di Valerio Giancaspro*
La calvizie, chiamata anche “halopecia androgenetica”, è una condizione che colpisce prevalentemente gli uomini a partire dai trenta anni circa. Ce ne sono di vari tipi e puo’ colpire in maniera diversa in funzione di vari fattori che la possono causare. Per motivi di spazio in questo post mi limiterò a trattare la classica calvizie maschile, quella che colpisce uomini in salute, o che comunque possano essere definiti in salute secondo i canoni della medicina moderna occidentale. In realtà, secondo me, siamo tutti in qualche modo malati dalla nascita, ma di questo tratteremo in un altro post.
Il problema è molto semplice. A partire dai trenta, e per alcuni anche molto prima, l’uomo comincia a perdere i capelli. La perdita di capelli tende a colpire la parte alta della testa e le tempie, ed è antiestetica, soprattutto se non si è miliardari. Per i miliardari invece è considerata sexy.
Le origini del problema sono tuttora oggetto di studio e lo sono state per diverse migliaia di anni, per cui non aspettatevi una soluzione rapida dell’enigma. Si tratta di una delle poche migliaia di domande a cui la scienza occidentale moderna non ha ancora dato una risposta. La principale scuola di pensiero attribuisce il fenomeno ad un ormone, il testosterone, che viene trasformato in diidrotestosterone (DHT) da un enzima chiamato 5alfa-reduttasi di tipo II. Il DHT non attacca tutti i capelli ma solo i bulbi piliferi predisposti, che sono appunto localizzati alle tempie ed in cima alla testa. Il bulbo si miniaturizza, il ciclo dei vita del capello si intensifica, ed infine il bulbo more con conseguente perdita definitiva del capello. Il DHT, oltre ad avere l’hobby di attaccare alcuni bulbi, ha anche un ruolo positivo ed importante nello sviluppo di determinate caratteristiche maschili come la crescita dei peli corporei, la profondità della voce, il corretto funzionamento della prostata, etc. In realtà non si sa ancora per quale ragione il DHT attacca certi bulbi e perchè lo faccia ad una certa età, e, non conoscendo la causa è difficile trovare la soluzione.
A questa teoria “scientifica”, se ne affiancano altre, leggermente più esotiche, che cercano di spiegare la calvizie in maniera alternativa. Ne cito alcune tra cui quella per cui l’animale umano è destinato a perdere il pelo, ormai superfluo, quindi fatevene una ragione diventerete tutti completamente glabri; e quella per cui la caduta dei capelli permetterebbe all’uomo, che ormai vive sempre sempre al coperto, di prendere il sole, incrementando cosi’ la produzione di vitamina D etc. (teoria che però non spiega gli stempiati, a meno che non si presuma che l’uomo primitivo non stesse sdraiato sul telo mare a prendere il sole con la testa leggermente inclinata, prima da un lato e poi dall’altro).
Passiamo ora ai rimedi. Ci sono migliaia di prodotti anticaduta in giro, dagli shampoo, alle lozioni, al pettine laser che ti frigge la testa, alle cure ormonali che ti fanno crescere le tette, al trapianto di peli dal fondoschiena o dalla nuca. Ad oggi i rimedi medicinali testati, e che hanno una reale efficacia, sono fondamentalmente due: la finasteride (conosciuto anche come “Propecia”) ed il minoxidil (conosciuto come “Regain” o “Rogain”).
FINASTERIDE
La finasteride è un farmaco approvato anche dalla FDA, ed è un inibitore della 5 alfa reduttasi di tipo II. Le pilloline, che costano circa 1-2 Euro l’una, contengono 1mg di principio attivo e se ne prende una al giorno. Va preso per tutta la vita in quanto appena si smette i capelli tornano a cadere peggio di prima. Purtroppo la finasteride produce qualche ‘trascurabile’ effetto collaterale tra cui la crescita di peli anche in zone non desiderate, problemi di erezione, caduta del desiderio, riduzione del liquido seminale, depressione, stanchezza cronica, riduzione del pene, fibrosi del pene, ed alcuni amici riportano la crescita delle tette ed un tono di voce ambiguo. Le aziende farmaceutiche riportano gli effetti collaterali su mendo del 10% dei pazienti ma, come dire, io non ne sarei cosi’ sicuro.
