Il vibrante realismo di Francesco Jerace. Suggestioni del suo genio creativo nelle collezioni in Calabria e nel resto del mondo

Francesco Jerace - Victa, marmo, 1890, Museo delle Arti (MARCA), Catanzaro - Ph. © Anna Rotundo

Francesco Jerace – Victa, marmo, 1890, Museo delle Arti di Catanzaro (MARCA) – Ph. © Anna Rotundo | Photo gallery nel testo

di Angela Rubino

Alfonso Frangipane - Ritratto dello scultore Francesco Jerace, 1915 ca.

Alfonso Frangipane – Ritratto dello scultore Francesco Jerace, 1915 ca.

Quando si parla dei grandi tesori della terra di Calabria spesso, direttamente o indirettamente, ci si riferisce al genio di coloro che ivi nacquero e vissero, per breve tempo o per tutta la vita. Questo è il caso di uno degli artisti più noti e celebrati della fine del secolo decimono e del primo trentennio del successivo: Francesco Jerace. Fra i protagonisti della recente grande mostra napoletana “Il Bello o il Vero. La scultura napoletana del secondo Ottocento e del primo Novecento”, Jerace è un autore che merita una adeguata riscoperta da parte del pubblico, in particolare quello del Sud Italia che ha il privilegio di una facile accessibilità alle più ampie e preziose collezioni delle sue opere, talora poco frequentate perchè scarsamente conosciute. Da qui la scelta di darvene un piccolo saggio, a partire da quelle calabresi, integrando il racconto con le splendide immagini della fotografa catanzarese Anna Rotundo e con alcune altre di repertorio.

Nato a Polistena (Reggio Calabria) il 26 luglio 1853, fratello maggiore dello scultore Vincenzo e del pittore Gaetano, Francesco Jerace apprese i primi rudimenti artistici nello studio del nonno materno, Francesco Morani, che era un affermato e noto decoratore. Nel 1869, giovanissimo si recò a Napoli, dove frequentò i corsi di Angelini e Solari, al Real Istituto di Belle Arti. Nella capitale partenopea frequentò artisti ed intellettuali tra cui il conterraneo Andrea Cefaly. A questo periodo di formazione, seguì la fase di perfezionamento a Roma, durante la quale iniziarono ad arrivare i primi riconoscimenti.

Jerace divenne in breve tempo uno degli scultori più famosi e più ricercati negli ambienti culturali, intellettuali e dell’alto collezionismo europeo e internazionale. La sua linea compositiva e stilistica riusciva a mescolare gli echi della scultura classica e il realismo appreso a Napoli, in un rapporto di grande equilibrio, assumendo tratti del tutto originali che ebbero grande fortuna.

Francesco Jerace, Monumento funerario di Mary Somerville,1876, Cimitero degli Inglesi, Napoli

Francesco Jerace, Monumento funerario a Mary Somerville,1876, Cimitero degli Inglesi, Napoli – Ph. Comune di Napoli

Nel 1873 la duchessa Teresa Filangieri Fieschi Ravaschieri introdusse Jerace negli ambienti del collezionismo napoletano e gli fece conoscere la figlia dell’astronoma inglese Mary Somerville, per la quale realizzerà il monumento funebre della madre, scolpito nel 1873 e conservato a Napoli nel cimitero degli Inglesi.

All’esposizione nazionale di Torino, nel 1880, Jerace partecipò inviando ben sette opere. Tra queste c’era la famosa “Victa”, un’opera che inaugurò un nuovo tipo di bellezza, sensuale e idealizzata e che ebbe molta fortuna critica per il carattere indomito e fiero dell’espressione. La scultura ebbe molta fortuna anche in termini di fama e ritorno economico: vinse infatti un premio di 3000 lire e l’immediata prenotazione di cinque repliche che negli anni giunsero a circa venti. Inoltre all’Esposizione di Melbourne del 1880, arrivò per Jerace un eminente riconoscimento con medaglia d’oro. L’attività espositiva dell’artista divenne così molto intensa, sia a livello nazionale che all’estero e si intrecciò con l’esecuzione di numerose commissioni.

