Il Molise rinnova il suo NO alle trivellazioni. Termoli capitale del movimento NOTRIV: pure il vescovo aderisce alla protesta

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Molise - Veduta di Termoli (Campobasso) - Ph. Antothefly | CCBY2.0

Molise – Veduta di Termoli (Campobasso) – Ph. Antothefly | CCBY2.0

di Redazione FdS

Il vento della protesta spira anche sul Molise mentre si estende “a macchia d’olio” – è il caso di dire – sul resto del Sud Italia. E’ un vento di resistenza contro la miope politica governativa che autorizza le multinazionali del petrolio ad effettuare ricerche di giacimenti nei mari del Mezzogiorno, noncurante dei danni all’ambiente provocati già dalle sole prospezioni effettuate con il metodo dell‘Air Gun (mezzo di generazione di onde attraverso un compressore ad altissima potenza che crea e fa esplodere una bolla d’aria sott’acqua devastando ogni forma di vita che incontra nel suo raggio di azione) e del tutto indifferente agli sforzi ormai ultradecennali che le regioni del Sud stanno facendo per costruire un futuro in grado di far convivere economia e sostenibilità ambientale. E senza trascurare la netta condanna già da tempo espressa da scienziati di tutto il mondo a carico dei combustibili fossili ritenuti responsabili delle alterazioni climatiche del pianeta.

In Molise è giunto un secco NO  dal comune costiero di Termoli e da quello collinare di Montenero di Bisaccia: ora a scendere in campo è la città costiera di Termoli dove il prossimo 24 luglio si incontreranno i Presidenti delle regioni bagnate dal Mar Adriatico.

L’incontro si terrà nei locali dell’Episcopio di Termoli città che si candida così ad essere “capitale del No-Triv” per la lotta contro le trivellazioni nell’Adriatico. L’evento, com’è intuibile vista la sede, gode del placet del vescovo Gianfranco De Luca, noto per le sue lotte in difesa del territorio. Anche i suoi colleghi della Conferenza episcopale di Abruzzo e Molise avevano spiazzato tutti mesi fa opponendo un deciso “No” alle disposizioni varate dal Governo Renzi con il Decreto Sblocca Italia. Questo importante sostegno del mondo cattolico alla causa #NOTRIV conferma un orientamento già espressosi con i NO al nucleare e i SI all’acqua pubblica ed è espressione di una rinnovata sensibilità di fronte alla nuova minaccia per il territorio.

L’Abruzzo – dove una partecipata manifestazione si è tenuta nelle scorse settimane a Lanciano – dal canto suo punta subito al ricorso di uno strumento di democrazia diretta: “Un referendum abrogativo per dire ’no’ alle Trivelle”, è la proposta espressa dall’assessore all’Ambiente, Mario Mazzocca, secondo il quale il summit a Termoli delle regioni adriatiche – che vedrà la partecipazione anche del presidente della Puglia, Michele Emiliano e dei Presidenti o loro delegati delle regioni Abruzzo, Molise, Basilicata e Marche –  sarà l’occasione per discutere l’iter di un’azione comune. “Le norme sulle concessioni dei titoli minerari dello ’Sblocca Italia – ha detto l’Assessore Mazzocca –  rischiano di trasformare l’Abruzzo in distretto minerario per gli idrocarburi, per cui come Regione abbiamo deciso di raccogliere l’invito del coordinamento nazionale ’No triv’ e ’A Sud onlus’ e di lanciare la proposta di un referendum abrogativo dell’art. 35 (comma 1, D.L. 22 giugno 2012, n. 83 (“Decreto Sviluppo” convertito con modificazioni dalla Legge 7 agosto 2012, n. 134″.

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