MINOXIDIL
Il minoxidil (per gli amici Minox) è una sostanza usata prevalentemente per la cura dell’ipertensione, ma, per caso, ci si è accorti che tra gli effetti collaterali, ha anche la ricrescita dei capelli!!! Si vende in schiuma o lozione ed il trattamento costa circa 2-3 euro al giorno. Si spalma la schiuma una volta al giorno sulla testa. Il problema è che una volta iniziato il trattamento bisogna continuarlo per il resto della proria vita. Il minox ha meno effetti collaterali (ipotensione, eritemi, pruriti vari, etc) della finasteride, ma anche in questo caso il trattamento non puo’ essere interrotto, pena la perdita dei capelli che si è riusciti a salvare.
CAFFEINA e ACIDO CAFFEICO
La ricerca più recente tuttavia ha anche identificato nella caffeina un possibile rimedio. La caffeina si è rivelata (in vitro) uno stimolante della crescita dei capelli. Il problema è che bisognerebbe bere sessanta tazze di caffè di seguito per far arrivare un minimo di caffeina al cuoio capelluto, e nel frattempo, la morte sopraggiungerebbe per altre ragioni. Nulla però ci vieta di spalmarci la caffeina sulla testa, ondelaqualepercui uno scienziato tedesco, certo Dr. Wolff, si è inventato uno shampoo alla caffeina ed una lozione sempre alla caffeina, chiamate “Alpecin”. Sono vendute da Panorama ed altri supermercati, e costano 7-8 euro. Io le uso più o meno regolarmente ed è come spalmarsi il talco mentolato sulla testa e tendono a schiarire i capelli. Sicuramente Alpecin non promuove una visibile ricrescita, ma di certo stimola la circolazione sulla testa per cui lo consiglio comunque. La questione caffeina è, ad ogni modo, interessante poichè uno dei rimedi naturali piu’ antichi contro la calvizie (era usato persino dai Greci e dai Romani) è l’olio di rosmarino (rosmarinus officinalis). Il rosmarino, che bevuto è un potente stimolante, in realtà, pur non contenendo caffeina, contiene acido caffeico. L’acido caffeico è contenuto solo in modeste quantità nel caffè ed è invece contenuto in alte quantità in alcune erbe come il timo, la salvia, la menta ed appunto il rosmarino. Se l’acido caffeico e quindi l’olio di rosmarino, utilizzato a livello topico, avesse effettivamente un effetto anti calvizie, questo spiegherebbe anche il perchè la caffeina in vitro ha prodotto una qualche forma di effetto. Questa curiosa coincidenza andrebbe forse meglio verificata, anche se temo che qualunque rimedio non farmacologico alla calvizie, non risulti particolarmente interessante per l’industria farmaceutica.
LA CURA
A questo punto viene spontaneo chiedersi se esistano dei rimedi efficaci che ci facciano crescere i capelli senza farci crescere le tette.
Esistono vari rimedi naturali contro la calvizie, ma io ne consiglio uno in particolare, anzi una combinazione. E’ un fai-da-te naturale, un rimedio pratico (non sono un medico) che ho sperimentato su me stesso con risultati soddisfacenti e che ha costi molto limitati. Ovviamente è rivolto solo a persone in buona salute, che non abbiano quindi problemi (allergie, interazioni con farmaci, ecc.) a replicare, se vogliono, le scelte da me adottate. L’idea è di inibire tramite rimedi naturali l’effetto distruttivo del DHT sul bulbo, riequilibrare la produzione del DHT e stimolare il bulbo sia aumentando la circolazione sanguigna locale sia tramite la penetrazione di acido caffeico nello scalpo. Se state perdendo i capelli, ma ce li avete ancora, dovrebbe aiutarvi. Se siete ormai calvi, temo che ci vorrà qualcosa di piu’ potente, ma potete comunque provarci e vi invito a farmi sapere come va. In entrambi i casi bisogna aspettare almeno 3-4 mesi prima di vedere qualche risultato per via della lunghezza del ciclo di vita del capello. Per verificare se funziona basta tirarvi su i capelli (se ancora li avete) nella zona frontale e vedere se c’è ricrescita di nuovi capelli. Inoltre monitorate quanti capelli al giorno perdete.