Nel 1891 intanto giungeva l’invito a far parte della commissione permanente di Belle Arti del ministero della Pubblica Istruzione, un episodio che testimoniava il pieno riconoscimento del prestigio dell’artista. La Biennale di Venezia, nel 1909, dedicò a Jerace una sala personale nella quale l’artista calabrese espose quindici sculture e sei fra dipinti e disegni.

Il genio di Jerace si spense nel 1937 a Napoli, ma si sa un artista non muore mai veramente. Egli continua a vivere tramite le sue opere, che oggi possono essere ammirate in varie collezioni, pubbliche e private. Attraverso di esse, l’artista continua a trasmettere emozioni e a comunicare il suo messaggio legato al contesto dell’opera.

Francesco Jerace - Monumentoa Beethoven, I895, Conservatorio di S. Pietro a Majella - Ph. Conservatorio di Napoli

Francesco Jerace – Monumento a Beethoven, I895, Conservatorio di S. Pietro a Majella – Ph. Conservatorio di Napoli

A Napoli, città che vide Jerace formarsi e crescere artisticamente ed intellettualmente, si trovano alcune opere monumentali (tra le quali quella raffigurante Beethoven, nel cortile del Conservatorio di Napoli e quella dedicata a Mary Somerville di cui sopra) e numerosi altri lavori donati al Comune, oggi esposti nei locali del Museo di Castel Nuovo. Giunta al Comune di Napoli in due tempi, nel 1999 e nel 2001, questa raccolta comprende cinquantasette sculture, fra marmi, gessi e terrecotte. Tutte opere, donate al Municipio napoletano dagli eredi dello scultore, che provenivano dalla sua casa-studio in via Crispi a Napoli, un tempo salotto dell’intellighenzia partenopea, centro focale di discussioni e di dibattiti critici, abbattuta purtroppo negli anni Sessanta del secolo scorso a seguito di un intervento di speculazione edilizia. Delle due donazioni napoletane, erano esposte finora soltanto diciotto sculture, ma grazie alla recente mostra ”Il Bello o il Vero”, è stato possibile restaurare tutte le opere rimanenti, in uno stretto rapporto di collaborazione fra l’Accademia di Napoli e quella di Bologna, ed esporre per la prima volta la collezione nella sua interezza. Le opere donate al Comune di Napoli sono numerose e molte di loro ritraggono intellettuali e personalità di rilievo. Tra esse ricordiamo: quelle raffiguranti Francesco Crispi, Giosue Carducci, Federigo Verdinois, il pittore Rubens Santoro, Giuseppe Giacosa. Poi ci sono le sculture a soggetto immaginato, fra cui citiamo la celeberrima Victa e la Myriam.

Per quanto riguarda la Calabria, terra natìa dell’artista, essa si arricchisce dei lavori provenienti dalla personale raccolta di Jerace che, oltre a confluire in alcune collezioni private, si raggruppano in diverse sedi pubbliche. Il primo nucleo si trova attualmente al MARCA di Catanzaro ed è stato donato alla Provincia della stessa città nel 1966; due altri piccoli gruppi sono oggi collocati nel Museo di Arte Sacra di Vibo Valentia e nell’Istituto Ninì Barbieri di Catanzaro, sede della facoltà di Farmacia. Sempre a Catanzaro, un piccolo gruppo di opere è stato collocato all’interno del Palazzo della Provincia, presso il Musmi (Museo Storico Militare) e nella Villa Comunale.
 

Il vibrante realismo di Francesco Jerace. Suggestioni del suo genio creativo nelle collezioni in Calabria e nel resto del mondo

Francesco Jerace, Donna spagnola, marmo

Il vibrante realismo di Francesco Jerace. Suggestioni del suo genio creativo nelle collezioni in Calabria e nel resto del mondo

Francesco Jerace, Donna spagnola (part.), marmo

Il vibrante realismo di Francesco Jerace. Suggestioni del suo genio creativo nelle collezioni in Calabria e nel resto del mondo

Francesco Jerace, Donna spagnola (part.), marmo

Il vibrante realismo di Francesco Jerace. Suggestioni del suo genio creativo nelle collezioni in Calabria e nel resto del mondo

Francesco Jerace, Donna spagnola, marmo

Il vibrante realismo di Francesco Jerace. Suggestioni del suo genio creativo nelle collezioni in Calabria e nel resto del mondo

