di Redazione FdS
Nel giugno 2014 a Jönköping, in Svezia, è stata approvata la candidatura del calabrese Parco Nazionale della Sila a diventare la decima Riserva della Biosfera italiana nella Rete Mondiale dei siti di eccellenza dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO). Lo scorso 5 marzo il prestigioso riconoscimento è stato presentato al pubblico presso l’Auditorium “A. Guarasci” del Liceo Classico Bernardino Telesio di Cosenza dove, in mattinata, si è svolto un workshop su questo importante risultato conseguito dal Parco. Nel pomeriggio, presso la Sala Nova della Provincia di Cosenza, si è invece svolta l’Assemblea del partenariato della Riserva MaB Sila, rivolta esclusivamente ai componenti dello stesso. L’evento, moderato dal giornalista Maurizio Menicucci di TG3 Leonardo, ha coinvolto un folto pubblico di studenti, esperti e rappresentanti delle istituzioni fra i quali Sonia Ferrari, Commissario Straordinario del Parco Nazionale della Sila, Angelo De Vita, direttore del parco Nazionale del Cilento, Andrea Gennaio, direttore del Parco di Migliarino, San Rossore e Massacciuccoli, in Toscana, Giulio Serra, consigliere della Provincia di Cosenza, in rappresentante del Presidente Mario Occhiuto, Nicola Mayerà, Assessore comunale alla Smart City e alla Social Innovation di Cosenza.
La dott.ssa Ferrari ha illustrato il Programma MAB (Man and the Biosphere) all’interno del quale ricade l’assegnazione del riconoscimento ricevuto dal Parco della Sila, spiegando come il programma sia stato avviato dall’UNESCO negli anni ’70 allo scopo di migliorare il rapporto tra uomo e ambiente e ridurre la perdita di biodiversità attraverso programmi di ricerca e capacity-building. Questo programma ha portato appunto al riconoscimento, da parte dell’UNESCO, delle Riserve della Biosfera , aree marine e/o terrestri che gli Stati membri s’impegnano a gestire nell’ottica della conservazione delle risorse e dello sviluppo sostenibile, nel pieno coinvolgimento delle comunità locali. Scopo della proclamazione delle Riserve è promuovere e dimostrare una relazione equilibrata fra la comunità umana e gli ecosistemi, creare siti privilegiati per la ricerca, la formazione e l’educazione ambientale, oltre che poli di sperimentazione di politiche mirate di sviluppo e pianificazione territoriale. Si è voluta così promuovere la creazione di un Network mondiale delle Riserve della Biosfera al fine di promuovere su scala internazionale lo scambio di studi, ricerche, strumenti di monitoraggio, percorsi educativi, formativi e partecipativi realizzati all’interno delle Riserve stesse.
Il percorso per portare la Sila a diventare Riserva della Biosfera – ha sottolineato Ferrari – è iniziato nel 2010 con l’avvio della candidatura approvata l’estate scorsa; al tempo stesso sono stati avviati anche i lavori per presentare altre due candidature Unesco per la Sila, quella a Patrimonio dell’Umanità e quella per la qualifica di Geoparco. A soffermarsi maggiormante su questi punti è stato il direttore Michele Laudati che ha spiegato come l’iniziativa – seguendo le direttive Unesco – abbia puntato a coinvolgere le comunità locali di 66 comuni i cui territori insistono su un’area di 380mila ettari, molto più vasta di quella protetta silana, che di comuni ne comprende 18.
Giorgio Andrian, esperto internazionale dell’Unesco e del Programma MAB, ha quindi illustrato gli aspetti più pratici del riconoscimento ricevuto dalla Sila: essere diventata Riserva della Biosfera – ha spiegato – apre le porte ad un vero e proprio processo di internazionalizzazione delle aree protette, con conseguente maggiore visibilità per le stesse e per le loro peculiarità, nonché possibilità di accesso a finanziamenti nazionali, comunitari e internazionali.
Nel pomeriggio, come si accennava prima, presso la Sala Nova della Provincia di Cosenza, si è svolta l’Assemblea del partenariato della Riserva MaB Sila, organismo che raduna oltre cento partner fra sindaci dei comuni interessati, amministrazioni provinciali che ricadono nell’area (Cosenza, Catanzaro e Crotone), l’Accademia Italiana di Scienze Forestali, il Consiglio Nazionale delle Ricerche, Università, il Corpo Forestale dello Stato, associazioni di categoria e vari altri soggetti presenti sul territorio. L’assemblea è stata l’occasione per l’elezione del Segretario, ruolo al quale è stato preposto alla unanimità Giuseppe Luzzi, già funzionario dell’ente Parco.
Ora non resta che sperare nel successo del prossimo step, il riconoscimento del Parco della Sila quale Patrimonio dell’Umanità UNESCO, un ulteriore traguardo che andrebbe ancor più a responsabilizzare chi dovrà occuparsi della salvaguardia di quest’area negli anni a venire.
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