Il mio consiglio è quello di agire su tre fronti:
1. L’alimentazione in generale
2. L’alimentazione mirata al riequilibrio degli ormoni
3. Il bulbo
1. L’ALIMENTAZIONE IN GENERALE
E’ importante avere una alimentazione equilibrata con sufficiente apporto di proteine, vitamine e sali minerali.
Da includere obbligatoriamente nella dieta, possibilmente in forma biologica:
– uova: una quantità adeguata di uova (direi almeno tre alla settimana)
– banane: poche perche’ molto ricche di carboidrati, direi un paio alla settimana, potete anche mangiarne solo meta’ al giorno
– mela verde (Granny Smith): un paio la settimana, anche mezza al giorno, da mangiare con la buccia in quanto quello che serve e’ proprio lì. La polpa potete anche lasciarla. Fate attenzione perchè è molto ricca di carboidrati. Lavate bene la buccia con acqua tiepida togliendo l’orribile cera che ci mettono su per farle sembrare lucide. Ricordate la buccia è la cosa più importante, il resto potete lasciarlo.
– peperoncino piccante: mangiarne moderatamente nella forma che si preferisce, se lo riuscite a trovare biologico ed italiano meglio. Attenti ai pesticidi.
– frutti di bosco: soprattutto more e fragole
– pesce: ottimo il salmone, per via dell’Omega 3-6
Integratori alimentari:
Sali minerali: si suggerisce un integratore per unghie, peli e pelle in quanto sono quelli che vi danno i sali minerali e omega 3. Fondamentali sono zinco e potassio, assicuratevi che il vostro integratore lo contenga al 100% del fabbisogno giornaliero. Non prendetelo ogni giorno in quanto un’overdose di vitamine e sali stressa il corpo (che deve espellerli) e può produrre l’effetto contrario. Direi una pillolina ogni 3 giorni.
Omega 3: una cápsula ogni 2-3 giorni, se mangiate pesce 3-4 volte la settimana non è necessaria. Se ovviamente l’integratore dei sali di cui sopra lo contiene gia’ non e’ necessario.
Da ridurre, ma non necessariamente eliminare del tutto:
– Gli zuccheri raffinati ed i cibi/bevande che li contengono (le varie coca cola, i succhi di frutta, i tè freddi in lattina etc)
– I cibi processati: soprattutto gli snack artificiali, i cibi pronti surgelati, ma anche il pane bianco. Se avete gravi problemi di sovrappeso è fondamentale che vi disintossichiate dai carboidrati o che comunque ne perdiate la dipendenza. Questo problema va affrontato in concomitanza col problema capelli. Io ho il forte sospetto che la calvizie sia dovuta anche a disordini alimentari.
2. L’ALIMENTAZIONE ED IL RIEQUILIBRIO DEGLI ORMONI
La produzione di testosterone e la sua trasformazione in diidrotestosterone può essere controllata tramite l’alimentazione sfruttando la combinazione di soia e tè verde. L’origine del rimedio viene fuori dalla constatazione che le popolazioni asiatiche perdano i capelli molto meno di quelle occidentali e che questo sia dovuto all’alimentazione. In effetti si è scoperto che i maschietti orientali mangiano molta soia e bevono molto te’ verde. Uno studio su topi ha verificato che la combinazione di questi due alimenti puo’ ridurre la produzione di DHT dell’80%.