Francesco Jerace, Victa, marmo, 1890

Il vibrante realismo di Francesco Jerace. Suggestioni del suo genio creativo nelle collezioni in Calabria e nel resto del mondo

Francesco Jerace, La Fiorita, modello in gesso, 1892

Il vibrante realismo di Francesco Jerace. Suggestioni del suo genio creativo nelle collezioni in Calabria e nel resto del mondo

Francesco Jerace, La Fiorita, modello in gesso, 1892

Il vibrante realismo di Francesco Jerace. Suggestioni del suo genio creativo nelle collezioni in Calabria e nel resto del mondo

Francesco Jerace, La Fiorita, modello in gesso, 1892

Il vibrante realismo di Francesco Jerace. Suggestioni del suo genio creativo nelle collezioni in Calabria e nel resto del mondo

Francesco Jerace, La Fiorita (part.), modello in gesso, 1892

Il vibrante realismo di Francesco Jerace. Suggestioni del suo genio creativo nelle collezioni in Calabria e nel resto del mondo

Francesco Jerace, Mosè, copia da Michelangelo, gesso

Il vibrante realismo di Francesco Jerace. Suggestioni del suo genio creativo nelle collezioni in Calabria e nel resto del mondo

Francesco Jerace, Mosè, copia da Michelangelo, gesso

Il vibrante realismo di Francesco Jerace. Suggestioni del suo genio creativo nelle collezioni in Calabria e nel resto del mondo

Francesco Jerace, Mosè, copia da Michelangelo, gesso, 1892

Il vibrante realismo di Francesco Jerace. Suggestioni del suo genio creativo nelle collezioni in Calabria e nel resto del mondo

Francesco Jerace, Fanciullo con angelo, gesso, 1900 ca.

Il vibrante realismo di Francesco Jerace. Suggestioni del suo genio creativo nelle collezioni in Calabria e nel resto del mondo

Francesco Jerace, Fanciullo con angelo (part.), gesso, 1900 ca.

Il vibrante realismo di Francesco Jerace. Suggestioni del suo genio creativo nelle collezioni in Calabria e nel resto del mondo

Francesco Jerace, Fanciullo con angelo (part.), gesso, 1900 ca.

Il vibrante realismo di Francesco Jerace. Suggestioni del suo genio creativo nelle collezioni in Calabria e nel resto del mondo

Francesco Jerace, Fanciullo con angelo (part.), gesso, 1900 ca.

Il vibrante realismo di Francesco Jerace. Suggestioni del suo genio creativo nelle collezioni in Calabria e nel resto del mondo

Francesco Jerace, L'Azione, modello in gesso, 1911

Il vibrante realismo di Francesco Jerace. Suggestioni del suo genio creativo nelle collezioni in Calabria e nel resto del mondo

Francesco Jerace, L'Azione (part.), modello in gesso, 1911

Il vibrante realismo di Francesco Jerace. Suggestioni del suo genio creativo nelle collezioni in Calabria e nel resto del mondo

Francesco Jerace, L'Azione, modello in gesso, 1911

Il vibrante realismo di Francesco Jerace. Suggestioni del suo genio creativo nelle collezioni in Calabria e nel resto del mondo

Francesco Jerace, Testa ellenistica, gesso

Il vibrante realismo di Francesco Jerace. Suggestioni del suo genio creativo nelle collezioni in Calabria e nel resto del mondo

Francesco Jerace, Addolorata, gesso, 1930

Il vibrante realismo di Francesco Jerace. Suggestioni del suo genio creativo nelle collezioni in Calabria e nel resto del mondo

Francesco Jerace, Addolorata (part.), gesso, 1930

Il vibrante realismo di Francesco Jerace. Suggestioni del suo genio creativo nelle collezioni in Calabria e nel resto del mondo

Francesco Jerace, Addolorata (part.), gesso, 1930

Immagini: © Anna Rotundo | Realizzate per gentile concessione del Museo delle Arti di Catanzaro (MARCA)
 
