di Redazione FdS
“Cells Isolated Express Mesenchymal Stem Cell-like Properties” è il titolo con cui la prestigiosa rivista scientifica internazionale “International Journal of Biological Sciences” ha comunicato di recente gli esiti di una importante ricerca italiana in un articolo intitolato “Cells Isolated from Human Periapical Cysts Express Mesenchymal Stem Cell-like Properties”. Si tratta della scoperta di una nuova fonte di cellule staminali effettuata in Calabria dal Prof. Massimo Marrelli, direttore sanitario della Casa di Cura “Calabrodental” di Crotone, dal Dr. Francesco Paduano, e dal tarantino Dr. Marco Tatullo da anni impegnato nel campo della medicina rigenerativa in qualità di Direttore Scientifico dell’istituto di ricerca biomedico “Tecnologica Research Institute”, sempre di di Crotone.
L’equipe che ha condotto la ricerca ha dimostrato come le cisti dentali periapicali contengano nella loro parete una serie di cellule, tra cui cellule staminali mesenchimali. Si tratta di un dato documentato per la prima volta a livello mondiale per cui è spettato al gruppo di ricercatori dei due centri calabresi – considerati eccellenze nel loro campo – anche il compito di coniare un termine che identificasse questa categoria di cellule da ora denominata hPCy-MSCs (human periapical cyst-Mesenchymal Stem Cells). L’immunofenotipo d tali cellule è stato caratterizzato con la citometria a flusso e l’immunofluorescenza. Tali cellule mostrano forma fibroblastica, adesione alle superfici di plastica per colture cellulari, elevato potenziale proliferativo, capacità di auto-rinnovarsi e potenziale di differenziarsi in osteoblasti e adipociti. Questa scoperta sarà la base per ulteriori studi sull’impiego a scopo terapeutico di cellule identificate in tessuti destinati ad essere smaltiti come rifiuti di tipo biologico.
“Fino ad oggi – ha commentato Marco Tatullo – le fonti più comuni di cellule staminali adulte erano identificate solitamente nel midollo osseo, nel tessuto adiposo e, di recente, in alcune strutture intraorali come la polpa dentaria; le hPCy-MSCs sono l’alternativa che mancava, e grazie ad esse si ricava una innovativa potenzialità di rigenerazione dei tessuti e di terapia cellulare da un tessuto che al paziente comunque “non serve”, un po’ come trasformare il piombo in oro!”. Praticamente – ha aggiunto Massimo Marrelli – le cisti periapicali umane, non pericolose da un punto di vista istopatologico, sono per il paziente un reperto di per sè assolutamente inutile; da ora in poi le si potrà considerare invece una fonte alternativa di cellule staminali adulte da mettere al servizio della ricerca per produrre nuove terapie da destinare ai pazienti.