– Soia
Non sono un grande amante della soia e trovo difficile cucinarla. La cosa più semplice è comprare le capsule di Isoflavoni di soia (consiglio di comprarli su internet, io li compro da Holland&Barrett ma ce ne sono diverse marche): una/due capsule al giorno, io suggerisco a stomaco vuoto, benchè la scatola potrebbe consigliarvi di assumerli a stomaco pieno. La ragione è un composto chiamato equolo. L’equolo è un metabolita chiave della daidzeina, uno degli isoflavoni presenti nella soia. E’ scientificamente dimostrato che l’equolo inibisce la produzione di DHT, e quindi aiuta a combattere la calvizie. L’equolo è prodotto dal metabolismo batterico intestinale ed è per questo che suggerisco di prendere l’isoflavone di soia a stomaco vuoto. Il problema e’ che solo il 25-50% della popolazione ha una flora intestinale capace di produrre equolo, con la percentuale più alta nelle popolazioni asiatiche. Questo potrebbe spiegare il perchè la calvizie sia meno presente in Asia. Ad ogni modo bisogna provarci e sperare di ritrovarsi nella percentuale giusta. Potete integrare le capsule di isoflavoni con latte di soia (se vi piace), germogli di soia nell’insalata (se li trovate) o con altra soia, possibilmente non OGM e non processata.
– Tè verde
Ne bevete almeno due tazze al giorno (ma meglio 3-4) di cui una come parte della colazione subito dopo la capsula di soia, o anche dopo il vostro usuale cappuccino. Non è importante che sia caldo, anzi fatelo raffreddare. Se non vi piace il tè consideratelo una medicina. L’importante è che non sia troppo distante dagli isoflavoni perchè vi serve l’azione combinata. Il tè verde può avere un pessimo sapore per cui scegliete la marca ed il tipo che più vi piace. Io uso il sencha (ottimo quello della Suki) ma anche il gunpowder va bene, e comunque meglio se biologico così evitate di assumere pesticidi. Potete anche combinarlo con menta, zenzero o anice per migliorare il sapore. Inoltre fate attenzione perche’ il tè verde va preparato a 60-70 gradi e non a ebollizione come il tè nero. L’infusione è anche più corta 2-3 minuti contro i 3-5. Questi accorgimenti vi aiuteranno a migliorarne il sapore.
Attenti a non bere il tè verde senza soia perché da solo fa incrementare la produzione di DHT, producendo l’effetto opposto rispetto a quello desiderato. Se vi piace il tè verde, state perdendo i capelli e non assumete soia allora vi consiglio di bere tè nero (English Breakfast, etc).
– Semi
Si tratta dell’alimento più antico dell’uomo. Una tazzina al giorno di un mix di semi di zucca e semi di lino. Potete anche aggiungere semi di girasole e noci. I semi possono anche esere macinati, prendendone un cucchiaio, o potete aggiungerli all’insalata. I semi sono ricchi di Omega 3, un inibitore naturale della 5 alfa reduttasi.
3. IL BULBO PILIFERO
La nostra battaglia deve essere completa e vincente, per cui suggerisco un trattamento topico a base di Saw Palmetto (Serenoa Repens o Palma della Florida), ortica e rosmarino. L’ortica ha la funzione di attivare la circolazione del sangue nelle aree interessate, il rosmarino oltre a riattivare la circolazione introduce dell’acido caffeico. La Serenoa è una pianta tipica del sudamerica che inibisce la 5 alfa reduttasi di tipo I e II e quindi inibisce la produzione di DHT. La stessa pianta è utilizzata nel trattamento di malattie legate alla prostata, ma in tal caso l’estratto viene ingerito. L’ingestione a mio avviso è molto pericolosa e potrebbe produrre effetti collaterali indesiderati in quanto agisce su genitali e prostata. Inoltre il principio attivo raggiungerebbe l’area interessata solo in minima parte. Per questo motivo sconsiglio di ingerirla e consiglio l’uso esterno come olio.