Al MARCA si trova un nucleo di trenta opere risalenti ad un periodo compreso tra la seconda metà dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, alcune in gesso, altre in marmo, donate all’Amministrazione Provinciale da una delle figlie dello scultore, Donna Rosa, nel 1966.  Tra di esse citiamo “La resurrezione di Lazzaro”; “La carità”, bassorilievo in gesso del 1885; “Il mito di Demetra”, “Il bambino scozzese con cane”, statua in gesso del 1900; la scultura, sempre in gesso risalente al 1924 e raffigurante San Franceso di Paola.  Nella Villa Comunale del capoluogo calabro esiste un altro nucleo di opere composto da cinque busti marmorei, scolpiti per rendere omaggio a personaggi benemeriti della città e dal Monumento in onore di Francesco Fiorentino, tutti realizzati da Jerace in collaborazione con il fratello Vincenzo. All’ingresso del complesso ‘Ninì Barbieri’, sono collocati il bassorilievo dell’“Addolorata con Angelo” e la statua della “Pietà”.
 
Francesco Jerace 2

Francesco Jerace, Il trionfo di Germanico, gesso, 1880

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Francesco Jerace, Il trionfo di Germanico (part.), gesso, 1880

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Francesco Jerace, Il trionfo di Germanico (part.), gesso, 1880

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Francesco Jerace, Il trionfo di Germanico (part.), gesso, 1880

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Francesco Jerace, Il trionfo di Germanico (part.), gesso, 1880

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Francesco Jerace, Il trionfo di Germanico, gesso, 1880

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Francesco Jerace, Il mito di Demetra, frammento in gesso, 1910-14

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Francesco Jerace, Il mito di Demetra (part.), frammento in gesso, 1910-14

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Francesco Jerace, Il mito di Demetra (part.), frammento in gesso, 1910-14

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Francesco Jerace, Il satiro, gesso, 1892

Francesco Jerace 2

Francesco Jerace, Il satiro, gesso, 1892

Francesco Jerace 2

Francesco Jerace, Testa di Minerva, gesso colorato

Francesco Jerace 2

Francesco Jerace, Testa di Minerva, gesso colorato

Francesco Jerace 2

Francesco Jerace, Testa di Minerva, gesso colorato

Francesco Jerace 2

Frammento del camino di Villa La Fiorita (Napoli), gesso, 1875

Francesco Jerace 2

Frammento del camino di Villa La Fiorita (Napoli), gesso, 1875

Francesco Jerace 2

Frammento del camino di Villa La Fiorita (Napoli), gesso, 1874-75

Francesco Jerace 2

Francesco Jerace, Testa ellenistica di donna, marmo rosato

Francesco Jerace 2

Francesco Jerace, Testa ellenistica di uomo, marmo

Francesco Jerace 2

Francesco Jerace, Testa ellenistica di uomo (part.), marmo

Francesco Jerace 2

Francesco Jerace, Victa, gesso, 1880

Immagini: © Anna Rotundo | Realizzate per gentile concessione del Museo delle Arti di Catanzaro (MARCA)
 
Nel 2001 venivano destinati gli ultimi due nuclei di opere: il primo, comprendente diciassette pezzi, al Comune di Polistena, paese natio dell’artista, e un secondo di sedici opere andava ad aggiungersi a quello più consistente già donato al Comune di Napoli. Altre sculture di Jerace, sono confluite nel citato Museo di Arte Sacra di Vibo Valentia.
 
Francesco Jerace 3

Francesco Jerace, Madonna del Rosario (part.), gesso, 1930

Francesco Jerace 3

Francesco Jerace, Madonna del Rosario (part.), gesso, 1930

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Francesco Jerace, Madonna del Rosario (part.), gesso, 1930

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Francesco Jerace, Madonna del Rosario (part.), gesso, 1930

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Francesco Jerace, Madonna del Rosario, gesso, 1930

Francesco Jerace 3

Francesco Jerace, La Carità (part.), bassorilievo in gesso, 1885

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Francesco Jerace, La Carità (part.), bassorilievo in gesso, 1885

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Francesco Jerace, La Carità (part.), bassorilievo in gesso, 1885

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Francesco Jerace, La Carità (part.), bassorilievo in gesso, 1885

Francesco Jerace 3

Francesco Jerace, La Carità (part.), bassorilievo in gesso, 1885

Francesco Jerace 3

Francesco Jerace, La resurrezione di Lazzaro, modello in gesso, 1885

Francesco Jerace 3

Francesco Jerace, La resurrezione di Lazzaro (part.), modello in gesso,

Francesco Jerace 3

Francesco Jerace, La resurrezione di Lazzaro (part.), modello in gesso, 1885

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Francesco Jerace, La resurrezione di Lazzaro (part.), modello in gesso, 1885

