di Redazione FdS
Gli assessori regionali calabresi alla Cultura Mario Caligiuri e all’Internazionalizzazione Luigi Fedele, insieme al Sindaco Sandro Cannata’ e al Vescovo di Oppido-Palmi Francesco Milito, hanno inaugurato a Cittanova (Reggio Calabria) il Museo Civico di Storia Naturale, che ha anche una significativa sezione di arte sacra. La struttura e’ ospitata in un ex carcere di oltre 400 metri quadri, costruito nel 1910.
“Un luogo di costrizione che si trasforma in un emblema di libertà, grazie alla cultura”, ha detto Caligiuri, che ha contestualizzato l’iniziativa nell’ambito della valorizzazione del patrimonio regionale che sta avvenendo in questi anni. Fedele ha ribadito che “in ogni comune ci sono patrimoni culturali da valorizzare nel modo adeguato per creare lo sviluppo economico e civile”. Presenti all’iniziativa anche il Presidente del Parco dell’Aspromonte Giuseppe Bombino, che ha portato il suo saluto, il Presidente del FAI della Calabria Anna Lia Paravati, il Sindaco di Gerace Giuseppe Varacalli e altri primi cittadini. Molto interessante il Museo di Storia Naturale con una collezione di oltre 700 uccelli, tra i quali anche un bellissimo esemplare del cosiddetto “Avvoltoio degli agnelli”, che e’ scomparso agli inizi del Novecento. Inoltre, esposti anche reperti preistorici del territorio, conchiglie e una collezione molto completa di minerali fluorescenti. Caligiuri e Fedele hanno ribadito l’impegno della regione per fare conoscere, sopratutto alle scuole, questo nuovo Museo che arricchisce la Calabria e che diffonde la cultura scientifica, in un’area della Calabria che ha tante altre attrattive culturali, ambientali, storiche, artigianali e religiose.
La parte strettamente naturalistica del Museo in realtà esiste fin dal 1996 e fu concepita due anni prima dal prof. Giacomo Tripodi, ordinario di Botanica presso la facoltà di Scienze dell’Università degli Studi di Messina. Da quell’idea si passò alla realizzazione del museo grazie all’impegno dell’amministrazione comunale e del volontariato. Il nucleo originario della raccolta deriva da acquisizioni di diverse collezioni e nel tempo si è incrementato grazie ad acquisti, donazioni e comodati.
I reperti, presentati secondo criteri cronologici e tipologici, sono stati suddivisi in 6 unità espositive:
Petrografia e Mineralogia
Composta da oltre 200 reperti provenienti da tutto il mondo, in questa sezione del museo è possibile ammirare i minerali fluorescenti che, sollecitati da raggi ultravioletti, emettono svariati colori, e i prodotti lavici dell’Etna. Completa la raccolta, una collezione di minerali dell’Appennino Calabro-Peloritano.
Paleontologia
La sezione illustra il processo di fossilizzazione ed espone pezzi di particolare pregio, come una stromatolite del Precambriano e un insetto inglobato nel bitume del Pleistocene.
Zoologia dei vertebrati
In quest’area del museo, l’ornitologia è la più rappresentata, con oltre 1.000 esemplari derivanti da una collezione dei primi del ‘900 restaurata dal naturalista Alfonso Cantarero. Oltre alle specie del sud Italia, sono presenti anche specie del Nord-Europa. Importante lo spazio dedicato ai rapaci, con più di 100 esemplari, tra cui aquile, albanelle, poiane, nibbi, falchi pellegrini e lanari. Tra i i mammiferi, di particolare rilevanza un opossum volante maggiore e un crisocione o lupo dalla criniera.
Zoologia degli invertebrati
La collezione di invertebrati conta 500 reperti. In questa sezione, viene messa in luce la biodiversità di coralli, molluschi, crostacei, echinodermi.
Botanica
I campioni vegetali esposti nella sala botanica, propongono le principali tappe evolutive del regno delle piante. Un erbario di circa 300 fogli, corredato da molte foto, illustra le specie presenti nel parco nazionale dell’Aspromonte, tra cui la Woodwardia radicans, risalente a circa 60 milioni di anni fa e considerata un fossile vivente, divenuta simbolo del museo.
Micologia
In questa sala vengono esposti 150 esemplari di miceti in resina che rappresentano specie fungine del territorio nazionale.
– Nel museo è altresì possibile ammirare un diorama del Parco Nazionale dell’Aspromonte con una faggeta, un lupo e un cinghiale.