Olio di Serenoa (Serenoa repens, detta anche Saw Palmetto)
Ingredienti:
– 4-5 capsule di Saw Palmetto complex: le capsule contengono l’estratto. Io consiglio quelle di Holland&Barrett, che contengono I seguenti ingredienti: Saw Palmetto Berry Extract 80 mg (Serenoa repens) (berries) (Standardised to contain 85-95% Free Fatty Acids and Sterols), Pygeum Africanum Extract 10 mg (Pygeum africanum) (bark) (Standardised to contain 12% Total Sterols), Bearberry Extract 5 mg (Arctostaphylos uva ursi) (leaf) (Standardised to contain 10% Arbutin), Pumpkin Seed Oil Extract 40 mg (Curcurbita pepo)…
– 1 tazza di olio di semi di zucca biologico
– mezzo cucchiaino di olio di rosmarino ed ortica (di seguito vi dò la ricetta anche per questo olio)
Preparazione:
Aprite le capsule di Saw Palmetto complex nell’olio di semi di zucca bio, aggiungete il mezzo cucchiaino di olio di rosmarino ed ortica e mescolate.
Olio di rosmarino ed ortica
Ingredienti:
– 5 cucchiaini o 5 bustine da tè di ortica
– 3 cucchiaini di rosmarino secco
– 1 tazza di olio extravergine di oliva
Preparazione:
Macinare l’ortica ed il rosmarino, riscaldare l’olio d’oliva senza portarlo ad ebollizione, versare il macinato di ortica e rosmarino nell’olio caldo, coprire e lasciare riposare per una notte. Il macinato si depositerà sul fondo. La mattina dopo, separare l’olio dal fondo usando un filtro.
Applicazione
L’olio di Serenoa va applicato sullo scalpo una volta al giorno cercando di farlo assorbire dal cuoio capelluto, soprattutto nelle zone interessate. Massaggiate bene le zone interessate. Lo si può usare anche per modellare i capelli, soprattutto se lo applicate a capello umido. Se vi dà fastidio applicatelo e lasciatelo assorbire per mezz’ora prima di lavare i capelli. Non lavate I capelli con lo shampoo troppo spesso, ma solo 1-2 volte la settimana. Gli altri giorni usate solo acqua calda. Dopo 3-4 mesi potete ridurre l’applicazione a 4 volte la settimana alternando l’olio di Serenoa all’olio di ortica e rosmarino.
Gli olii dovrebbero conservarsi per un annetto prima di inacidirsi. Come sempre attenzione alle possibili reazioni allergiche e parlate col vostro medico se assumete farmaci che potrebbero interferire. La Serenoa è un’erba molto potente e va usata con molta cautela.
*Valerio Giancaspro, pugliese di Molfetta (Bari), dopo la laurea in Architettura presso il Politecnico di Bari, la partecipazione ad un progetto di ricerca del Politecnico Federale di Zurigo e un Master in Business Administration presso The Open University di Milton Keynes (Inghilterra), ha iniziato un percorso professionale che lo vede oggi impegnato come Development Manager per l’inglese McArthurGlen Group. Grande viaggiatore in Europa e nel resto del mondo per lavoro e per passione, non ha mai interrotto il suo rapporto con la terra d’origine dove torna con piacere non appena i suoi molteplici impegni gli lasciano del tempo libero. Estimatore del patrimonio culturale, ambientale ed enogastronomico del Sud Italia, ha condiviso con gli altri membri della Redazione di Famedisud l’idea di un progetto editoriale che potesse promuovere la più ampia conoscenza di uno straordinario contesto territoriale non di rado ‘invisibile’ ai più, talvolta persino agli stessi meridionali. I suoi interventi sul magazine vogliono a volte essere degli sguardi ironici e divertiti fuori dal Sud su temi che riguardano tutti.
Gent. Dr. Giancaspro,
riguardo l’articolo sul suo metodo anticalvizie, l’olio d’oliva non unge troppo i capelli?
Si potrebbe sostituire con qualcos’altro o non usare?
Con questo metodo si potrebbe sospendere il minoxidil?
Cosa ne pensa della Bohemeria Japonica molto difficile da trovare nei farmaci in commercio?
Grazie
Saluti