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Francesco Jerace, La resurrezione di Lazzaro (part.), modello in gesso, 1885

Francesco Jerace 3

Francesco Jerace, San Francesco di Paola, gesso, 1924

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Francesco Jerace, San Francesco di Paola (part.), gesso, 1924

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Francesco Jerace, San Francesco di Paola (part.), gesso, 1924

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Francesco Jerace, San Ciro, gesso, 1936

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Francesco Jerace, San Ciro (part.), gesso, 1936

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Francesco Jerace, San Ciro (part.), gesso, 1936

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Francesco Jerace, Bambino scozzese con cane, gesso, 1900

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Francesco Jerace, Bambino scozzese con cane (part.), gesso, 1900

Francesco Jerace 3

Francesco Jerace 3

Francesco Jerace, Bambino scozzese con cane (part.), gesso, 1900

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Francesco Jerace, Bambino scozzese con cane (part.), gesso, 1900

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Francesco Jerace, Bambino scozzese con cane (part.), gesso, 1900

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Francesco Jerace, Principessa Evelina Colonna di Galatro, gesso, 1930

Francesco Jerace 3

Francesco Jerace, Principessa Evelina Colonna di Galatro (part.), gesso, 1930

Francesco Jerace 3

Francesco Jerace, Principessa Evelina Colonna di Galatro (part.), gesso, 1930

Immagini: © Anna Rotundo | Realizzate per gentile concessione del Museo delle Arti di Catanzaro (MARCA)
 
In molte altre città Italiane sono presenti suggestive opere monumentali realizzate dall’artista calabro. Tra di esse segnaliamo la celebre “Azione”, collocata alla base del Vittoriano, a Roma. Poi c’è la statua di Vittorio Emanuele II di Savoia, che si trova al Palazzo Reale di Napoli; nel Duomo della stessa città sono conservati due bassorilievi che ritraggono due episodi storico-religiosi; poi ancora a Napoli ricordiamo la statua dedicata a Ludwig van Beethoven, collocata nel cortile interno del Conservatorio di San Pietro a Majella. Molte opere monumentali di Jerace si trovano anche a Reggio Calabria, tra di esse segnaliamo: il Monumento ai caduti di tutte le guerre, che sorge sul lungomare Falcomatà; le statue di San Paolo Apostolo e di Stefano di Nicea collocate all’esterno del Duomo; il monumento a Giuseppe De Nava, che si trova al centro dell’omonima piazza. A Polistena segnaliamo il suggestivo Monumento ai caduti della prima guerra mondiale in piazza del Popolo.

Jerace fu un artista di fama mondiale per cui troviamo altre sue opere in varie città europee, tra le quali Monaco di Baviera, Atene, Londra, Madrid, Berlino, Odessa, L’Aia, Varsavia. Fuori dal continente europeo, troviamo opere di Jerace a Bombay, in India.

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2 commenti

  1. Molto interessante, ma io conosco bene il tutto compreso particolari di opere, di mio cugino Francesco Jerace, e sono il conservatore di lettere scritte di pugno ed inviate alle zie Morani e a mio padre Emanuele che era il conoscitore della storia e dei fatti delle famiglie Morani e Jerace; delle notizie sono a conoscenza anche io che immortalai le biografie e la storia dei Morani e dei Jerace. La Barbieri era l’allieva di Francesco Jerace ed amica della figlia Mariarosa Jerace che inviò le opere a Catanzaro dopo che sono state rifiutate dal Comune di Polistena dal Sindaco del tempo Francecso Ammendolea. Rifiutò la somma necessaria per il trasporto (Polistena-Napoli e Napoli-Polistena con il carico dei gessi. Io personalmente sono contentissimo che i gessi andarono a Catanzaro , dove furono apprezzati e custoditi.

  2. Sono contento pure, in quanto in questo giorno inizio della primavera 21 marzo, ebbi la bella sorpresa di conoscere e tramite telefono un giornalista che apprezzò le mie notizie e conoscenza. Possa questa primavera rinverdire al massimo il mio nome se veramente lo merito.

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