram, sul suo Blog personale e anche su Fame di Sud che darà gli aggiornamenti in tempo reale. Un modo per tentare di infrangere i tanti ed inveterati stereotipi su una regione che solo in pochi conoscono davvero e che Silvio intende raccontare con gli occhi di chi ne vive la quotidianità nei suoi aspetti positivi e negativi. Lo farà percorrendola a piedi, in macchina o in treno a seconda della situazione e della meta da raggiungere. Pernotterà a casa di amici lì dove gli sarà possibile, oppure ricorrerà a B&B situati in punti strategici lungo il suo percorso.
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CALABRIA GRAND TOUR – 25 GIUGNO
Mi trovo a Borgia, presso il Parco archeologico di Scolacium. L’area accoglie elementi architettonici e artistici di agglomerati urbani di diverse epoche storiche: la città greca Skylletion (VII-III secolo a.C.), la romana Scolacium (fino al VII secolo d.C.) e i resti di una abbazia normanna del XII secolo. L’anfiteatro è ubicato nel settore sud-ovest dell’abitato. L’arena misura 45 metri di larghezza. La capienza è stimata intorno ai 10.000 spettatori. La costruzione risale al I secolo d.C., e, in Calabria, risulta essere unica nel suo genere.
Borgia (CZ)
Il Foro romano conserva, ancora oggi, la pavimentazione originale a mattoni quadrati. La piazza rettangolare era circondata da portici con colonne in pietra, poi in parte sostituiti da edifici pubblici. Un lato del foro era delimitato da un’importante via cittadina, il Decumanus Maximus. La prima fase costruttiva risale al II secolo a.C.
Parco archeologico di Scolacium, Borgia (CZ)
Le sculture ritrovate a Scolacium, quasi tutte nei pressi del foro, testimoniano le tradizioni e la cultura degli abitanti romani. Venivano ritratti principalmente noti personaggi della vita politica della città. Dalle toghe e dagli indumenti scolpiti è possibile tracciare il periodo storico di provenienza. Molte sono acefali: la testa poteva essere sostituita a causa di una decadenza fisica o politica.
Museo del parco archeologico di Scolacium, Borgia (RC)
Squillace, che si erge sulla sinistra della montagna, conserva il nome dell’antichissima colonia ateniese di Scylaceum che si trovava probabilmente sul mare nei pressi della rupe di Stalettì. Squillace è la patria di uno dei più importanti uomini del suo tempo, il ministro del re Odoacre e di Teodorico il Grande, Cassiodoro. Questi nel 539, in seguito alla morte del grande Re, ritornò nella sua città natale, fondando nei pressi di Stalettì un monastero nel quale egli, al cospetto dello stesso golfo di Squillace che ora cattura il nostro sguardo, compose le sue opere, e dove morì nel 577 ultracentenario.
Gerhard Vom Rath, Un’escursione in Calabria, 1871
Squillace (CZ)
Il castello di Squillace, probabilmente di origine bizantina, venne eretto prima del IX secolo d.C. Intorno all’anno 1000 la città fu distrutta e saccheggiata, ma, passata sotto il dominio dei Normanni, venne ampliata e trasformata in una fiorente corte feudale. Il castello fu ricostruito sotto il dominio di Ruggiero I D’Altavilla. Crollò durante il sisma del 1783 e venne nuovamente ripristinato negli anni settanta.
Squillace (CZ)
Uno dei murales realizzati durante il workshop “Fra venti: il nome, orizzonti, squarci e profumi di Stalettì”. L’iniziativa ha coinvolto studenti provenienti dall’Accademia di Catanzaro e di Brera (Milano). I dipinti sono stati eseguiti sulle pareti di alcune abitazioni nel centro storico del paese.
Ho scelto questa immagine, a mio parere, molto significativa.
Stalettì (CZ)
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